Milano
Un nuovo inizio per il Pd da Milano. Il commento
Il 4 marzo i cittadini si sono espressi e il PD ha subito una sconfitta epocale. Le motivazioni sono diverse e complesse, ma ciò non significa che la nostra comunità debba mettere da parte quello spirito riformatore ed innovatore che ci ha caratterizzati fino al referendum costituzionale. Riteniamo che sia nostro principale dovere rilanciarlo con forza.
La nostra analisi deve tenere in debita considerazione i fattori di crisi strutturali al mondo occidentale, sull’onda lunga della globalizzazione, come dimostrano la Brexit, l'affermazione di Trump e di molti populismi in altrettanti paesi dell'Unione Europea, e ciò vale a maggior ragione per l’ Italia, unico stato OCSE con un PIL totale e procapite inferiore, e di oltre 10 punti, rispetto al 2008. Il nostro Paese registra ancora oggi, sempre con riferimento al periodo pre-crisi, un calo della produzione industriale, della produttività e delle ore lavorate, a fronte di un incremento dell'occupazione registrato solo nella fase più recente che tuttavia non ha potuto contrastare efficacemente l'impoverimento generale dei cittadini, peraltro anche colpiti da un incremento della sperequazione in termini di reddito e patrimonio.
L’attuale contesto macro-economico ha determinato una sincera e financo disperata voglia di cambiamento, da un lato davanti al grave disagio socio-economico, soprattutto al Sud, dall'altro davanti ad una strutturale incertezza per il futuro che vale anche per i ceti abbienti, a partire dal Nord. Paradossalmente, la stessa volontà e speranza di cambiamento che portarono il PD al 40% nel 2014, un PD che però allora aveva un messaggio, forte e chiaro, che è oggi più che mai necessario elaborare e far vivere nel Paese.
Questo è stato un voto che si è contraddistinto per un profondo carattere radicale nonché per una forte richiesta di soluzioni concrete. Nell’ultimo anno, il PD, nonostante gli indubbi meriti del governo Gentiloni, ha sposato un riformismo di manutenzione, è mancata una vera spinta innovatrice. Si sono purtroppo arenati alcuni importanti progetti quali il rinnovamento della classe dirigente al Sud nonché il rafforzamento della rappresentanza femminile. Sono stati inoltre gravemente sottostimati alcuni problemi del paese: la necessità delle classi produttive di un sostegno al “fare impresa” e/o a svolgere l’attività professionale nonché la richiesta di aiuto da parte dei ceti più colpiti dalla crisi e dalla povertà. Infine, la giusta azione volta al superamento del consociativismo non si è saldata con un adeguato impegno a coinvolgere il ricco panorama dei corpi intermedi operanti nella società italiana.
Noi abbiamo perso, e il risultato elettorale non permette la formazione di governi con forze politiche in linea con i nostri valori e programmi, come anche ribadito dall’ultima Direzione Nazionale. Pertanto ci spetta il compito gravoso di un impegno parlamentare intelligente e propositivo, una “nuova” fase che permetta auspicabilmente un profondo rinnovamento del PD. Il PD rimane l’unica forza politica con un processo interno democratico e trasparente, con un’anima profondamente europeista e con una politica internazionale degna di questo nome. Siamo l'unico baluardo contro la demagogia: la vera risposta al giusto grido d’aiuto dei cittadini deve essere essenzialmente rappresentata da adeguati investimenti produttivi, politiche del lavoro e del welfare in grado di gestire il profondo mutamento dei tempi nonché grande attenzione all’istruzione, unico vero volano di sviluppo sociale.
Il nostri Circoli, nell'attuale scenario politico, sono fermamente convinti che Milano abbia la possibilità di contribuire in misura significativa alla costruzione di una proposta riformista che inter alia riparta dalla necessità storica della riforma delle istituzioni attraverso un processo costituente. E non perchè Milano sia un modello, ma perchè la nostra città rappresenta una sintesi di sensibilità e culture provenienti da tutte le regioni del Paese nonché un’esperienza unica in Italia e a livello internazionale. Milano ha la possibilità di mettere in campo risorse e idee, sia interne sia esterne al PD, che spesso non hanno uguali in altre aree dell’Italia.
Dobbiamo tenere la barra dritta e ripartire dai contenuti (che svilupperemo in una serie di incontri e documenti nei prossimi mesi), che vengono prima della futura leadership la cui scelta dovrà avvenire entro la fine del 2018, auspicabilmente con il contributo determinante del PD Metropolitano di Milano ed attraverso primarie aperte che, a qualunque livello, dovranno costituire la colonna portante del necessario rinnovamento del partito. Sarà necessaria una nuova ed innovativa capacità di presenza diffusa sul territorio nonché lo sviluppo di alleanze sociali coscienti senza le quali la nostra proposta riformista rischierebbe di rimanere minoritaria.
Forma partito
Struttura Federale. E’ giunto il momento di attuare un disegno di partito pienamente federale che significa che la maggior parte delle risorse finanziarie debbano rimanere in loco e che i candidati, anche alle elezioni politiche ed europee, siano esclusivamente scelti dai territori di riferimento. E questo significa anche la presenza di almeno il 20% di esponenti lombardi del PD, e metà di questi milanesi, sicuramente a livello di Direzione Nazionale.
Rinnovamento. È evidente come questa tornata abbia messo definitivamente in crisi, soprattutto al Sud, un vergognoso modello clientelare. Si deve ripartire, in tutte le regioni meridionali e in alcune di quelle centro-settentrionali, dall'azzeramento, e dal contestuale commissariamento, delle rispettive Federazioni coinvolgendo principalmente le tante esperienze positive, troppe volte contrastate dai maggiorenti locali, portate avanti in quelle aree da tante donne e uomini, spesso giovani.
Pd Metropolitano di Milano
Il nostro PD Metropolitano di Milano rappresenta un illustre esempio per il Paese, fino ad oggi unitissimo oltre le fisiologiche differenze, e tali dobbiamo rimanere. L’attuale fase impone una segreteria "fortemente" politica”, che svolga un intenso lavoro di approfondita elaborazione. Assieme anche ad un gruppo di esperti esterni al Partito con i quali tenere contatti costanti con la cittadinanza e le organizzazioni rappresentative delle istanze territoriali, la Segreteria dovrà inoltre avere l'onore e l'onere, di essere stimolo e supporto per il PD Nazionale nonchè per l’Amministrazione di Milano, anche attraverso incontri periodici, al fine di permettere un ancor più efficace contributo alla nostra città da parte del Partito Metropolitano.
La traversata sarà lunga. È il momento delle scelte, affrontiamole con coraggio e decisione, mettendo da parte i personalismi. Se continuiamo a rivangare il passato perderemo il futuro. Andiamo avanti insieme, con le nostre forze unite, nell’esclusivo interesse del Paese, del nostro futuro e soprattutto di quello dei nostri figli.
I Circoli di Milano, Pallacorda, Econ-dem, Leonardo, Meriti&Bisogni e Tombon