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Politica
Cdm, ok al decreto sicurezza bis. Ma Di Maio: "Fare di più su rimpatri"


Ecco il testo integrale del decreto Sicurezza bis approvato dal Cdm
 

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sicurezza bis. La seduta è durata circa due ore. E' prevista a breve una conferenza stampa del premier Giuseppe Conte e del ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Intanto come conferma dell'accordo fra le forze di governo, il presidente dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo annuncia il ritiro degli emendamenti sul salario minimo: "Abbiamo ritirato i nostri emendamenti a ddl sul Salario minimo: e' un segnale di attenzione rispetto a quanto concordato. Lo abbiamo fatto comunque, nella consapevolezza della necessita' di riunire un tavolo per definire le questioni rimaste ancora aperte". Il provvedimento, presentato da M5s, e' attualmente all'esame della commissione Lavoro del Senato.

Sicurezza bis: Di Maio, ok ma fare di più su rimpatri
Sono troppi 500mila irregolari in Italia

“Il decreto sicurezza è un inizio e mi auguro che in fase di riconversione il Parlamento lavori a un rafforzamento delle misure per i rimpatri dei migranti irregolari. Parliamo di centinaia di migliaia di persone non identificate che girano liberamente in Italia. Alla luce degli ultimi fatti di cronaca è opportuno che si affronti il tema seriamente e in tempi certi. Sono troppi i circa 500mila irregolari in Italia. Bisogna lavorare sul profilo internazionale in modo più approfondito e lo faremo da squadra”. Così Luigi Di Maio.

Le parole del Presidente del Consiglio Conte, del vicepremier Salvini e del sottosegretario Giorgetti

Salvini: "Intercettazioni contro scafisti"

"Nel contrasto ai trafficanti di esseri umani potranno essere usati agenti sotto copertura, anche ricorendo allo strumento delle intercettazioni". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto sicurezza bis. 

"Non ci sono problemi sul profilo costituzionalità"

"Sia sul primo che sul secondo decreto sulla sicurezza siamo tranquilli". Cosi' Matteo Salvini ribadisce che non ci sono profili di incostituzionalita' riguardo i decreti sulla sicurezza varati dal governo.    "Questi decreti sono rispettosi di qualunque norma vigente in Italia e all'estero", ha spiegato il ministro dell'Interno. "Gli episodi di violenze durante pubbliche manifestazioni debbono prevedere un concreto pericolo per le persone. La liberta' di pensiero degli italiani" non viene messa in discussione, osserva il ministro.

"Confisca per navi che violano i divieti"

"Il decreto sicurezza bis prevede, tra l'altro, la confisca della nave per coloro che ripetutamente non ottemperano ai divieti di ingresso nelle acque territoriali e una multa da 10 a 50 mila euro per comandante, proprietario e armatore". Lo ha sottolineato il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri.    "Un altro capitolo del decreto - ha aggiunto - prevede l'inasprimento di pene per chi aggredisce gli operatori di polizia nel corso di manifestazioni. Un altro passaggio (la cosiddetta norma spazza-clan, ndr) è quella che prevede l'assunzione di 800 unità di personale amministrativo per la notifica delle sentenze a carico di condannati ancora liberi: solo a Napoli sono 12 mila".

Conte: "Domani riunione economica con vicepremier"

"Ieri c'e' stato un clima di dialogo, a ragionare nell'interesse degli italiani nella prospettiva di rilancio dell'azione del governo". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del Cdm che ha dato il via libera al dl sicurezza bis, parlando del vertice di ieri. "Dobbiamo ragionare sui numeri, su cose concrete - ha spiegato Conte parlando della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia -. Gia' domani mattina ci sara' una riunione economica, con i vicepremier Salvini e Di Maio. Ci ritroviamo per impostare subito la manovra economica. Dobbiamo deciderla noi, abbiamo una responsabilita' nei confronti del Paese", spiega Conte.

"Anche Juncker sbagliato con Grecia, ci faccia spiegare"

"Con il presidente Juncker ho un rapporto molto cordiale, direi amicale. Gli riconosco molto lealtà dimostrata nella fase" della trattativa sulla manovra 2018. E' quanto ha premesso Giuseppe Conte durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Con cordialità" dico a Juncker  che "quando dice che sbagliamo direzione, posso dire all'amico che ha sbagliato anche lui la direzione con la Grecia". Quindi, ha proseguito il presidente del Consigli, "prima di far ammettere un torto ci faccia spiegare".

"Siamo tutti determinati ad evitare la procedura di infrazione. Siamo tutte persone ragionevoli, nessuno puo' pensare che una procedura di infrazione possa fare bene all'Italia". Cosi' il premier Giuseppe Conte parlando del rapporto con Di Maio e Salvini e sulla loro intenzione di procedere riguardo la procedura di infrazione aperta contro l'Italia per il disavanzo eccessivo. 

