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Milano
Valorizzazione Galleria: il piano dall'ex Cobianchi alle soffitte
Galleria Vittorio Emanuele

Valorizzazione Galleria: il piano dall'ex Cobianchi alle soffitte

L'ex Albergo Diurno Cobianchi diventerà centro polifunzionale ed espositivo, uffici e sale di pregio con affacci in Galleria saranno destinate ad attività recettive, spazi non valorizzati come le cantine saranno trasformati in teatro cabaret 'Vecchia Milano', gestito dallo storico ristorante Savini, soffitte inutilizzate si convertiranno in camere di lussuosi hotel, ci sarà un nuovo desk per l'informazione turistica come ai tempi dell'Urban Center e un ascensore panoramico consentirà la salita sulle terrazze per offrire una vista mozzafiato su piazza del Duomo. Sono state approvate mercoledì scorso dalla Giunta di Palazzo Marino le linee di indirizzo per la valorizzazione di parte del patrimonio comunale del complesso monumentale della Galleria Vittorio Emanuele II. La delibera, come riferisce Mianews, nasce a seguito della "ricognizione delle concessioni in scadenza, oltre che degli spazi vuoti o ad uso ufficio, e alle relative verifiche di carattere tecnico-amministrativo, propedeutiche e successive alle procedure di gara che ne sono conseguite anche ripensando i singoli asset". Si tratta di linee di indirizzo su cui sviluppare piani di recupero e valorizzazione degli immobili ma che in ogni caso non sono vincolanti per la futura cessione degli spazi: al di là delle intenzioni della Giunta ogni porzione immobiliare sarà necessariamente messa all'asta, come da prassi consolidata del Comune per gli immobili di pregio che nell'area dell'Ottagono hanno registrato valori all'incanto superiori a 15mila euro al metro quadrato. La delibera prevede che tutti i luoghi di futura assegnazione siano dati in concessione per 18 anni e, considerato lo stato trascurato degli ambienti con relative necessità di ristrutturazione a carico dei nuovi inquilini, il Comune applicherà lo sconto sugli affitti così articolato: per il primo anno versamento del 20 per cento del canone, per il secondo del 50 per cento, per il terzo anno del 70, poi dal quarto al diciottesimo anno la cifra intera.

I primi spazi a cui fa riferimento la delibera sono quelli attualmente in uso alla Libreria Feltrinelli per un totale di 1.861 mq. Di questi l'attuale inquilino Feltrinelli richiedere il riutilizzo di poco più di 1500 mq, mentre parte dei rimanenti metri quadri (162) andrebbero a un nuovo concessionario e altri 150 al ristorante Savini, per l'allargare la sua porzione di spazio attigua a quella della Feltrinelli. La proposta di riduzione degli spazi alla Feltrinelli nasce a seguito di un contenzioso pendente in capo al Consiglio di Stato a causa di due gare per gli spazi in questione andate deserte negli scorsi anni e per le quali l'offerta economica presentata da Feltrinelli, in quanto unico partecipante, è risultata inferiore al valore posto a base d'asta. Invece, negli spazi che rimarrebbero in concessione a Feltrinelli, la libreria dovrà realizzare "interventi di riqualificazione al patrimonio", come la sanificazione degli ambienti e la manutenzione di impianti. Dovrà, inoltre, realizzare, nell'ambito del progetto 'Milano per Tutti', il punto informativo Urban Center e Welcome desk cittadino per la promozione turistica e intensificare le iniziative "che coinvolgono i cittadini della città di Milano e i fruitori degli spazi di Galleria".

Per gli spazi del Savini, la proposta del rinomato ristorante è "la realizzazione di un nuovo e prestigioso ambiente da destinare a pubblico spettacolo, interamente nel piano interrato e con accesso diretto dal locale al piano strada". In particolare, il piano prevede "l'insediamento di un’attività di spettacolo e intrattenimento capace di ricreare, per tipologia e qualità degli eventi, l’atmosfera della 'Vecchia Milano' teatro cabaret" e il "collegamento a tale piano interrato già in uso a Savini" con la porzione di spazio ceduta dalla Feltrinelli Srl. Per quanto riguarda gli spazi dell'ex Albergo Diurno Cobianchi – oggi inutilizzato e posto al piano interrato di piazza Duomo 19/A - la proposta riguarda "la creazione di uno spazio polifunzionale, di un centro espositivo e di vendita prodotti, oltre a servizi di trattamenti di bellezza, per un totale di mq 1.096,94 circa". Tra gli altri spazi comunali oggetto di manifestazione di interesse, è compreso il secondo piano di via Silvio Pellico 6, attualmente adibito a sede istituzionale (circa mq 276,57 e cantina al piano interrato di circa mq 21): la proposta valutata dalla Giunta prevede la riqualificazione degli spazi per accogliere alcune funzioni, tra cui "laboratorio di produzione, dispensa per la cucina, piccolo spazio per ristoro per i dipendenti, ufficio amministrativo". Mentre al piano quarto di via Silvio Pellico 6/piazza Duomo 21, "la proposta prevede l’insediamento di attività di tipo ricettivo (foresteria), da destinare ai dipendenti dell’attività del soggetto richiedente".

