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Milano, suonare lo spazio con Evelyn Glennie

Milano, suonare lo spazio con Evelyn Glennie

Il concerto in programma a MITO SettembreMusica, giovedì 13 settembre alle 21 vede il palcoscenico del Teatro Fontana animarsi della “danza musicale” della percussionista Evelyn Glennie che, percependo ed esprimendo ciò che non può più sentire attraverso il movimento, disegna i contorni del ritmo nello spazio. Vederla, oltre che ascoltarla, è dunque un’esperienza davvero speciale. Superando ogni possibile pregiudizio e aspettativa la Glennie, divenuta sorda durante la sua infanzia, è oggi una delle maggiori virtuose di una famiglia di strumenti variegata e complessa qual è quella delle percussioni.

L’artista scozzese ha imparato, con intelligenza e determinazione, ad ascoltare la musica in modo diverso, lasciando che il ritmo fluisse attraverso il corpo e penetrasse in ogni fibra come in una danza infinita. Il suo concerto in duo con il pianista Philip Smith si apre con un lavoro di un’altra eccezionale pioniera delle percussioni, sua grande fonte d’ispirazione, Keiko Abe, virtuosa della marimba di sbalorditiva abilità e incredibile forza espressiva, oltre che compositrice dotata d’infinita creatività. La Glennie le rende omaggio eseguendo uno dei suoi lavori più conosciuti, Prism Rhapsody (1955) per marimba e orchestra di fiati, e pubblicata subito dopo anche in una versione con pianoforte. L’improvvisazione riveste un ruolo importante nel lavoro, così come l’ebbrezza del virtuosismo, che significa giostrare a velocità supersonica con le bacchette, impugnate a due per mano, cadendo sui listelli con precisione chirurgica. Di natura concertante, Prism Rhapsody presenta uno spiccato carattere dialettico con un pianoforte che si ricorda d’essere anch’esso strumento a percussione. Compositrice anch’essa, nel 2011 la Glennie scrive Orologeria Aureola, in collaborazione con il compositore Philip Sheppard. Il titolo richiama l’idea di un congegno meccanico, in cui il disegno ritmico intrecciato di pianoforte e halo, uno strumento di latta a forma di coperchio con ammaccature prodotte ad arte per intonare il suono, si propaga con una specie di moto perpetuo. Sullo sfondo, una melodia al violoncello, registrata su nastro. La musica del londinese James Keane, sempre straripante di energia, è molto spesso incanalata in forme coreografiche, come nel caso di Piece of Dance, scritto nel 2016 per lo spettacolo Desappearing Acts della compagnia Flexer & Sandiland. Nella performance coreografica, il lavoro era eseguito dal vivo da Evelyn Glennie, che poi ha deciso di mantenerlo in repertorio anche in forma di concerto. La partitura di Having Never Written a Note for Percussion (1971) del compositore americano James Tenney, esponente di spicco del Fluxus, riflette una concezione di virtuosismo che ha a che fare con la capacità di dominare con la forza della concentrazione ogni singolo muscolo del proprio corpo, quasi un “virtuosismo dell’autocontrollo”. La partitura è interamente contenuta in una cartolina postale spedita al dedicatario, il percussionista John Bergamo, che si vide arrivare un semplice rigo con una nota ribattuta, da eseguirsi con una forcella – molto lunga - di crescendo dal nulla al “ffff” per poi tornare al silenzio di partenza. Il rapporto tra percussioni e pianoforte suscita altre riflessioni nel lavoro di Nebojša Jovan Živković, percussionista e compositore tedesco di origine serba. 

Quasi una Sonata op. 29 (2001) commissionato da Evelyn Glennie alludendo sin dal titolo a una celebre Sonata di Beethoven, mette in luce il rapporto problematico della scrittura per due strumenti, percussioni e pianoforte, per molti aspetti affini, ma con una storia completamente diversa alle spalle. È facile, dunque, che le percussioni siano istintivamente relegate a un lavoro puramente ritmico, appena il pianoforte inizia a suonare, oppure, viceversa, che il pianoforte accentui in maniera enfatica il suo lato percussivo, dimenticando i colori che si possono sprigionare dalla sua tastiera. L’autore si concentra sulle sfumature dei timbri, sul variopinto paesaggio ritmico, sull’affresco dei contrastanti caratteri dipinti dalla scrittura musicale, lasciando l’interrogativo – se tutto questo abbia o no alla fine la dignità di una sonata – aperto. Il concerto è preceduto da una breve introduzione di Gaia Varon.Il testo si avvale del contributo musicologico di Oreste Bossini.