Vogliamo continuare un "dialogo costruttivo" con l'Unione europa ma "siamo ben convinti della nostra politica economica". Così Giuseppe Conte. Abbiamo un "forte mandato ci è stato dato per far crescere il Paese e noi non siamo per avviare una china recessiva", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

Manovra, Salvini: "Flat tax dovrà esserne parte fondamentale"

"Ribadisco a nome della Lega, ma non solo, a nome del governo, che la flat tax e un pesante taglio delle tasse dovrà essere una parte fondamentale della prossima manovra economica e l'Unione europea dovrà permettere all'Italia di tornare a crescere". Così Matteo Salvini in conferenza stampa a Palazzo Chigi. 

"Il nostro era e resta il governo del cambiamento. Questa è l'unica maggioranza possibile, l'unico governo, oltre questo governo ci sono solo le elezioni e se ne parla tra 4 anni". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri. "Abbiamo tante cose da fare, tutto il resto è fantasia", ha aggiunto.

Conte: "Se un giorno non avessi un mandato pieno lascerei"

Delega a trattare con l'Europa? "Io sono il presidente del Consiglio dei ministri. Che delega devo avere? Se non ci fosse una delega non avrei la fiducia del governo. Nessuno ha mai messo in discussione l'operato e la fiducia del presidente del Consiglio. Non c'e' un problema di delega".    Cosi' il premier Giuseppe Conte, parlando del vertice di ieri e di chi dovra' portare avanti un'interlocuzione con l'Europa sulla procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. "Sono io stesso che devo avere un confronto con il ministro dell'Economia.

Dobbiamo aggiornarci sugli spazi che abbiamo. Dobbiamo impostare direi da subito una manovra economica, per la chiarezza con il Paese", ha sostenuto Conte.    "Ai giornalisti piace parlare di mandato pieno, mezzo mandato, un quarto di mandato. Se un giorno dovessi sentire di non avere piena delega e mandato pieno delle forze politiche ne trarrei immediatamente le conseguenze", ha sottolineato il premier. "Se il presidente del Consiglio non avesse delega a sedersi ad un Consiglio europeo sarebbe sfiduciato: e' la logica della grammatica costituzionale. Nel giorno in cui dovessi sentire di non avere pienezza di sostegno politico prenderei subito le decisioni conseguenti in modo trasparente. Sarebbe la crisi piu' trasparente della storia repubblicana", ha spiegato Conte.

Salvini: "Bagnai a politiche Ue? Non commento Fantacalcio"

Non sono stati avanzati nomi, ogni giorno per la commissione Ue, per i ministeri mi sembra di leggere sui giornali il Fantacalcio e non commento il Fantacalcio. L'unica certezza è che si vada a riempire la casellina del ministero per gli Affari europei, perche' ci sia qualcuno a presidiare tutto cio' che e' nell'interesse italiano a Bruxelles. Il nome arriva di solito alla fine di un percorso che condivideremo con Conte e Di Maio". Così Matteo Salvini ha risposto a chi gli chiedeva di commentare le indiscrezioni di stampa in merito all'ipotesi di una nomina di Alberto Bagnai alla guida del ministero delle Politiche europee.

Legittima difesa, Conte: "Non entro nei casi specifici"

"Il giurista raccomanda ai giudici emettere le sentenze. Non mi permetto di entrare nei casi specifici. Lascero' che tutte le verifiche giurisdizionali vengano fatte".

Ue, Giorgetti: "Io commissario? Faccio quello che serve, non comando"

"Io faccio quello che serve la mia storia è questa qua. Io non sono quello che comando, quello che mi chiedono faccio". Così Giancarlo Giorgetti a chi gli chiedeva come vedrebbe l'ipotesi di una sua nomina a commissario europeo.

Tav, Conte: "Tirare somma dopo esito dialogo con Francia e Ue"

"Sulla Tav non cambio idea, ho detto che in questo momento c'e' una interlocuzione con Francia e la Commissione. L'incontro con Macron ha aperto un dialogo e un confronto, all'esito del confronto allargato con la Commissione europeo potremmo tirare le fila". Cosi' il premier Giuseppe Conte, rispondendo ad una domanda sulla Tav. 

Ue, Salvini: "Siamo fiduciosi. Eviteremo la procedura d'infrazione"

"Siamo fiduciosi". Così Matteo Salvini ha risposto a chi gli chiedeva se ritiene che l'Italia riuscirà a evitare la procedura di infrazione Ue per deficit eccessivo.

 

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