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A Bartolomeo Smaldone il 'Premio Montale Fuori Casa' sezione Mediterraneo

Sarà assegnato tra “le lamelle d'argento dell'esili foglie degli ulivi” (da Egloga di Eugenio Montale), nei dieci ettari di oliveti terrazzati collinari dell'azienda agricola Lucchi e Guastalli a Ponzano Superiore (La Spezia), il Premio Montale Fuori di Casa, per la sezione Mediterraneo.

Premio Montale Fuori di Casa

La premiazione, che si avvale del Patrocinio e della collaborazione del Comune di Santo Stefano di Magra, vede come vincitore il poeta pugliese di Altamura, Bartolomeo Smaldone, e si svolgerà giovedì 30 Luglio dalle ore 18,30.

Dal mare cantato da Montale nel Poemetto Mediterraneo si passa dunque ad un altro mare, quello degli olivi che contraddistinguono il paesaggio mediterraneo, come ci tiene ad evidenziare la presidente del Premio, Adriana Beverini, la quale osserva anche come "Con questa premiazione si unifichino, in un ideale gemellaggio, la Puglia da cui proviene il Poeta vincitore, e la nostra Liguria, due regioni contraddistinte dall'antica coltura dell'olivo, la pianta sacra ad Athena".

premio montale fuori di casa matera gallery 5

L'azienda agricola Lucchi e Guastalli, che ospita l'evento, è nata nel 1992 ed è leader nel settore dell'olivicoltura. Nel 2002, dotatasi di un proprio frantoio oleario, è stata la prima ad ottenere la certificazione DOP Riviera Ligure e la prima in Liguria a utilizzare la tecnologia green, caratterizzata dalla assenza di rifiuti oleari.

“Abbiamo accettato con piacere l'ospitalità di questa azienda - spiega Adriana Beverini - perché la Lucchi e Guastalli presenta un forte legame sia storico che produttivo con il nostro territorio. Le pendici della Val di Magra, la Lunigiana storica, a cui Montale ha dedicato alcune famose poesie, sono caratterizzate infatti, a memoria d'uomo, dalla coltivazione dell'olivo, che, favorito dalla vicinanza del mare, acquista qui un sapore ed una delicatezza particolare”.

Montale Lucchi

"Con tale premiazione - sottolinea Beverini - si avvia anche un ideale gemellaggio tra la nostra Liguria e la Puglia, particolarmente con il Comune di Bitonto, il cui Sindaco, Michele Abbaticchio, auspica che a questa primo evento possano seguirne altri. Proprio a tal proposito, il Sindaco di Santo Stefano di Magra, Paola Sisti, condividendo questo auspicio, afferma: “L’edizione del “Premio Montale Fuori di Casa” di quest’anno risulta particolarmente importante, poiché offre la possibilità di rafforzare il legame tra la nostra regione e un’altra regione di mare, la Puglia, con la quale condividiamo molte cose, tra le quali la cultura legata alla coltivazione dell’olivo e la passione per la parola scritta".

"Il comune coinvolto, nei confronti del quale dimostriamo la nostra stima e la nostra amicizia, è il comune di Bitonto - prosegue Paola Sisti - e il Sindaco con il quale vorremmo instaurare un legame simbolico è Michele Abbaticchio, che si è dimostrato, sin da subito, molto interessato a proseguire l’unione con il Premio e a rafforzare il rapporto tra i territori, già così idealisticamente uniti”

Locandina Smaldone Premio Montale

Il poeta Bartolomeo Smaldone, uno dei più interessanti esponenti della poesia del sud Italia, sarà presentato dalla Presidente del Premio, Adriana Beverini, e dalla Socia, Giosanna Pigoni. "È, la sua, una poesia lenta, meditata, ritmata, degna erede dell'antica cultura della Magna Grecia di cui Smaldone è un illustre rappresentante - si legge in una nota degli organizzatori del premio - in quanto porta nei suoi versi il senso tragico dell'esistenza e del mito.

Ad inizio cerimonia porterà un saluto il Sindaco di Santo Stefano di Magra, Paola Sisti, e la Vice Presidente del Premio, Barbara Sussi. A fine premiazione verranno donati ai presenti libri del poeta Bartolomeo Smaldone e verrà offerta una degustazione della scherpada, piatto tipico del luogo, offerto dal Comitato Folcloristico di Ponzano Superiore.

