Politica
Giustizia, blitz fallito per anticipare il referendum. Di Battista fa campagna per il no: "Legge voluta dalla P2 di Gelli"
La mossa di Maurizio Gasparri di Forza Italia e la campagna dell'opposizione

Giustizia, le mosse in vista del referendum e il via alla campagna
Il governo lavora agli ultimi dettagli della manovra, ma sugli emendamenti è il caos in maggioranza. Ogni partito prova a spingere per qualcosa e l'ultimo oggetto del contendere è un emendamento presentato da Maurizio Gasparri di Forza Italia. Si tratta di una norma voluta per consentire che tutte le consultazioni elettorali del 2026 possano svolgersi non solo di domenica, ma anche di lunedì. La norma però - riporta Il Fatto Quotidiano - interviene sul Testo unico degli enti locali, che disciplina anche le elezioni (e i referendum locali), per accorciare i tempi di indizione delle elezioni.
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Il tentativo però di anticipare di fatto il referendum sulla Giustizia all'1 di marzo è stato bloccato dal ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Norma respinta. Ma oggi in campo per il "No" al referendum - prosegue Il Fatto - scenderà anche lui, Alessandro Di Battista, l’ex 5Stelle che sta ancora fuori dei Palazzi. "Non si può dimenticare - dice Di Battista - come Licio Gelli fosse un sostenitore della separazione delle carriere. Lui voleva questa riforma". Così ecco la campagna di Schierarsi: per il No, come il Movimento e come il Pd. O almeno come la segretaria Elly Schlein e la maggioranza dei dem, perché un pezzo del partito è apertamente a favore della riforma.
