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(Adnkronos) - "A noi di Confindustria interessava che Cicero eliminasse dalle Asi le persona del malaffare e facesse attività antimafia e doveva farlo perché aveva un protocollo di legalità imposta rigidamente dal codice di Confindustria - spiega - Quando mi presentai da Centaro (allora Presidente della Commissione nazionale antimafia ndr) dissi che non eravamo sceriffi ma volevamo un mercato libero e non controllato, quindi perfetta legalità". E prosegue: "Ogni denuncia Cicero la portava a Confindustria, prima di depositarle e scritte a mano ed era il suo compito come appartenente a Confindustria". Poi aggiunge: "Alfonso Cicero sa di mentire, una cosa è dire 'non ricordo' e un'altra è mentire". "Giusto o sbagliato - dice - mi assumo la responsabilità di avere nominato Cicero all'Irsap. Lui mi faceva tenerezza. Era come se l'Irsap appartenesse a lui, come un asset familiare a lui lasciato". E aggiunge: "Non capiva che era un incarico fiduciario, politico". "Sa di mentire...", ribadisce. All'inizio dell'udienza Montante replica a distanza al sindaco di Favignana ed ex Presidente della Commissione antimafia Francesco Forgione. "Sono lieto che Francesco Forgione abbia annunciato querela nei miei confronti, così potrò difendermi mostrando i documenti", dice. L'ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, la scorsa settimana ha annunciato querela nei confronti di Antonello Montante dopo la deposizione nel processo d'appello. Forgione, ora sindaco di Favignana, sostiene che l'ex responsabile legalità della Confindustria, condannato in primo grado a 14 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, ha riferito sul suo conto circostanze non vere. Montante aveva riferito nell'udienza di avere incontrato Forgione in un albergo confiscato a Cosa nostra e gestito dalla compagna dell'ex parlamentare. In quella occasione, aveva aggiunto, "mi dissero che ne volevano altri due".





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