Auto e Motori
Källenius rieletto presidente ACEA: la sfida auto UE del 2026
Ola Källenius confermato alla guida dei costruttori auto europei per il 2026. Il CEO di Mercedes chiede all'UE realismo, flessibilità e neutralità tecnologica.

In una fase storica in cui l'industria automobilistica del Vecchio Continente si trova a navigare tra le acque agitate della transizione energetica e le pressioni dei mercati globali,
la parola d'ordine sembra essere stabilità. Il Consiglio di Amministrazione dell'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha deciso di puntare sulla continuità, rieleggendo Ola Källenius per un secondo mandato. Il CEO di Mercedes-Benz manterrà quindi la presidenza anche per tutto il 2026, dopo essere stato scelto dai vertici delle sedici principali case produttrici di auto, furgoni, camion e autobus con sede in Europa. La decisione, presa durante la riunione annuale del Consiglio, conferma la fiducia dei grandi player del settore — da BMW a Stellantis, passando per Ferrari, Renault e il Gruppo Volkswagen — nella linea tracciata dal manager svedese. Il mandato, che ha durata annuale ed è rinnovabile una volta, vedrà Källenius gestire un periodo che si preannuncia decisivo per il futuro industriale dell'Europa.
Un patto per la competitività globale
La visione di Källenius per il prossimo biennio è chiara e non lascia spazio a interpretazioni ambigue: la sostenibilità ambientale non può esistere senza sostenibilità economica. Riflettendo sulle priorità che guideranno l'associazione, il presidente rieletto ha sottolineato con forza che gli obiettivi di decarbonizzazione potranno essere raggiunti solo se cammineranno di pari passo con una robusta agenda dedicata alla competitività globale. È una presa di posizione netta, che pone l'accento sulla necessità di rafforzare la resilienza della catena del valore europea. Questo approccio, che ha già orientato il lavoro svolto nel corso del 2025, rimarrà la stella polare anche per il 2026. Il messaggio sotteso è che l'industria non sta cercando di sottrarsi ai propri doveri ambientali, ma chiede le condizioni strutturali per poterli onorare senza perdere terreno rispetto ai concorrenti internazionali.
Il dialogo con Bruxelles e il "Pacchetto Automobilistico"
Il cuore della sfida politica si giocherà a Bruxelles. L'industria automobilistica europea ribadisce il suo pieno impegno verso la mobilità a emissioni zero, ma il metodo per arrivarci è oggetto di un intenso confronto strategico con la Commissione Europea. L'agenda legislativa prevede scadenze imminenti che Källenius non esita a definire come un "momento decisivo". All'orizzonte c'è l'adozione del prossimo pacchetto di proposte legislative, ribattezzato "il pacchetto automobilistico", che includerà passaggi critici come la revisione degli standard di CO2 per le autovetture e i furgoni, oltre a nuove normative sulle flotte aziendali verdi e il cosiddetto omnibus automobilistico. L'obiettivo dell'ACEA è spingere l'Unione Europea verso l'adozione di un corso più pragmatico, che tenga conto della realtà industriale e delle dinamiche di mercato, evitando approcci ideologici che potrebbero danneggiare il tessuto produttivo.
Flessibilità e apertura: le chiavi per il 2026
Per riportare la trasformazione verde sui giusti binari e garantire al contempo la competitività industriale del continente, Källenius ha individuato tre pilastri fondamentali: flessibilità, apertura tecnologica e politiche mirate. Questa ricetta deve applicarsi trasversalmente a tutti i segmenti del trasporto su gomma, dalle auto private ai camion, fino ai furgoni e agli autobus. L'insistenza sull'apertura tecnologica suggerisce la volontà di non vincolare il futuro a un'unica soluzione propulsiva, ma di lasciare al mercato e all'ingegneria la libertà di trovare le vie più efficienti per abbattere le emissioni. "Abbiamo grandi aspettative, perché c'è molto in gioco", ha concluso il presidente, sintetizzando in poche parole la gravità e l'importanza del momento. Con la riconferma di Källenius, i costruttori europei si preparano ad affrontare il 2026 con una voce unica, determinati a difendere il ruolo dell'auto europea nello scacchiere mondiale.
