“Urlavano ogni notte, lei bussò nuda e in lacrime”: nuove testimonianze al processo per l'omicidio di Marco Magagna - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 17:53

“Urlavano ogni notte, lei bussò nuda e in lacrime”: nuove testimonianze al processo per l'omicidio di Marco Magagna

In aula i racconti dei vicini e degli amici di Stella Boggio: emergono tensioni, alcol e violenze nella coppia. Le nuove deposizioni gettano luce su un legame segnato da continue liti

Roberto Servio

“Urlavano ogni notte, lei bussò nuda e in lacrime”: nuove testimonianze al processo per l'omicidio di Marco Magagna

Nuovi dettagli stanno emergendo nel processo per l’omicidio di Marco Magagna, 38 anni, ucciso con una coltellata al cuore la notte del 6 gennaio 2023 a Bovisio Masciago. Al centro della vicenda la compagna, Stella Boggio, 33 anni, accusata di omicidio volontario.

Durante l’ultima udienza davanti alla Corte d’Assise di Monza, sono state ascoltate nuove testimonianze che delineano un quadro di tensioni crescenti e abusi nella vita della coppia. Una vicina di casa ha raccontato episodi di violenza e urla continue: “Li sentivo litigare spesso, anche di notte. Urlavano, si insultavano, si rompevano oggetti. Lei lo chiamava ‘fallito’. Una volta bussò alla mia porta completamente nuda, piangeva disperata. Ho chiamato subito i carabinieri” ha dichiarato. La testimone ha aggiunto che il giorno dopo Magagna si sarebbe presentato a casa sua per affrontarla: “È venuto minacciandomi, poi è tornato con un regalo, come se nulla fosse successo”.

"Avevano litigato per dei messaggi trovati sul telefono di lui"

Anche un amico comune della coppia ha ricordato un episodio avvenuto pochi giorni prima del delitto, durante la notte di Capodanno trascorsa in montagna: “Avevano litigato per dei messaggi trovati sul telefono di lui. Lui era sceso nel parcheggio, lei lo ha seguito portando via tutte le loro cose. Gli abbiamo detto di non andarsene, ma non ci hanno ascoltato”. Un altro passaggio chiave è arrivato dalla testimonianza dell’ex compagno di Stella Boggio, con cui la donna aveva avuto una relazione di sette anni e mezzo. L’uomo ha riferito: “Abbiamo avuto litigi e discussioni, anche spintoni. Dopo la fine della relazione ci siamo rivisti e una volta aveva un occhio nero e il naso segnato. Mi ha detto che era caduta, ma non sembrava una semplice caduta”.


A chiudere la serie di testimonianze, la madre di Magagna, che ha ricordato un figlio “solare ma riservato”: “Non sapevo cosa stava passando. Se avessi saputo che lei lo aveva già accoltellato una volta, l’avrei portato via da lì. Beveva troppo, e il ritiro della patente non le era servito da lezione”. Come riportato da Il Giorno, la stessa Stella Boggio è stata richiamata in aula dalla presidente della Corte dopo essersi allontanata senza permesso, nonostante sia ai domiciliari. Tornata in aula, si è scusata con i giudici. Le nuove deposizioni descrivono un clima di violenza domestica, alcol e gelosia, che avrebbe preceduto la tragedia. Il processo proseguirà nelle prossime udienze con ulteriori testimoni e la discussione delle parti. 

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