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Traffico illecito di rifiuti nel Milanese, 14 arresti e 15 mln sequestrati

Traffico illecito di rifiuti nel Milanese, 14 arresti e 15 mln sequestrati

Quattordici persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Legnano, nel Milanese, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di denaro: nel corso dell'operazione e' stata cristallizzata la falsa movimentazione di rifiuti e sono stati sequestrati oltre 15 milioni di euro. L'organizzazione, a quanto accertato dagli investigatori e dagli inquirenti della Dda di Milano, aveva ramificazioni in Lombardia, Ungheria e Croazia. L'indagine e' partita da una societa' che riciclava rottami ferrosi, risultata evasore totale di tasse dal 2011. Grazie alle telecamere e' stato possibile notare come in alcuni depositi delle ditte interessate venivano movimentate oltre 74mila tonnellate di rifiuti falsamente documentati, mentre lo stoccaggio e il trasporto avvenivano in gran parte in nero. Sono state emesse fatture false per oltre 56 milioni di euro e Iva evasa per oltre un milione. Quarantadue le societa' coinvolte, 28 in tutto gli indagati, mentre dei 14 arrestati, 7 sono finiti in carcere e gli altri ai domiciliari tra cui un commercialista di Cuggiono, nel Milanese. Oltre ai 15 milioni in conti correnti sequestrati, nell'operazione destinata alla confisca sono compresi 15 immobili, 4 aziende, 6 veicoli e quote societarie di 9 ditte.

Traffico rifiuti: terzo arresto in 2 anni per Assanelli

 Arrestato per la terza volta in meno di due anni, dopo che era gia' stato coinvolto nel traffico di rifiuti e nelle inchieste sui maxi roghi di Corteolona, nel Pavese (gennaio 2018) e di via Chiasserini, a Milano (ottobre 2018): Maurizio Assanelli e' ai domiciliari anche per l'indagine che ha portato stamattina a 14 arresti e al sequestro di beni per oltre 15 milioni di euro, condotta dalla guardia di finanza di Legnano e coordinata dalla pm milanese Bruna Albertini. Assanelli, titolare di una ditta che movimentata i rifiuti illegali, in una delle intercettazioni raccolte durante l'indagine per l'incendio in via Chiasserini, diceva al fratello Stefano: "La merda e' diventata miniera, la merda e' oro".

Fu sempre la gip Giusi Barbara - come nel caso di oggi - a disporre 20 misure cautelari per il maxi traffico che viaggiava dalla Campania alla Lombardia e veniva poi stoccato in discariche abusive collocate tra le province di Milano, Mantova e Pavia. Nell'operazione odierna pero', oltre alla gestione dei materiali ferrosi, il grosso del giro di denaro proveniva dal riciclaggio. Al centro delle indagini la societa' di Vimodrone (nel Milanese), Sidafer: secondo l'ipotesi investigativa, passata al vaglio della giudice, questa lavorava effettivamente i rifiuti metallici, ma in minima parte. Il grosso delle fatture che registrava serviva invece a "lavare i soldi" - espressione usata in alcune intercettazioni - poiche' i documenti venivano emessi a favore di societa' cartolari. Queste, a loro volta, venivano spesso sciolte e ricostituite ciclicamente in modo che risultassero sempre nullatenenti (per questo fra i reati contestati c'e' anche l'omessa fatturazione). I conti correnti su cui le somme arrivavano, si trovavano in Croazia, Slovenia, Ungheria e Bosnia Erzegovina: una volta che il denaro veniva portato fuori dall'Italia, vi rientrava in contanti tramite 'spalloni' che lo trasportavano in auto. Gli investigatori sono riusciti ad accertare i viaggi con il carico di soldi, grazie alle intercettazioni ambientali: in alcuni passaggi lo 'spallone' chiedeva al titolare della societa' italiana "in che taglio preferisse" il contante pattuendo poi la 'percentuale' per il servizio; fra le prove raccolte, anche un controllo a Malpensa in cui due degli indagati trasportavano il denaro nelle loro valigie. Oltre ai 15 milioni di saldi di conti correnti per cui e' stato disposto il sequestro, i finanzieri hanno messo i sigilli a ville nel Milanese, in particolare a Fagnano Olona, e ad appartamenti situati in localita' turistiche della Sardegna, come Arzachena e San Teodoro. Nell'operazione di oggi gli indagati sono in tutto 51. L'arresto ai domiciliari per Assanelli e' il terzo in meno di due anni: prese infatti la stessa misura nell'ottobre 2018, per il rogo di Corteolona (gennaio 2018) e nel giugno 2019 per quello di via Chiasserini (ottobre 2018).

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