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Milano
XXIII Giornata del Sollievo, Delpini: "Nel dolore le ideologie fanno danni"
XXIII Giornata Nazionale del Sollievo

XXIII Giornata del Sollievo, Delpini: "Nel dolore le ideologie fanno danni"

Si è tenuto ieri, presso l’Aula Magna del Presidio Ospedaliero G. Pini, l’Evento “Le Parole, i Silenzi che curano”, a cui hanno preso parte tante personalità religiose, rappresentanze sanitarie, ordinistiche, associazioni e società scientifiche, tra cui la Società Italiana di Cure Palliative (SICP), la Consociazione Nazionale Associazione Infermieri, la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche.

Il benvenuto del Dott. Candela e la Dott.ssa Giove

Hanno dato il benvenuto, in apertura del convegno, il Dott. Cesare Candela, Direttore Sanitario e la Dott.ssa Rossana Giove, Direttore Socio Sanitario, ringraziando il Comitato Scientifico per aver promosso l’iniziativa su un tema sempre attuale quale l’umanizzazione delle cure. Un ringraziamento particolare ai rappresentanti dell’Associazione “Insieme per Prenderci Cura” IPC per aver omaggiato il libro “Il fine Vita – Etiche, normative e religioni”.

"L'importanza si sensibilizzare la cultura della solidarietà"

Ha aperto i lavori il dott. Giovanni Muttillo, Direzione Aziendale Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie DAPSS, Responsabile Scientifico dell’Evento e socio fondatore dell’Associazione IPC, accendendo i riflettori “sull’importanza di sensibilizzare, sostenere e promuovere la cultura della solidarietà e del sollievo dalla sofferenza, fisica e morale, attraverso la promozione delle cure palliative – quando non si può guarire - con un approccio multidisciplinare e olistico”. Sono intervenuti il Dott. Sergio Fucci, il Dott. Giampaolo Fortini, il Dott. Gaetano Terranova e la Dott.ssa Natascia Franco richiamando, in una cornice giuridica ed etica, le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), le ricadute applicative della legge 38/2010 sulla gestione e il monitoraggio del dolore a favore di ogni persona in condizione di acuzie, cronicità e fragilità, tesi a migliorare la dignità e la qualità di vita della persona assistita e dei familiari. 

L'intervento del Direttore Generale Lattuada

Con un intervento molto appassionante ed emozionante, la Dott.ssa Paola Lattuada, Direttore Generale, ha sottolineato l’impegno dell’ASST Gaetano Pini-CTO nel perseguire ogni giorno l’umanizzazione delle cure nelle diverse fasi di malattia, comprese quelle più critiche, avendo a cuore, oltre alla cura, la relazione di fiducia con la persona assistita e la sua famiglia. «La sensibilità e l’attenzione alle persone più deboli e sofferenti sono valori non scontati che rappresentano il cuore di questo evento, che non a caso coincide anche con la Giornata Internazionale degli Infermieri. Voglio approfittare di questa Giornata per dire grazie ai nostri professionisti sanitari che hanno offerto il loro sacrificio in momenti di grande difficoltà, sottolineando l’impegno quotidiano nel garantire la salute al cittadino, tenendo conto dei valori e dei bisogni di ogni persona assistita, compresi quelli spirituali».

Mons. Delpini: "Quando irrompe il dolore, le ideologie fanno anni"

Intensa e coinvolgente la riflessione di Sua Eccellenza Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano: «Quando irrompe il dolore, il dolore estremo, i numeri non servono e le ideologie fanno danni. Il fine vita è una prova difficile, la mia considerazione è di compiere questo percorso di liberazione interiore che non crede ai numeri e alle ideologie come soluzioni. Bisogna domandarsi come questa persona può essere accompagnata ad affrontare questo percorso drammatico, nella maniera più conforme all’altezza della sua vocazione e della dignità di ciascuno».

L'importanza del dialogo per far convergere le identità religiose e culturali

Nel dialogo con Sua Eccellenza, emerge ancora il concetto di gratitudine, la necessità di custodire la memoria nel prendersi cura. Una comunità che cura: quattro persone portano il paralitico. Come si chiamano? «Compassione: è quello che ti fa soffrire e non restare indifferente. A che condizioni si conserva la compassione nella continuità del lavoro, nella ripetitività delle prestazioni, di fronte alla suscettibilità e alle pretese delle persone, mentre la propria vita personale è segnata da preoccupazioni, tensioni, impegni? Competenza: l’incremento di conoscenze scientifiche, l’accumulo di esperienze in pratiche terapeutiche. A quali condizioni si può assicurare un’adeguata formazione permanente? Pazienza: la capacità di sopportare la durata e la lentezza dei risultati, la quantità delle prestazioni richieste. A quali condizioni, con quali ritmi di riposo si può alimentare la pazienza, una riserva che si esaurisce? Sorriso: le manifestazioni di una simpatia, di una relazione desiderata. A quali condizioni?». Infine, il Monsignor Delpini richiama l’importanza di far convergere le identità religiose e culturali attraverso il dialogo.

Presentato il volume “Il fine vita. Etiche, normative e religioni – Buddismo – Cristianesimo – Ebraismo – Induismo – Islam”

Durante l’Evento, che rientra nelle celebrazioni per il 150esimo della Fondazione dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, è stato presentato il volume “Il fine vita. Etiche, normative e religioni – Buddismo – Cristianesimo – Ebraismo – Induismo – Islam”, a cura della IlhamAllah Chiara Ferrero e Alberto Scanni, sotto l’egida dell’Associazione IPC - presieduta da Mons. Fumagalli - a cui hanno collaborato rappresentanti di diverse identità religiose, medici, infermieri, giuristi e bioeticisti, uniti nell’impegno di offrire una riflessione non solo a chi soffre e a chi si prende cura dei malati ma anche alla società civile.

“Gli aspetti etici e valoriali nelle diverse culture e religioni”

“Gli aspetti etici e valoriali nelle diverse culture e religioni” sono stati oggetto di un interessante dibattito e confronto nella Tavola Rotonda, moderata dal Dott. Giorgio Mortara, Vice Presidente Associazione IPC e dalla Dott.ssa Anna Castaldo, infermiera PhD, DAPSS ASST G. Pini-CTO.

I relatori della tavola rotonda

Riconoscimento della persona, della sua storia, della sua identità, autodeterminazione, la relazione come tempo di cura, l’attenzione alla multiculturalità, la costruzione di uno spazio etico per una riflessione su dilemmi etici che emergono durante il percorso di cura. Questi sono solo alcuni delle numerose parole chiave emerse dai contributi degli autorevoli relatori della tavola rotonda: Dott.ssa Barbara Bassola, Dott. Carlo Grizzetti, Cesare Milani, Rav. Alfonso Arbib, Prof. Umberto Genovese, Dott.ssa Barbara Mangiacavalli e Don Paolo Fontana.


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