Milano
Vaccini covid, report Fondazione Gimbe: in Lombardia più dosi a non sanitari

Si teme che ci siano stati dei 'furbetti del vaccino' che abbiano saltato la fila e siano stati sottoposti a vaccinazione nonostante non ne avessero diritto
Vaccini covid, report Fondazione Gimbe: in Lombardia più dosi a non sanitari
In base all'analisi di Fondazione Gimbe, in Lombardia la maggior parte delle vaccinazioni hanno riguardato personale non sanitario. Elaborando i dati del ministero della Salute, la Fondazione rivela che a ricevere la somministrazione e' stato il 51% dei non sanitari, contro il 40% dei sanitari. E' il dato piu' alto di tutta Italia. Al 27 gennaio infatti risultano aver completato il ciclo del vaccino anti Covid con la seconda dose 270.269 persone, pari allo 0,45% della popolazione italiana ma, con marcate differenze regionali, andando dallo 0,16% della Calabria allo 0,70% del Lazio. Inoltre, ben 350.548 dosi, pari a oltre il 23% sono state somministrate a personale non sanitario, una fascia non prevista dal Piano vaccinale, dal momento che in base al piano vaccinale le categorie da vaccinare con priorita' sono 3: operatori sanitari e sociosanitari (a cui sono andate finora il 67,1% dosi), personale ed ospiti delle RSA (finora 9,7% dosi) e persone over 80 anni (0,9% dosi).
Il personale non sanitario, che comunque lavora negli ospedali a vario titolo, ha beneficiato dunque, pur come categoria non prevista, "di quasi un quarto delle dosi finora somministrate con enormi differenze regionali che in alcuni casi superano il 30%, come in Provincia Autonoma di Bolzano 34%, Liguria 39% e Lombardia 51%". Tra il personale non sanitario rientra anche chi, pur non essendo medico o infermiere, lavora in ospedale oppure nelle Ats del territorio. Ci potrebbe però anche essere stato qualche 'furbetto' che non ha aspettato il suo turno di vaccinazione pur senza averne diritto. Gimbe mette in guardia da questa discrepanza tra numeri previsti dal Piano e diverse policy vaccinali regionali: le dosi previste dal Piano vaccinale per gli operatori sanitari "non sono sufficienti perche' rimangono esclusi tutti quelli che non lavorano presso strutture pubbliche".
Vaccini: Lombardia, report Gimbe non coerente con realta
"In merito alla ricostruzione fornita dalla Fondazione Gimbe, si sottolinea che questa non e' coerente con l'attivita' vaccinale realmente svolta e comunicata al Ministero della Salute da Regione Lombardia". Lo comunica in una nota la Regione, evidenziando che in Lombardia "ad oggi oltre 24.000 su 320.000 soggetti hanno completato il ciclo vaccinale con il secondo richiamo". Ad oggi Regione, riporta il comunicato, la "Lombardia ha effettuato oltre 256.000 vaccini anti covid. Di questi, la stragrande maggioranza, piu' di 172.000 (67,2%) sono stati somministrati ad operatori sanitari di strutture pubbliche, private, Medici di Medicina Generale (MMg), Pediatri di libera scelta e liberi professionisti, 30.000 (11,7%) a ospiti di strutture sanitarie e sociosanitarie e 54.000 (21,1%) a operatori non sanitari (personale che opera nelle Aziende ospedaliere pubbliche, private, Enti e strutture accreditate o autorizzate nell'ambito del Servizio Sanitario regionale)". Il personale vaccinato, conclude la Regione "rientra quindi nelle categorie indicate dalla struttura commissariale, per la prima fase della campagna".