Mediaset, il verdetto slitta a giovedì pomeriggio. Coppi: "Non c'è reato, annullare la sentenza"
E' attesa per giovedì pomeriggio la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, condannato in appello a 4 anni di reclusione per frode fiscale e a 5 di interdizione dai pubblici uffici. La sezione feriale si riunirà alle 12.
Nella seconda giornata la parola è passata alle difese, a cui è toccato ribattere alla requisitoria del sostituto procuratore Antonello Mura. Il rappresentante dell'accusa dopo aver definito Berlusconi "l'ideatore del meccanismo delle frode fiscali", aveva chiesto il rigetto dei ricorsi delle difese degli imputati (e quindi la conferma delle condanne). Da ricalcolare invece l'interdizione dai pubblici uffici, che secondo la Procura generale della Cassazione deve essere ridotta da 5 a 3 anni.
La replica nel pomeriggio è toccata a Niccolò Ghedini. "Manca nel tessuto della sentenza un elemento probatorio che Berlusconi possa aver partecipato al reato proprio", ha detto uno dei due legali del Cavaliere, nella sua arringa. "Il procuratore generale - ha affermato Ghedini - ha detto che per Berlusconi ci sarebbero state attività ulteriori oltre alla fatturazione. Quindi mi sarei aspettato dal pg delle integrazioni rispetto alle motivazioni della Corte di Appello, in cui non c'è nulla a riguardo. Integrazioni che non ci sono state perché non ci sono attività ulteriori oltre la fatturazione". Secondo Ghedini, la vicenda dei diritti Mediaset è un processo nel quale "non c'è stata data possibilità di difenderci" e che ormai è diventato "il mio incubo notturno".
Dopo Ghedini è stata la volta di Franco Coppi. "Nessuna prova è stata raccolta su ingerenze di Berlusconi nella gestione di Mediaset dal '95 ad oggi". "Tutta la sentenza d'appello - ha sottolineato Coppi - muove da un pregiudizio". "Il pregiudizio - ha spiegato il legale - è che ci sia un meccanismo truffaldino ideato negli anni '80; che sia stato ideato da Berlusconi. Ecco perchè - ha concluso Coppi - non sono state ammesse le prove con cui la difesa avrebbe potuto ribaltare quel pregiudizio".
Di qui la richiesta della difesa. "Chiedo che la sentenza venga annullata - ha detto Coppi - perché il fatto così come prospettato in mancanza di una violazione di una specifica norma antielusiva non è reato, è penalmente irrilevante".
Sono intervenuti, invece, i legali degli altri imputati. Luca Mucci, difensore di Lorenzano, ha fatto sapere che il suo assistito sta viaggiando verso L'italia per "eventualmente costituirsi". Ha preso poi la parola l'avvocato di Frank Agrama, Roberto Pisano. E' presente una "chiara contraddittorietà" - ha detto il legale - tra la sentenza d'appello e gli atti presenti nel processo. Mentre per l'ex dipendente Mediaset Gabriella Galetto hanno parlato il professor Nicola Mazza Cuva e Filippo Dinacci.
In vista del verdetto è in programma una manifestazione di sostegno del Pdl a Silvio Berlusconi davanti a palazzo Grazioli. "L'esercito di Silvio chiama a raccolta tutti domani dalle ore 17 per manifestare vicinanza e affetto al nostro presidente - è il messaggio diffuso degli organizzatori -: chi può venga e porti gente, dobbiamo arrivare a 500 persone di Roma dell'esercito di Silvio".