 

PROGRAMMA

Keiko Abe (1937)


Prism Rhapsody




Evelyn Glennie / Philip Sheppard (1965/1969) Orologeria Aureola

James Keane


Piece for Dance


James Tenney (1934-2006)


Having Never Written a Note for Percussion

Nebojša Jovan Živković (1962)


Quasi una Sonata



Evelyn Glennie percussioni

Philip Smith pianoforte

BIGLIETTERIA

La biglietteria di MITO SettembreMusica a Milano, presso il Teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro, 2 è aperta da martedì a sabato, con orario 11-19. I tagliandi d’ingresso dei concerti a ingresso libero saranno distribuiti contestualmente all'apertura della sala, presso la sede del concerto e fino a esaurimento dei posti disponibili. La distribuzione dei tagliandi inizierà 45 minuti prima dello spettacolo. Ogni spettatore avrà diritto ad un solo tagliando.

Informazioni: +39.02.87905201 – biglietteriamito@ipomeriggi.it

http://www.mitosettembremusica.it/biglietti/2018/milano-biglietteria.html

BIOGRAFIE

Evelyn Glennie è la prima persona nella storia della musica ad aver creato e sostenuto una carriera a tempo pieno come solista di percussioni, esibendosi in tutto il mondo con le più famose orchestre, direttori e artisti. Suo è il primo concerto di percussioni dei Proms, tenutosi nel 1992 alla Albert Hall, evento che ha poi spianato la strada a questo genere. Ha avuto un ruolo importante anche nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici 2012 di Londra. I suoi numerosi cd sono uno diverso dall’altro, così come le sue esibizioni: Shadow behind the Iron Sun e Sound Spirits continuano ad essere dei bestseller che dimostrano la sua abilità anche come improvvisatrice. Grande committente di nuovi lavori per percussioni sole, Evelyn Glennie è dedicataria di oltre 200 brani di eminenti compositori internazionali.

Vincitrice di due Grammy e con una nomination ai British Academy of Film and Television Arts (BAFTA), è molto richiesta anche come compositrice di musiche per cinema, televisione e case editrici. Il film Touch of sound e la sua brillante conferenza per i TED Talks (marchio di conferenze statunitensi) rimangono tra le testimonianze chiave del suo approccio alla creazione musicale.

Con oltre 90 premi internazionali a oggi, incluso il Polar Music Prize, Dama della Monarchia britannica e Companion of Honour, Evelyn Glennie continua ad essere fonte di ispirazione per i giovani musicisti: le sue masterclass sono considerate una guida per le nuove generazioni. Ancora oggi l’artista continua a spendersi per realizzare la sua visione - insegnare al mondo ad ascoltare - progettando l’apertura di un centro «per migliorare la comunicazione e la coesione sociale incoraggiando ognuno a scoprire nuovi modi di ascoltare. Vogliamo ispirare, creare, impegnare e potenziare».

Philip Smith è uno dei pianisti inglesi più versatili. Tiene recital come solista, in gruppi da camera, con orchestre e con Dame Evelyn Glennie. È artista Steinway ed è apparso ai BBC Proms nel 2015. Negli anni ’80 ha vinto numerosi premi nei concorsi internazionali di maggior rilievo, esibendosi poi in Europa, America e Giappone. Ha suonato con Royal Philharmonic, BBC Scottish, Nederland Radio Filharmonisch Orkest e English Chamber Orchestra e si è esibito per emittenti radio e televisive in Inghilterra e all’estero. Nel 1989 ha debuttato con Evelyn Glennie ai BBC Proms, iniziando un sodalizio che dura tutt’ora e che li ha visti esibirsi in tutto il mondo, compresi i concerti al Concertgebouw di Amsterdam, al Kennedy Center di Washington e all’Hollywood Bowl. Hanno suonato alla presenza di reali e capi di stato in diversi Paesi. Nel 2015 sono tornati ai BBC Proms e un cortometraggio sulla loro collaborazione è stato trasmesso su BBC Proms Extra. Le sue incisioni comprendono le Soirées de Vienne di Liszt e numerosi cd con Evelyn Glennie, uno di quali vede anche la partecipazione del sassofonista John Harle con musiche di Dave Heath.
Nel 2000 ha iniziato una partnership con il clarinettista Bernhard Röthlisberger, con concerti in Svizzera e nel Regno Unito e l’incisione di un cd di musiche di Brahms e del suo pupillo Gustav Jenner. Nel 2014 ha eseguito la Sonata di Bartók per due pianoforti e percussioni con Noriko Ogawa, Evelyn Glennie e la Manchester Camerata. Ha suonato più volte il ciclo completo delle Sonate di Beethoven ed effettuato tournée e tenuto masterclass in tutto il mondo.

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