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Trivulzio, il giudice: “Indagate”. Respinta l’archiviazione richiesta dal pm
Pio Albergo Trivulzio Milano

Trivulzio, il giudice: “Indagate”. Respinta l’archiviazione richiesta dal pm

E’ stata respinta la richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulle morti da Covid nel Pio Albergo Trivulzio, la storica casa di cura milanese, il cui cda è nominato, in parte dal Comune di Milano, in parte da Regione Lombardia .  Secondo il gip Alessandra Cecchelli, che ha firmato l’ordinanza, “sono necessari ulteriori approfondimenti investigativi”.

I pm avevano chiesto l'archiviazione del dg Giuseppe Calicchio

A ottobre del 2021 i pm avevano fatto notare come “non fosse stata acquisita alcuna evidenza di condotte colpose o comunque irregolari, causalmente rilevanti nei singoli decessi, in ordine all'assistenza prestata”. Pertanto avevano chiesto l’archiviazione del dg Giuseppe Calicchio, indagato per omicidio e epidemia colposi e violazione delle regole sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e della struttura.

II gip vuole vederci chiaro "sulla seconda fase della pandemia"

L’ordinanza del gip, invece, vuole continuare a vederci chiaro sull’operato dei dirigenti della struttura, “non tanto – si legge nel documento del Tribunale – nelle fasi iniziali del contagio, segnate ovunque da sconcerto e confusione, quanto in quelle immediatamente successive quando la situazione sanitaria all’interno dei reparti del PAT degenerava mentre l’emergenza sanitaria stava statisticamente regredendo nel resto della Lombardia grazie alle severe misure di contenimento imposte dalle Autorità nazionali e locali”.

Il gip ordina al pm di proseguire le indagini in merito, tra gli altri fatti, al “mancato rispetto delle regole sanitarie minime da adottarsi nei casi di conclamata pandemia”. Le indagini continueranno per altri sei mesi dopo i quali potrebbe essere nuovamente richiesta l’archiviazione.

Pio Albergo Trivulzio, il gip: "Negligenze della dirigenza segnalate anche dal personale sanitario"

Le indagini sulle morti al Pio Albergo Trivulzio durante la pandemia evidenziano "negligenze della dirigenza, segnalate dallo stesso personale sanitario, pur allo stato delle conoscenze disponibili nei mesi in cui si e' verificata" la diffusione del Covid all'interno della "Baggina" dove per "ammissione" degli stessi consulenti della procura "si e' verificato il decesso di un numero evidentemente spropositato di ospiti". E' quanto scrive il gip di Milano Alessandra Cecchelli nell'ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di archiviazione dell'indagine per epidemia e omicidio colposo plurimo.

Pat, il gip: "Il dg fece rimuovere un cartello sulla corretta gestione della pandemia Covid"

Il gip Alessandra Cecchelli cita anche la  "raccomandazione" da parte del Dg Giuseppe Calicchio di "far rimuovere dal Pio Albergo Trivulzio", a fine marzo 2020, un "cartello" sulla "corretta gestione dell'emergenza Covid". Una delle omissioni che negli atti dell'indagine, tra cui testimonianze, acquisizioni di documenti e chat, si rivelano "in tutta la loro gravita' anche nel periodo successivo quando ormai erano noti gli effetti pandemici". Tra l'altro, il giudice nel disporre nuove indagini, anche per "individuare tutti i soggetti coinvolti", indica ai pm di effettuare altri due passaggi prima della nuova perizia.

Pat, disposta l'acquisizione di ulteriore documentazione informativa

Come riferisce Ansa, dovranno essere sentiti ancora i "familiari dei soggetti deceduti" per verificare il ricovero al Pat di persone dimesse con diagnosi di polmonite da altre strutture, la "eventuale compresenza, nella medesima stanza, di soggetti sani" e persone con "sintomatologia sospetta", le "attivita' di trasferimento di pazienti tra reparti", la "commistione del personale". E gli inquirenti dovranno anche "acquisire in tal senso ulteriore documentazione informativa dal Pat". Poi, la perizia dovra' superare "i limiti" della consulenza affidata dai pm ad esperti, i quali, come scrive il gip, hanno lamentato anche di aver avuto poco tempo a disposizione. Per il gip, comunque, gli stessi consulenti avevano evidenziato dei "fatti" accaduti, elencati ad uno ad uno nel provvedimento, mentre i pm hanno parlato solo di "suggestive circostanze".


La soddisfazione dell'associazione Felicita che rappresenta i familiari degli anziani

L’associazione Felicita, che rappresenta i familiari degli anziani, coi legali Luigi Santangelo e Luca Santa Maria, esprime soddisfazione per la decisione del gip. Dichiara Alessandro Azzoni, presidente dell’associazione: “Da oggi possiamo dire che a Milano esiste un giudice. Come a Berlino. Accogliamo con favore la decisione del GIP che ha rigettato la richiesta di archiviazione per le indagini relative ai fatti avvenuti all'interno del Pio Albergo Trivulzio durante la pandemia. Le 16 pagini di motivazioni sono un duro richiamo alla Procura anche e soprattutto rispetto a alcune valutazioni da essa espresse per motivare l'archiviazione. E' importante che il Gip abbia disposto il supplemento delle indagini anche attraverso una perizia nel contradditorio delle parti. Questa sera siamo più sereni e fiduciosi che giustizia possa essere fatta. Questo risultato è stato reso possibile dai familiari che insieme a Felicita per mesi si sono impegnati con passione e tenacia in una battaglia di verità e giustizia. La stessa tenacia e grande professionalità che ha visto protagonista l'Avvocato Luigi Santangelo dello Studio Legale LSM&Associati cui va un grande ringraziamento da parte di tutti noi”.
 

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