Milano
Tar Lombardia: De Zotti, efficaci nonostante norme elefantiache
Una relazione che vuole essere dichiaratamente "ottimistica e propositiva", ma che non nasconde le difficolta' della giustizia amministrativa tra carenze di personale e un sistema normativo "elefantiaco". Il presidente del Tribunale Amministrativo regionale per la Lombardia, Angelo De Zotti, ha difeso l'attivita' dei giudici che, ha detto, hanno servito l'istituzione "nel modo piu' leale, efficace e operoso di cui siamo stati capaci", nonostante "l'incognita del venir meno della forza lavoro". Il tribunale lombardo ha fatto fronte nel 2015 a 3.023 nuovi ricorsi, definendone nello stesso anni 2.880, con un lieve aumento delle pendenze (erano 8.719 nel 2014, sono state 8.862 nel 2015). Il 2015 ha visto un numero di ricorsi depositati inferiore al precedente (erano stati 3.629); quanto alle ordinanze cautelari a Milano se ne sono registrate 1.468: per il presidente del Tar si tratta di un "risultato rilevante che testimonia l'esistenza nel nostro tribunale di una celere giustizia cautelare e dunque di un elevato tasso di effettivita' indotta dal tempestivo intervento dei giudici sia in sede monocratica che collegiale".
Le sentenze di merito sono 1904 e a queste si associano quelle con motivazione abbreviata, che sono 425, per un totale di 2.329. De Zotti ha difeso l'efficienza del Tar anche in un secondo passaggio della sua relazione, quando scrive: "che la giustizia amministrativa sia lenta e' affermazione sicuramente falsa, occorrendo quantomeno dimostrare che in Italia esista altro giudice che funzioni meglio. Cosa che a me - ha aggiunto - non risulta". Viceversa, secondo il presidente del Tar lombardo, e' vero che "la giustizia amministrativa possa essere resa ancora piu' efficiente, a condizione - ha sottolineato - che non si riduca ulteriormente il numero della sparuta pattuglia dei giudici superstiti". Per il presidente del Tar lombardo la soluzione, in attesa che si concluda il concorso appena avviato, sarebbe "l'introduzione, da attuare nel piu' breve tempo possibile, nel processo amministrativo, del giudice monocratico secondo la formula olandese", cosa che permetterebbe allo stesso tempo di "fronteggiare la situazione di emergenza", ma anche di "dare ai giudici amministrativi che intendono esprimere appieno tutte le loro potenzialita' di acquisire anzitempo la padronanza della funzione presidenziale".
Quanto alla riforma della Pubblica Amministrazione, De Zotti si e' detto "ancor piu' convinto che l'unica riforma che oggi andrebbe imposta alla PA e' quella di riportare, accelerandoli il piu' possibile, i tempi della decisione amministrativa in linea con l'interesse primario di un paese che vuole stare nel gruppo di testa anziche' nelle retrovie dell'Europa", anche in considerazione che "rapidita' e capacita' di decisione influiscono positivamente sul processo economico, ostacolano l'inefficienza e la corruttela, riducono la conflittualita' e migliorano anche la qualita' del servizio della giustizia, che nel nostro Paese - ha concluso - e' manifestatamente inadeguato rispetto alla domanda".
"INTRODURRE IL GIUDICE MONOCRATICO COME IN OLANDA" - Introduzione del giudice monocratico nel processo amministrativo secondo la formula olandese. Questa la proposta di Angelo De Zotti, presidente del Tar di Milano, nella sua relazione alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del tribunale amministrativo. "Dato per scontato che nei prossimi due anni i ruoli della giustizia amministrativa saranno ulteriormente falcidiati", per De Zotti "non è possibile immaginare come si possa mantenere il passo attuale". Da qui la proposta per affrontare l'emergenza. La funzione verrebbe ovviamente riservata "alle sole materie proprie del contenzioso individuale di non complessa natura" con possibilità di rinvio della causa al collegio in caso di ravvisata complessità. "Poiché il sistema funziona benissimo in altri Paesi", compresa la Francia e la Germania, dove "quel giudice è protagonista assoluto del contenzioso in materia di asylum dei cittadini extracomunitari, io non vedo ragioni di principio per non sperimentarlo anche nel nostro processo", conclude De Zotti.
MARONI: "COLLABORIAMO SU SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA" - Grande collaborazione e impegno comune su semplificazione e trasparenza. Questi i temi toccati dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, durante il saluto portato all'inaugurazione dell'Anno giudiziario del Tar della Lombardia. Dopo essersi complimentato per la relazione del presidente Angelo De Zotti, "brillante, acuta e ricca di spunti e stimoli, che intendo approfondire", il governatore ha ricordato l'impegno della Regione "per la semplificazione della procedure. Abbiamo preso molte iniziative in questa direzione. Cito, prima fra tutti, l'introduzione della fattura elettronica, che ci ha consentito di ridurre i termini di pagamento dei fornitori mediamente a 20 giorni, un record in Italia". "E ancora - ha proseguito - la ricetta elettronica, che semplifica la vita ai cittadini, risolvendo anche molti contenziosi: nel 2014 erano circa 135.000, nel 2015 sono state oltre 23 milioni". Maroni ha ricordato anche "la sperimentazione degli 'Angeli antiburocrazia', i giovani neo-laureati assunti per andare ad ascoltare i problemi delle imprese con la burocrazia". "Hanno fatto - ha osservato - un ottimo lavoro, che ci ha permesso di snellire molte procedure, riducendo i tempi e i costi". Secondo Maroni "maggiore semplificazione vuole dire anche piu' trasparenza ed eliminazione di quelle zone d'ombra che possono portare a fatti di corruzione. Quello di Regione Lombardia, in questa direzione, e' un impegno costante, che si avvale anche di persone esperte e capaci come il dottor Mariuzzo (che lavora con noi a titolo gratuito), al quale va il mio ringraziamento per quanto fa, aiutandoci molto". "E quella delle Istituzioni, ciascuna nel proprio ruolo - ha concluso Maroni - e' una collaborazione importante, che io confermo, per dare risposte concrete, rapide e giuste ai nostri cittadini".