Politica
Crolla in Emilia, risorge in Calabria. I due volti di Forza Italia. Sale FdI

Non e' un caso che Berlusconi nel collegamento telefonico abbia rimarcato che quando FI esprime la possibilita' di un candidato del centrodestra abbia possibilita' di successo. E' accaduto in Molise e in Basilicata, ora e' la volta della Calabria dove la candidata azzurra, Santelli, ha vinto ampiamente sull'imprenditore del tonno, Callipo. "Abbiamo dimostrato di avere una classe dirigente di alto livello. Il centrodestra e' una coalizione nella quale diamo un contributo di qualita' e vogliamo continuare a dare un contributo di qualita'", ha spiegato il vicepresidente azzurro Tajani. Per il Cavaliere, nonostante si profili una vittoria di Bonaccini in Emilia, "ora si apre una fase nuova". "Se la parola 'democrazia' ha ancora un senso dovra' cambiare il governo e la parola dovra' tornare agli italiani", ha spiegato sottolineando che "i dati impietosi condannano il M5s all'irrilevanza" e che "anche la sinistra non riesce piu' a intercettare e a parlare al suo tradizionale blocco sociale". Dunque per l'ex presidente del Consiglio "FI e' insostituibile, ora puo' partire una rivoluzione. La Calabria diventera' il simbolo del riscatto del Sud". Forza Italia per ora si attesta intorno all'11% ma puo' sommare i dati delle liste civiche a sostegno della Santelli. L'altra faccia della medaglia della partita di FI e' pero' l'Emilia. Qui secondo le prime proiezioni non va oltre il 3%.
Dunque la vittoria di Santelli, arrivata dopo le fibrillazioni interne al partito con le divisioni (rientrate) con i fratelli Occhiuto che hanno subito lo stop di Salvini alla candidatura, da fiato al partito azzurro. Ma l'ala moderata del partito - riferisce una fonte parlamentare - tornera' a sottolineare che quando FI va a traino della Lega perde quota. Fratelli d'Italia, invece, cresce viaggiando intorno al 10% sia in Calabria che in Emilia. Con l'obiettivo ora di cercare di monetizzare al piu' presto il consenso. Ecco il motivo per cui Giorgia Meloni tornera' a chiedere che si arrivi allo scioglimento delle Camere. Sostenendo che le forze parlamentari che rappresentano la maggioranza alla Camera e al Senato sono minoritarie rispetto a quanto e' emerso nel Paese. La tesi e' che "c'e' troppa differenza, troppa distanza, tra quello che e' il sentimento del popolo e quelle che sono le scelte del palazzo". Per Meloni "il confronto combattuto in Emilia-Romagna, in una regione governata da sempre dalla sinistra, e' gia' una vittoria perche' e' un risultato che fino a pochi anni fa sembrava irraggiungibile".