La motivazione - Dal 2018 al 2020 Bartolomeo Smaldone ha pubblicato tre opere poetiche di grande spessore: 'Sottrazioni', 'Disobbedienza' e 'Viene una seconda volta il cane fulvo' (Alcesti editore). È così giunto alla sua decima raccolta ed è ormai un poeta maturo, con un suo stile particolare immediatamente riconoscibile.  

È un poeta del Mediterraneo, nato e vissuto in Puglia, tra l’azzurro del mare, l’argento degli ulivi, dove, come accade nella Liguria del nostro Eugenio Montale, l’asprezza della terra è un tutt’uno con la sua prorompente bellezza. E assegnandogli qui, in mezzo a questo mare di ulivi, “tra le lamelle d’argento dell’esili foglie” - (come scrive Montale nella poesia Egloga)- la sezione Mediterraneo del Premio Montale Fuori di Casa, intendiamo sottolineare ed enfatizzare, come un valore aggiunto, queste sue radici mediterranee.

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Ma nello stesso tempo ci sta a cuore rimarcare la sua fedeltà assoluta nella Poesia, nel suo valore, che è per lui, insieme etico, civile, politico e spirituale. Smaldone vive in una delle Regioni d’Italia più dense di storia e di arte, ha respirato dalla nascita il senso più profondo del mito classico, del dramma dell’esistere che dalla tragedia greca è stato rappresentato; da ciò prende ispirazione la sua poesia. Al suo centro, propiziatrice di fertilità e di ogni bene per l’essere umano, sta la Donna nella sua duplice natura di Demetra e di Artemide. Alla prima dobbiamo il grano, alla seconda la nascita dell’olivo. Ad entrambe la civiltà.

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La donna, dicevamo, Signora della casa, οἶκος, oikos come la chiamavano i greci, e questa stessa parola utilizziamo noi oggi per esprimere il  doppio senso di focolare domestico e di  "ambiente",  la casa comune, il mondo che ci ospita. Ecco il senso del termine ecologia.

Di questa casa comune, era anticamente garante nel nostro Mediterraneo la Grande Madre, principio femminile che nutre, infonde piacere e vita. Ed è in lei che il Poeta trova riparo di fronte alla brutale arroganza del principio maschile, con il suo desiderio di possedere, di violare, di imporre la sua legge su donne e natura. È dunque quella di Smaldone, forse inconsapevolmente per lo stesso suo autore, anche una poesia “ecologica” nel senso più vero del termine. Ed è per ciò stesso anche poesia della Disobbedienza, che si ribella all’ingiustizia così come agli scompensi causati dall’Uomo alla sua stessa specie e al pianeta intero. Che tremore dà, oggi, alla luce del dramma che il Covid 19 sta producendo nel nostro mondo, rileggere questi versi da lui scritti nel 2018:

“Che la disgrazia incombesse sulle nostre teste,

ah, era già scritto in un dove,

in un punto imprecisato della terra.

Nei cicli innumerabili del tempo

vagolavamo

verso un approdo virente,

erigendo le nostre fragili mura,

le nostre rassicuranti abitazioni,

scegliendo elettrodomestici

e posti auto…

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Mi assolvo; da ogni colpa io mi assolvo,

benché l’ora sia cupa,

o divino Calcante,

se non ho prestato il mio orecchio

e l’occhio non ho volto

a ciò che pure era manifesto.

Di questo pianeta sul quale tutti, uomini e animali dobbiamo con -vivere, dobbiamo prenderci cura, così come della Poesia, “emozione che fiorisce/ giungendo al nostro interno/ e facendoci sobbalzare…”, scrive Smaldone, la stessa cura che dovremmo usare per tutti gli aspetti più importanti della nostra esistenza, e cosi come nel respirare, nel masticare, ci dice ancora l’Autore: In modo lento, ritmato, meditato.

E lenta, ritmata e meditata è questa Poesia che stupisce per il paziente lavoro di ricerca che il Poeta che premiamo opera nella scelta di ogni singola parola, sulla scia della tradizione della grande poesia sia di Montale che del primo Ungaretti. Scriveva questo poeta “quando trovo in questo mio silenzio una parola: scavata è nella mia vita come un abisso.

Ascoltiamo questi versi di Smaldone (così come tanti altri potremmo sceglierne) e capiremo quello che Ungaretti voleva dire. Ogni parola qui è insieme significante e significato Ed è capace di esorcizzare, per brevi istanti, il terrore della fine:  

Un manto, un chiarore, un subitaneo

moto verso le gore, tra i cespi d’acanto,

le succulenti more e gli spinosi pruni:

e grappoli acinosi vagheggiavi, bruna testa

festosa, bramosa cesta avida d’ogni

primizia, avida della dovizia che dalla

giovinezza incautamente t’aspettavi.

