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Milano
Tamponi, test rapidi e sierologici. Tra verità e falsi miti. Tre risposte

di Fabio Massa

DOMANDA 1/ Sorpresa! Arcuri dice che i test pungidito (ovvero quelli rapidi) sono perfettamente inutili. "Il test sierologico - spiega Arcuri al Corriere della Sera - di certo non è una patente di immunità, serve a sapere come si è mosso il virus. E vanno evitati il più possibile i cosiddetti test rapidi. A volte i cittadini ignari pagano per test che servono a poco". E' davvero così? E se fosse così che cosa ne pensa il professor Galli che ha impostato per il Comune di Milano un protocollo per il quale dapprima vengono fatti - appunto - i pungidito, chi risulta positivo a questi fa un sierologico e chi risulta positivo al sierologico fa un tampone?

DOMANDA 2 (CON RISPOSTA)/ Sempre Arcuri: "In Italia si sono già fatti 2,7 milioni di tamponi e 2,5 li abbiamo forniti noi. Secondo i dati di Finddx.org, è il grande Paese al mondo che ha fatto più tamponi in rapporto alla popolazione: 4.422 per 100 mila abitanti, molto più di Germania, Francia, Gran Bretagna, Usa, Spagna. Il problema è che i reagenti oggi nel mondo sono scarsissimi e noi abbiamo bisogno di altri 5 milioni di dosi". Come funziona il mercato dei reagenti? Affaritaliani.it Milano ha chiesto a Regione Lombardia come è impostato il sistema. Ne ha ricevuto queste risposte. Prima di tutto, i tamponi che la Protezione Civile ha mandato in tutta Italia si compone solo di due elementi: i tamponi, ovvero il batuffolo di cotone sopra lo stecco di plastica, e la pipetteria, ovvero il barattolino di plastica nel quale conservare il tampone. Il costo? Da sempre, quindi anche in epoca pre-Covid, costano 2 euro lo stecco e 2 euro la pipetteria. Totale 4 euro a tampone. Ovviamente questo è solo un terzo di quello che occorre per fare il tampone. Un'altra parte è la macchina che analizzi il tampone e poi il reagente. Non esiste un reagente universale, ma ce ne è uno in base ad ogni tipo di macchina che viene usata. E' un po' come se ci fosse un'auto diesel e una a benzina. Per farle funzionare devi mettere il "carburante giusto". Le case che producono le macchine per le analisi devono necessariamente fornire anche i reagenti. Le due cose insistono nello stesso contratto di fornitura. Questo vale ovviamente per i laboratori pubblici. Per i laboratori privati la Regione compra direttamente l'intera prestazione, ma l'approvvigionamento di reagente segue di fatto un metodo identico. Quindi? Quindi di fatto sono le case farmaceutiche che dovrebbero fornire il reagente, ma tutto il mondo lo chiede, e dunque se ne trova poco.

DOMANDA 3 (CON RISPOSTA)/ Sapete quanto è il costo di un test sierologico con tampone? Ovvero di uno screening completo? Oltrepassa i 70 euro. E' un costo che non è cambiato dall'epoca pre-Covid. E a volte i tamponi che si devono fare per singola persona non è uno solo, ma sono più d'uno. La Lombardia ha circa 10 milioni di abitanti. Se tutti dovessero essere tamponati (cosa impossibile tecnicamente, ovviamente) e sottoposti a screening, servirebbero 700 milioni di euro. E ci vorrebbero, col ritmo di oggi (7mila tamponi al giorno), 1428 giorni. Anche se le gare impostate da Regione Lombardia dovrebbero portare la capacità di analisi dei tamponi fino a una quota che dovrebbe sfiorare i 20mila giornalieri nel giro di un paio di settimane. Anche in questo caso, per testare l'intera popolazione lombarda ci vorrebbero 500 giorni, oltre un anno e mezzo.

fabio.massa@affaritaliani.it

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