Ostia val bene una messa: perché il litorale romano può 'valere' la Sicilia - Affaritaliani.it

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Ostia val bene una messa: perché il litorale romano può 'valere' la Sicilia

Ostia è un municipio di Roma, non ha il peso della Sicilia. Il paragone non dovrebbe essere preso in considerazione. Due realtà diverse, due dinamiche politiche diverse. Ma diverse fino a un certo punto: se il Pd dovesse claudicare in entrambe le competizioni elettorali, la leadership nel Pd di Matteo Renzi verrebbe messa a dura prova. Ogni considerazione evasiva, fatta a distanza di varie settimane dal voto e con la debole percezione del possibile impatto sugli equilibri nazionali, assomiglia a un esercizio di rimozione psicologica. I fatti s'incaricano, anche adesso, di richiamare l'attenzione degli osservatori, scrive Italia Oggi.

 

In Sicilia il centrosinistra non è stato in grado di frenare il processo di divisione, data soprattutto dalla volontà dei fuoriusciti dalemian-bersaniani di non essere risucchiati dal Partito democratico. Se si perde, pazienza; l'importante è che i numeri svelino quali siano i veri rapporti di forza, dopo il balletto degli ultimi mesi sulle percentuali attribuite dai sondaggi. Gli spazi di mediazione si sono dimostrati inesistenti.

 

Invece, nel municipio romano, le cose potrebbero andare diversamente. Bisogna tener conto, ad esempio, della visibilità che il vice-presidente della Regione, Massimiliano Smeriglio, assicura alla compagine ancora informe di Giuliano Pisapia. "Ostia potrebbe apparire come il laboratorio di una nuova formula di centrosinistra, specie se il Partito democratico dovesse rinunciare a presentare una lista con il suo simbolo" fanno sapere dal Nazareno. Una proposta più ariosa e inclusiva, potrebbe favorire il rilancio del centrosinistra.

A Ostia sì misurerà il consenso della Raggi. Non è detto, continua Italia Oggi, che il Movimento grillino passi attraverso le elezioni municipali senza pagare lo scotto della fallimentare esperienza (almeno finora) della giunta a cinque stelle. Il ritorno al ballottaggio tra i due classici schieramenti (centrosinistra e centrodestra) costituirebbe un indubbio fattore di curiosità sulle tendenze dell'elettorato. Infine, a dimostrazione che Ostia "vale" la Sicilia, occorre tener presente che a guidare il Partito democratico romano sono gli uomini di Gentiloni. L'uomo, come tutti ormai riconoscono, non manca di intelligenza e abilità. Potrebbe anche distrarsi, sul piano formale, evitando di misurarsi con un'elezione comunque insidiosa; ma in un certo senso, anche lui, del voto locale è chiamato a rispondere. Varrebbe già molto se, a differenza della Sicilia, il centrosinistra ritrovasse a Roma una dimensione di maggiore compostezza e incisività. Andare al ballottaggio, in un territorio dove l'ultima volta il Partito democratico raccolse uno striminzito 17 per cento, suonerebbe come una mezza vittoria.

Si dice che a Palazzo Chigi una finestra sia aperta sul litorale romano.