Quello ottenuto nel contenimento del coronavirus Sars-CoV-2 "non è un risultato del Governo o delle Regioni, ma di tutte le nostre istituzioni repubblicane e della nostra comunità nazionale, dentro una prova durissima chiaramente non ancora vinta, in una situazione ancora in costante evoluzione. Mi sia permesso di riconoscere questo" risultato "in primis alla forza, alla qualità e alla resilienza del nostro Servizio sanitario nazionale e in modo particolare agli uomini e alle donne che vi operano ai quali va e andrà sempre la nostra più sentita gratitudine".
A sottolinearlo è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi nell'informativa al Senato sull'attuazione delle misure anti-Covid. Parole di ringraziamento verso gli operatori sanitari che hanno suscitato l'applauso dell'Aula.
"Il lockdown nel nostro paese ha funzionato e il comportamento degli italiani è riuscito a piegare la curva dei contagi, dandoci un significativo vantaggio rispetto alla stragrande maggioranza paesi europei". Il ministro ha sottolineato che i numeri cresciuti dei contagi hanno risentito della "forte crescita dei test e tamponi effettuati, nell'ultima settimana 100mila tamponi in un giorno".
"I numeri ci illustrano lo scenario in maniera più semplice e lineare. Gli Ecdc hanno indicato il tasso di
incidenza del virus di tutti i Paesi europei nelle ultime due settimane rispetto a 100mila abitanti: Spagna 205, Francia 88, Croazia 87, Romania 84, Italia a 23. Quest'ultimo è un dato molto simile a
quello della Germania e che ad oggi è tra i migliori dati del contesto europeo".
"I numeri ci dicono alcune cose - ha aggiunto il ministro - in primis che il lockdown in Italia ha funzionato. E che il comportamento degli italiani e le misure del Governo e delle Regioni sono riuscite a piegare la curva e ci consentono un significativo vantaggio rispetto alla maggioranza dei Paesi Ue".
E poi ha aggiunto: "Sul vaccino antinfluenzale abbiamo la necessità di costruire, quest'anno, una campagna più forte rispetto a quella fatta negli anni passati. Proprio perché i sintomi sono simili al Covid-19 e questo potrebbe arrecare difficoltà al Ssn. Le Regioni tutte hanno fortemente irrobustito la loro offerta del vaccino e ieri è stata fatta una riunione aprendo un tavolo con i farmacisti italiani esattamente su questa materia"
"La novità più significativa dei numeri che stiamo analizzando nelle ultime settimane è il fortissimo abbassamento dell'età media dei contagiati". Ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell'informativa al Senato. "Il nostro sistema di monitoraggio costruito settimanalmente con l'Istituto superiore di sanità e con le Regioni - ha sottolineato il ministro - ha segnalato negli ultimi sette giorni una media di metà dei contagiati di 29 anni. Penso che sia un dato su cui dobbiamo riflettere, anche rispetto alle misure che andiamo a mettere in campo".
Speranza ha tenuto a precisare che "non è solo un dato italiano. E' un dato europeo che spiega almeno parzialmente la ragione per cui la pressione sulle strutture sanitarie, non solo in Italia ma anche negli altri paesi, è significativamente inferiore rispetto a quella che abbiamo visto in passato. E' senz'altro vero - ha proseguito il ministro - che il virus nelle generazioni più giovani fa meno male rispetto all'impatto che ha nelle generazioni più in avanti negli anni, ma è altrettanto vero che essi continuano ad essere uno strumento di diffusione del virus qualora dovesse estendersi ai genitori e ai nonni".
Speranza ha quindi ribadito una richiesta di aiuto ai giovani: "Lungi da noi qualsiasi forma di demonizzazione, ma è vero che dobbiamo chiedere ai nostri ragazzi di darci una mano. Ai giovani ma anche a tutti i nostri concittadini - ha detto il ministro - continuo a chiedere rispetto delle tre regole rimaste: uso corretto delle mascherine, distanziamento di almeno un metro e rispetto delle norme igieniche fondamentali a partire dal lavaggio delle mani. Sono tre pilastri su cui tutta la comunità scientifica internazionale è d'accordo. Su queste tre regole essenziali - ha concluso non dobbiamo assolutamente dividerci".
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