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Politica
Storace: "Salvini ringrazia Di Maio. Ecco, stamo a posto"

Da www.francescostorace.eu

“Non farò mai saltare un governo per un sondaggio”: avevamo auspicato una posizione chiara da Salvini.
A piazza del Popolo è arrivata – per quello che valgono le parole dei politici di oggi – la sentenza: il leader della Lega non intende schiodarsi dall’alleanza di governo con i Cinque stelle. E quei sondaggi che evoca gli serviranno, da una parte, per condizionare sempre di più Luigi Di Maio – che ha ringraziato dalla grande piazza – dall’altra per puntare a dominare le scelte del centrodestra nelle elezioni del territorio. Stamo a posto…
Di quel comizio ben organizzato dai leghisti resta la promessa di governo a due con i pentastellati.
Nonostante i pasticci.
Nonostante una flat tax che non arriva.
Nonostante un reddito di cittadinanza incomprensibile.
Nonostante il casino che si registra sulle pensioni.
Nonostante l’assenza di chiarezza sulla pace fiscale.
Nonostante le ombre sulle opere pubbliche.
Nonostante il global compact.
Per carità, bella la piazza, tanta gente. Ma basterebbe andare indietro nel tempo e rivedere le folle che acclamavano Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, persino Gianfranco Fini. Ma poi, che cosa resta di quella storia che ha visto protagonisti milioni e milioni di italiani che non sono certo cresciuti sognando Toninelli e Laura Castelli al governo?
Certo, non siamo così sprovveduti da immaginare da quella piazza il tonfo di governo. Ma quei toni rassicuranti – sia pure a parole – verso l’alleato di governo che dovrebbe essere contrastato ad esempio alle regionali non lasciano presagire nulla di buono. Non è che da qui a quelle consultazioni un bel giorno Salvini punta i piedi e molla con il nulla in mano Berlusconi e Meloni per correre da solo e anticipare le prove generali per la resa dei conti nel fu centrodestra?
Saranno pure contenti gli ultrà ma sarebbe l’unica strada per tornare minoritari – Salvini compreso – di qui a qualche tempo. Non riusciamo ad essere ottimisti per l’Italia e servono segnali di risveglio.
Non li attendiamo da Forza Italia, le cui parole d’ordine non mutano mai e ingialliscono; ma da Fratelli d’Italia, che deve puntare più di prima a rappresentare quella che fu la grande destra nazionale. Anche con innesti diversi – e quella destra fu capace di calamitarne – ma chiamando a raccolta quanti non vogliono essere succubi di una politica a Cinque stelle.
Ci vuole una grandissima mobilitazione di piazza.
Ci vuole una risposta netta anche sul tema dei temi, che riguarda il rapporto con l’Europa.
Ieri Salvini ha chiesto alla sua piazza una “delega” a trattare con Bruxelles per conto degli italiani. Ma è ancora il tempo della trattativa con chi ci strozza? Il tabù può essere infranto o no? La sovranità non è solo un tema da comizio, ma deve diventare pratica di governo.
Se strilli e poi lasci in lasci in piedi l’esecutivo che vuole far passare la devastazione chiamata Global Compact, quella di ieri sarà ricordata solo come una gioiosa passeggiata a Roma.
Ma tutta quella gente non ti ha seguito, caro Matteo, solo per mantenere qualche seggiola ministeriale anche a costo dell’invasione pretesa dalle Nazioni unite…

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