Mps, l'affondo del M5S: "Usata dal governo per scalare Mediobanca e messa a disposizione di Caltagirone e Del Vecchio" - Affaritaliani.it

Politica

Mps, l'affondo del M5S: "Usata dal governo per scalare Mediobanca e messa a disposizione di Caltagirone e Del Vecchio"

Intervista a Gianmauro Dell'Olio, vice-presidente della Commissione Bilancio della Camera

Di Alberto Maggi

"Gli extraprofitti bancari non tassati, lungi dall'essere stati utilizzati a sostegno del tessuto produttivo, sono invece andati ad ingrassare gli azionisti delle banche e a finanziare il risiko a cui assistiamo da mesi"

"La postura del governo, all'interno dell'attuale risiko bancario, ci preoccupa molto. Non riusciamo a individuare una visione da parte dell'esecutivo, una traiettoria per risollevare l'economia del Paese, zavorrata dal crollo della produzione industriale, dal calo dei salari reali e da una possibile guerra dei dazi". Lo afferma ad Affaritaliani.it Gianmauro Dell'Olio, vice-presidente della Commissione Bilancio della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, commentando le mosse del Monte dei Paschi di Siena, di cui il ministero dell'Economia detiene l'11,7%, e più in generale il risiko bancario.

"Noi oggi abbiamo varie operazioni: l'offerta di Mps su Mediobanca; l'offerta di Unicredit su Banco Bpm; la fusione delle piattaforme di risparmio tra Generali e Natixis; il tentativo di Unicredit di scalare Commerzbank; l'acquisto di Anima da parte di Banco Bpm; l'offerta di Bper sulla Popolare di Sondrio".

"Voglio essere molto chiaro: noi non siamo pregiudizialmente contrari alle aggregazioni, alle sinergie e alle economia di scala. Ma qui manca il disegno. Abbiamo un governo che è sceso in campo come giocatore, visto che il Mef è ancora il primo azionista singolo con l'11,7% di Mps. Parliamo di una banca risanata con il sangue e il sudore degli italiani, che adesso l'esecutivo utilizza nel tentativo di scalata a Mediobanca. Di fatto il governo mette Mps a disposizione di alcuni imprenditori privati, come Caltagirone e Del Vecchio, che tramite le loro partecipazioni multiple in Mps e Mediobanca vogliono giocarsi una personalissima partita di potere in Generali", sottolinea l'esponente dei 5 Stelle.

"Va bene provare a rintuzzare l'operazione Generali-Natixis: anche per noi è pericolosa, perché rischia di drenare all'Italia risparmio che verrebbe indirizzato chissà dove. Ma allo stesso tempo ci preoccupa l'appiattimento del governo su azionisti privati che, seppur italiani, perseguono interessi economici assolutamente personali".

"Osserviamo preoccupati il fatto che questo risiko si sta consumando in Italia grazie agli enormi extraprofitti accumulati dalle banche dopo la stagione dell'aumento dei tassi da parte della Bce. Noi avevamo chiesto fortemente un contributo su questi extraprofitti. Il governo prima aveva promesso questo contributo, poi se l'è rimangiato di fronte al primo colpo di tosse dell'Abi o di qualche banca amica".

"Il ministro Giorgetti giustificò questa marcia indietro dicendo che la banche, senza tassa sugli extraprofitti, si sarebbero patrimonializzate e avrebbero erogato più credito a imprese e famiglie. Ebbene, niente di più falso. Dagli stessi bollettini mensili Abi, infatti, è emerso che a febbraio 2025 eravamo arrivati a 23 mesi consecutivi di calo dei prestiti bancari su base annua, trend certificato anche dalla Banca d'Italia. Insomma, gli extraprofitti bancari non tassati, lungi dall'essere stati utilizzati a sostegno del tessuto produttivo, sono invece andati ad ingrassare gli azionisti delle banche e a finanziare il risiko a cui assistiamo da mesi".

"Qual è la ricaduta di tutto questo per famiglie e imprese? Al momento non esiste alcun vantaggio, anzi. Ed è questo il motivo per cui il M5S ha anche rilanciato la sua proposta di creazione di una Banca pubblica degli investimenti, come la Bpi francese, utilizzando i diversi attori finanziari pubblici di cui oggi disponiamo come Cdp, Invitalia, Mediocredito Centrale, BdM Banca. C'è l'esigenza di una banca pubblica che faccia davvero la banca, senza l'ossessione delle cedole agli azionisti privati, che punti davvero a stimolare l'economia interna finanziando investimenti produttivi", conclude Dell'Olio.


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