Politica
Unioni civili, vittoria di Renzi. Respinte pregiudiziali e sospensive

Il Pd respinge al mittente l'offerta del ministro dell'Interno Angelino Alfano di convergere su un testo del ddl Cirinnà sulle unioni civili senza la stepchild adoption. "Si va alla prova delle intese parlamentari", spiegano fonti dem a Palazzo Madama. "E riteniamo che ci possano essere convergenze ampie e trasversali". D'altro canto, viene ricordato, il ddl Cirinnà non nasce per iniziativa del governo ma del parlamento. L'argomento è stato al centro di una riunione dei senatori pd che si è tenuta prima dell'inizio dei lavori d'aula.
La Lega Nord da parte sua fa sapere di aver lasciato circa 500 emendamenti al ddl unioni civili, rispetto agli oltre cinquemila presentati nei giorni scorsi. Gran parte degli emendamenti verte sul punto dell'adozione, vista la volontà della Lega di tutelare "il diritto di un bambino ad avere una mamma e un papà". Il ritiro degli emendamenti leghisti non è stato al momento ancora formalizzato perché deve avvenire contestualmente al ritiro del 'canguro' a prima firma dei senatori Pd Marcucci e Cantini.
Intanto l'aula del Senato ha respinto con un'unica votazione le questioni pregiudiziali presentate al ddl. Respinto anche il principio del rinvio in Commissione del ddl, riguardante le questione sospensive all'esame. Dallo schermo che indica i voti risulta la compattezza dei gruppi Pd e M5s.
Il presidente Grasso ha dato quindi avvio alla discussione generale: sono previste 21 ore di discussione generale, per un totale di 110 interventi. "Forse non basterà una settimana per esitarle prima di passare al voto degli emendamenti" ha detto Grasso. Il sottosegretario di Stato Luca Lotti assicura che il ddl verrà approvato: "Oggi iniziano le votazioni in aula sulle unioni civili, il Parlamento è sovrano, vedremo quello che succederà. Lo abbiamo sempre detto, lo abbiamo promesso, lo abbiamo portato avanti come uno dei progetti e lo approveremo. Ne sono convinto".
Il percorso verso una legge che regolamenti le unioni omosessuali parte in discesa al Senato, dove l'aula si esprimerà con due voti palesi sulle otto pregiudiziali di costituzionalità e sulle tre sospensive (presentate dalle forze che si oppongono al provvedimento: Forza Italia, Ncd, Idea, Cor e Lega). Ma prima del via libera definitivo (il governo punta a ottenere il sì del Senato entro l'11 febbraio) sono molti gli ostacoli da superare. A rendere inquieto l'esecutivo sono i voti segreti che il presidente del Senato, Pietro Grasso, potrebbe concedere. Particolarmente delicato, quando la prossima settimana l'aula passerà dalla discussione generale all'esame del testo, sarà il confronto sull'articolo 5, quello che riguarda la cosiddetta "stepchild adoption": anche nel Pd ci sono resistenze al meccanismo che consentirebbe a un partner omosessuale di adottare il figlio del compagno. Altro terreno minato è la parte dell'articolo 3 che indirettamente rimanda all'adozione.