Ecco il codice Casaleggio: M5S ha cambiato padrone - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Ecco il codice Casaleggio: M5S ha cambiato padrone

Mentre Grillo fa un passo indietro, per il movimento arrivano le nuove regole. Così l' ex guru e il suo staff si prendono i poteri che prima spettavano al presidente e al consiglio direttivo

In questi ultimi giorni, la pubblicazione sul blog di Beppe Grillo, di un «Codice di comportamento per i candidati ed eletti del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative di Roma 2016» ha suscitato polemiche, soprattutto con riferimento all' introduzione all' articolo 10 di una «clausola penale» che prevede, in caso di «una eventuale violazione di quanto contenuto nel presente Codice» da parte dei candidati, un risarcimento dei danni quantificati «in almeno Euro 150.000,00».

Si è discusso sulla legittimità di clausole che vincolano l' attività politica dei candidati alle direttive di partito. Ma l' importanza essenziale del Codice sta in un altro punto: è la prima volta, infatti, che in un documento ufficiale del M5S, compare ripetutamente il nome di Casaleggio.

Nel Codice, scrive paolo becchi sul giornale, si fa riferimento per quattro volte a Casaleggio, al quale si attribuiscono poteri e competenze diverse: si prevede, anzitutto, per sindaco, assessori e consiglieri l' impegno (etico) di dimettersi a seguito di «decisione assunta da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio o dagli iscritti M5S mediante consultazione online».

Si noti, qui, che viene ritenuta sufficiente la decisione di Grillo e Casaleggio (la consultazione on line viene soltanto indicata come alternativa possibile); a Grillo e Casaleggio viene, inoltre, attribuito il potere di procedere alla costituzione di uno «staff della comunicazione delle strutture di diretta collaborazione politica degli eletti»; saranno, inoltre, Grillo e Casaleggio che avranno il potere di provvedere al coordinamento dello staff, che avrà il compito di contestare il mancato rispetto degli impegni assunti dal candidato, richiedere il pagamento della penale. E sempre Grillo e Casaleggio sono i soli autorizzati a delegare «portavoce» del M5S ad agire in giudizio per l' esecuzione degli obblighi risarcitori assunti dal candidato.

Tenuto conto che Grillo ha ormai di fatto rinunciato ad esercitare il ruolo di capo politico del Movimento, appare evidente che con questo documento per la prima volta viene formalmente e pubblicamente riconosciuto che la guida direttiva del Movimento è oggi rappresentata unicamente da Casaleggio e dal suo staff.