Roma, 28 gen. (Adnkronos) - “Confidiamo in un processo pubblico dove venga garantito il diritto di difesa e in particolare il diritto a conoscere gli elementi di accusa, un giusto processo basato su prove e non invece su atti non disponibili per il giudice, per l’imputato e la difesa, perché fino ad oggi a Biot e ai difensori è stato negato l’accesso alle presunte prove utilizzate per accuse da ergastolo”. A dirlo all’Adnkronos l’avvocato Roberto De Vita difensore di Walter Biot, arrestato lo scorso 30 marzo per spionaggio. La procura di Roma e quella militare hanno chiesto il rinvio a giudizio per l’ufficiale della Marina. “Vogliamo un processo pubblico - ribadisce il penalista - e non un processo segreto”.
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