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Milano
Sparatoria San Siro: chi è Carlo Testa, ex ras di via Fleming

Le minacce possono trovarsi anche nelle canzoni e scatenare violenza. Succede nei quartieri di Milano e nelle canzoni di genere rap. È una storia di vendette ed accuse che coinvolgono il pregiudicato Carlo Testa e il 32enne del gruppo rap di Kappa24K.

Chi è Carlo Testa, ex ras di via Fleming

Carlo Testa, 51 anni, è un trafficante di droga, vicino a boss della criminalità organizzata pugliese e calabrese, con un bagaglio criminale ricco e da paura. Carletto, come viene anche chiamato, è stato coinvolto e assolto nelle indagini sul duplice omicidio dello Scream di via Moscova nel ‘96. Negli ambienti criminali è chiamato anche il ras di via Fleming. Testa fu coinvolto nell'inchiesta sull'omicidio di Rocco Lo Faro, figlio naturale del boss Salvatore Morabito, in una discoteca milanese, insieme ad altre persone del quartiere tra via Forze Armate e via Fleming. In quell'occasione fu prosciolto in appello dopo la condanna a trent'anni di reclusione in primo grado. Successivamente è stato coinvolto in varie vicende di droga e criminalità.

Un uomo dunque pericoloso e incline alla violenza. Il suo nome è finito ancora una volta sulle notizie di cronache, perché Carletto Testa si è vendicato di «dissing», un’invettiva, tipica del genere rap. Il criminale milanese viene citato in una canzone dal cantante Abdel Karim, «Kappa 24K» che è una delle anime del gruppo «Refreel 24K», rapper emergenti del quartiere quadrilatero Aler. L’ultimo singolo del suo gruppo, formato nel 2020, si intitola «Gangster».

Le rime del rapper trasformano le minacce in vendetta

«Testa calda come Carlo Testa/Non fare troppo il gangsta/finisci con tre buchi in testa». Le rime sono di Islam Abdel Karim, 32 anni, padre e madre egiziani, proveniente dal quartiere San Siro di Milano. Questa però non è una storia di musica e di giovanti cantanti emergenti ma si parla di una vendetta sanguinaria e del mondo criminale milanese.

Di solito, i rapper prendono in giro altri colleghi nei loro testi, questa volta il cosiddetto «dissing» prende di mira Carlo Testa, il pericoloso pregiudicato che ovviamente non accetta di buon cuore quelle parole e decide di vendicarsi.

Sparatoria a San Siro tra rapper e criminali

La notte di violenza è stata l’8 gennaio. Secondo le indagini lampo della Mobile e del pm Stefano Civardi, a sparare quella sera tra la folla in piazza Monte Falterona è stato proprio Carlo Testa.

Un testimone racconta di aver visto il rapper 24K nel pomeriggio del’8 gennaio urlare in strada durante una videochiamata. Il cantante avrebbe mostrato con il telefonino la presenza degli amici alle sue spalle e urlato la frase: «Venite qui, siamo in piazza Falterona. Vi sparo in faccia!». Dopo alcune ora ecco presentarsi un’auto con alcune persone a bordo e Carletto Testa che scende con una pistola in pugno. A quel punto avrebbe iniziato a sparare tanto da colpire nel gruppo di ragazzi un 26enne egiziano al femore rischiando di ucciderlo dissanguato. Il rapper “Kappa 24 K“a sua volta estrae una pistola, spara in aria e poi si rifugia in un condominio.

Dopo la fuga durata qualche giorno, Carlo Testa è stato arrestato dalla polizia nell'appartamento di un amico e deve rispondere di tentato omicidio con l'aggravante dei motivi abietti.

(D.I.)

 

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