Milano, 18 set. (Adnkronos) - Un 63enne condannato con rito abbreviato dal Tribunale di Monza a 5 anni per violenze sulla convivente si è visto ridotta la pena in secondo grado a 4 anni e 4 mesi. Secondo i giudici della Corte d'Appello di Milano l’uomo, d'animo "mite", era "esasperato dalla condotta troppo disinvolta della donna". La sentenza d'appello, riportata dal Corriere della Sera, tiene quindi in considerazione il "contesto familiare degradato", attenuando l'intensità del dolo del 63enne, di origine rumena.La violenza sessuale si è consumata nella notte dell'8 giugno 2019 a Vimercate (Monza): l'uomo, prima di stuprare la compagna, l'avrebbe minacciata con un coltello, per poi picchiarla con pugni e schiaffi al volto. All'origine dello scatto d'ira ci sarebbero stati i ripetuti tradimenti della donna, "relazioni non ostacolate" dall'uomo, finché lei non era rimasta incinta "di un altro soggetto", sottolineano i giudici, che riconoscono, appunto, "la scarsa intensità del dolo", cosa che "certo non attenua la responsabilità" del condannato.
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