A fronte della previsione di interventi al patrimonio di riqualificazione edilizia, il cui importo viene quantificato in euro 500mila euro, “il proponente – si legge nella delibera - si è reso disponibile, con istanza iniziale, al versamento di un canone di 40mila euro, in aggiunta alla messa a disposizione dell’Amministrazione Comunale di una Sala Eventi, per 12 giorni all'anno, inclusivi di un catering per cento persone, valorizzate dall’Area Gestione Fiscalità e Controlli in euro 120mila euro, per un totale complessivo, da corrispondere parte in denaro e parte in servizi, di euro 160mila euro. L’organizzazione degli Eventi per questo spazio sarà programmata dal Gabinetto del Sindaco”. Invece, per gli spazi al piano quarto e quinto di Piazza Duomo 21, che comprende la Sala degli Orologi, la terrazza panoramica e i percorsi panoramici denominati 'Highline Galleria', la richiesta riguarda "la messa in sicurezza e la riqualificazione", finalizzata “all'accessibilità a tutti gli spazi oggetto della manifestazione, ivi compresa la scenografica terrazza con affaccio su Piazza Duomo, tramite la realizzazione di un ascensore panoramico di indubbio fascino per qualsiasi visitatore del centro città, di Piazza Duomo e del bene monumentale di Galleria Vittorio Emanuele". In ultimo, gli spazi con ingresso da piazza Duomo 19 e via Pellico 1 e 2, (la gran parte con affaccio sulla cattedrale) e soprastante porzione di sottotetto, verrebbero destinati ad uso alberghiero e ufficio.

Tasca: "Dopo un anno difficile ci saranno numerosi bandi"

“Intendiamo procedere nel percorso di valorizzazione economica della Galleria e abbiamo individuato alcune unità vuote da tempo e da riportare all’utilizzo per il completo rilancio del complesso immobiliare. Dopo un anno difficile per tutte le attività commerciali e imprenditoriali intendiamo ripartire con i bandi, che saranno numerosi e sui quali abbiamo segnali importanti di un interesse che segnala una ripresa”. Lo afferma l’assessore comunale al Demanio, Roberto Tasca in merito alle linee di indirizzo approvate dalla giunta per un avviso pubblico per la concessione di alcune unità immobiliari attualmente in disuso e per la riqualificazione di spazi della Galleria Vittorio Emanuele II dopo la raccolta, da parte dell’Amministrazione, di alcune manifestazioni di interesse per spazi nel complesso monumentale, prevedendone il loro restauro e la restituzione ad una fruizione pubblica.

De Chirico (FI): "Tasca trasforma la Galleria in un centro commerciale di lusso"

Critico il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: "Le linee per la valorizzazione degli spazi commerciali della Galleria sarebbero dovute passare dal Consiglio comunale perché i bandi vengono ormai assegnati al maggior offerente e per le botteghe storiche, a conduzione familiare, è impossibile tener testa alle multinazionali. Da mesi chiediamo di convocare un tavolo di confronto con l'associazione "Salotto di Milano" per affrontare questo tema dei rinnovi delle concessioni, per capire meglio le criticità delle tante famiglie che hanno investito nelle loro attività oggi sfiancate dalle serrate governative e per impedire che la Galleria si trasformi in un centro commerciale di lusso. Ad esempio, lo Spazio Cobianchi è rimasto chiuso per due anni perché al precedente assegnatario fu omesso di dire che c'era un problema di fognature. Spero che i gestori del ristorante Savini siano stati informati della situazione perché far cenare i propri commensali con certe puzze degli scarichi fognari potrebbe non rivelarsi un'idea vincente. Oggi il professor Tasca che si preoccupa unicamente di far cassa si pavoneggia per aver realizzato un mall in stile qatariota perché non è abituato a far politica e ad ascoltare i problemi dei milanesi. La resa dei conti elettorali si avvicina e l'assessore fa bene ad aver deciso di tornare a fare a tempo pieno il suo mestiere"

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