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Specchio: opportunità di lavoro tra innovazione e tradizione a Milano

Specchio: opportunità di lavoro tra innovazione e tradizione a Milano

La pandemia ha evidenziato la necessità di riorganizzarsi per sopravvivere nel mondo del lavoro, ha visto andare in sofferenza interi settori, ma ha anche messo in evidenza aree scoperte che offrono possibilità di impiego. 

Si ripete da più parti che occorre investire maggiormente in “competenze digitali”, che occorre “potenziare la rete”.

Sotto questo profilo il tema della formazione digitale e dello sviluppo di una rete idonea a interconnessioni più rapide ed efficaci costituisce senz’altro un aspetto fondamentale.

Quello che manca però è forse un maggiore investimento nelle professionalità e un maggiore coordinamento tra questi due segmenti.

Accanto ai temi della formazione digitale, occorre infatti prestare attenzione ai “mestieri tradizionali”, cercando di attualizzarli, di coniugarli con il mutato contesto, mantenendone tuttavia inalterato lo spirito e le caratteristiche originarie.

Esistono da molti anni esperienze virtuose in questo senso, ad esempio, nel settore manifatturiero dove creatività ed esperienza si sono coniugate con l’innovazione tecnologica.

Ci sono molte arti e moltissimi mestieri artigianali che rischiano di andare perduti e che invece sarebbero in grado di offrire opportunità di lavoro, oltre che costituire efficace volano per la conservazione dei saperi e delle abilità.

Si dice che “mancano lavori”; in realtà il lavoro manuale e artigianale appare in grado di offrire delle possibilità.

Merita quindi di essere valorizzato e rivitalizzato.

Molte di queste opportunità di lavoro passano attraverso una formazione impegnativa, altre richiedono percorsi più rapidi e snelli, che possono risultare utili anche in ipotesi di perdita del lavoro in età matura.

Il mondo cambia ed ha bisogno sì di più tecnologia, più innovazione e più semplificazione, ma non può permettersi di smarrire le radici del proprio passato e della propria identità.

A partire dall’orientamento, dalle scuole, dalla ricerca di una formazione “mirata” a un futuro occupazionale diverso dalle categorie che nel recente passato hanno occupato la scena, la riscoperta di lavori “tradizionali” può essere nel contempo occasione di rilancio di settori che ricercano personale specializzato e occasione per mantenere vive le tradizioni e la cultura che hanno fatto del “Made in Italy” un marchio distintivo apprezzato in tutto il mondo.

Occorre in parallelo tenere monitorate le nuove tendenze.

I luoghi di produzione del territorio possono ritornare ad essere luoghi di riferimento importanti ove trattenere alte professionalità ed attrarne da altri contesti.

Se grandi brand divenuti famosi nel mondo sono nati in Italia e spesso a Milano, è anche perché Milano era il luogo dell’ideazione, della produzione e della fruizione di quei beni e servizi che si sono poi diffusi a livello internazionale.

Mantenere questo circolo virtuoso di talenti, esperienze, idee, capacità e mercato, non consentire la dispersione di quel patrimonio umano e di quel tessuto socio-economico, sembra quindi il vero valore aggiunto da preservare anche in tema di successione di impresa.

A tal fine sarebbe opportuno immaginare la creazione di veri e propri “Service” in città per dare sostegno e supporto ad interi settori.

Sarebbe inoltre utile riconsiderare la creazione “distretti” dove consentire lo scambio e la crescita individuale e collettiva e dove consentire l’accesso a strumenti e dotazioni tecnologicamente avanzate che, spesso, i singoli non sarebbero in grado di permettersi.

Tali politiche potrebbero essere di sostegno ad intere filiere produttive e nel contempo, apparire idonee a continuare a sviluppare quella creatività, originalità e unicità, che ha reso i prodotti italiani e le professionalità del nostro Paese apprezzati in tutto il mondo.

Occorre quindi preservare territorialità e tradizione per mantenere vivo il tessuto produttivo e creare opportunità di lavoro e sviluppo.

Al riguardo sia sufficiente dare uno sguardo ai cd. “grandi eventi” che vedono coinvolti tanti giovani, nella maggior parte dei casi lavoratori autonomi o realtà individuali, che hanno dato vita a quelle manifestazioni di grande richiamo internazionale che hanno fatto di Milano un vero e proprio punto di riferimento.

Queste realtà meritano di essere tutelate, incentivate e sostenute.

Laura Specchio
Nata a Milano, ove vive ed opera, dopo la Laurea e la specializzazione in Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Milano, è stata per diversi anni Responsabile delle Risorse Umane in aziende private ed attualmente esercita attività libero professionale quale Consulente del Lavoro e Aziendale iscritta all'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, titolare di Studio professionale. Ha sviluppato competenze specifiche nel settore del Fashion e del Design, quale consulente di impresa, organizzazione e sviluppo del business, sia per il mercato interno, sia per il mercato internazionale. Nel luglio 2016 è stata eletta in Consiglio comunale a Milano ed è attualmente Capogruppo del Gruppo Consiliare Alleanza Civica per Milano e Presidente della Commissione Consiliare del Comune con deleghe in materia di Lavoro, Sviluppo Economico, Attività Produttive, Commercio, Risorse Umane, Moda e Design. Candidata capolista nella lista “I Riformisti – Lavoriamo per Milano con Sala”.

 

 

 

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