In te non c’era scurità o durezza, non

picchiettava la sventura la tua bazza

volitiva, non ammutava la mordacchia

dell’angustia la tua garrula franchezza

di esigere nel doglio una nuova abboccatura.

Tua madre, diafana creatura, sprimacciava

il tuo guanciale con il giunco, e una luce

di vernale rifrangeva sul suo corpo chino…

La promessa è stata compiuta. Smaldone nella poesia con cui inizia il suo ultimo libro “Viene una seconda volta il cane fulvo” l’aveva scritto ai suoi “cinquanta lettori: devo loro un capolavoro. E l’ha mantenuta. (Adriana Beverini)

Nota biografica - Bartolomeo Smaldone nato ad Altamura nel 1972, pubblica nel 2003 la sua prima raccolta di poesie, 'Del vento e del rovescio della medaglia': un’autoproduzione che raccoglie le sue poesie giovanili e che viene distribuita in pochissimi esemplari. Nel 2009 pubblica, con la casa editrice Secop, un audiolibro dal titolo 'Gente', la cui prefazione scrive a quattro mani con il cantautore genovese Max Manfredi, quello stesso anno vincitore del Premio Tenco con l’album 'Luna persa'. Le poesie contenute nella raccolta vengono interpretate dall’attrice di teatro Margherita Di Rauso (finalista nel 2009 come miglior attrice non protagonista al Premio E.T.I. - Gli Olimpici del Teatro - per il ruolo della vedova Shin ne L’anima buona del Sezuan con Mariangela Melato) e da Alberto Lori, voce storica di programmi televisivi di culto come Mixer, La storia siamo noi, Sfide. Le musiche vengono composte da Rosella Clementi, già collaboratrice del Premio Oscar Carlo Rambaldi.

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Nel 2011 una sua poesia dal titolo 'Les amants' si classifica al secondo posto del Grand Prix Litteraire Franco Ita-Lien Lido Bertinotti. Il componimento entrerà a far parte, quello stesso anno, della raccolta intitolata 'Atomi' (seconda classificata al Premio Arte Città Amica di Torino), edita dalla casa editrice Gelsorosso. Nel 2012, sempre per la casa editrice Gelsorosso, pubblica il suo primo romanzo, 'Se i tuoi occhi un giorno' (vincitore della XV edizione del Premio Letterario Internazionale Mondolibro). Nel 2014 pubblica, per la casa editrice Di Felice, la silloge dal titolo 'Poesia semplice', e a gennaio del 2016, per la stessa casa editrice, una raccolta di filastrocche dal titolo 'Sotto la panca' (filastrocche per tutti, o quasi). A giugno del 2016 la casa editrice Il Ciliegio pubblica 'Sub noctem', il suo secondo romanzo. Ad ottobre del 2016 la casa editrice Lieto Colle pubblica 'La contadina furba', ovvero il sassolino ridotto in polvere che trovò dimora in una scarpa fuori moda. A febbraio del 2017 esce, per la casa editrice Di Felice, una sua piccola antologia poetica dal titolo 'Sine die', e a settembre dello stesso anno, per la casa editrice Eretica, una raccolta di racconti dal titolo 'ABS' (apparente buona salute).

Nell’ottobre del 2017, dieci sue poesie inedite entrano a far parte della miscellanea di critica e poesia intitolata 'Alta sui gorghi', edita dalla Di Felice. Nel marzo del 2018 pubblica, con la casa editrice Alcesti, la silloge dal titolo 'Sottrazioni'. 3 Con la stessa casa editrice pubblica nel 2018 la raccolta di poesie dal titolo 'Disobbedienza' e nel 2019 la silloge intitolata 'Viene una seconda volta il cane fulvo'. Nel 2020 la casa editrice catalana Labanya edicions pubblica la raccolta di poesie dal titolo 'Dels calçots al 3d10' (la meva Catalunya): è la prima volta che un poeta italiano dedica un’intera silloge alla Catalogna. Nel 2010 ha fondato il Movimento Culturale Spiragli, del quale è presidente. Dal 2013 è membro della Red Internacional de Escritores por la Tierra . Dal 2018 è delegato in Italia dell’associazione culturale catalana Etcetèra. 

(gelormini@gmail.com)

 

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