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Martedì 2 agosto 2016, a Castro (LE), sarà presentato l’ultimo libro dello scrittore salentino Rocco BoccadamoA Castro, con il cuore”, pubblicato, per i tipi di “Spagine” Edizioni Fondo Verri, 2016.

I racconti di Rocco Boccadamo sono spesso pubblicati sulla pagina Puglia di Affaritaliani.it

Castro copertina cuore
 

Questa la prefazione al volume redatta da Giuliana Coppola:

Innamoramento… ecco, mentre mi accingo a scrivere ancora sui pensieri di Rocco Boccadamo, ecco, io penso che sia questo il termine giusto per i suoi scritti, per gli scritti di lui che ritorna a guidare il lettore nel suo personale “paradiso terrestre”, nella sua Castro.

Invita tutti ad essere suoi ospiti, a condividere con lui il senso profondo di quest’amore che dura da una vita – e benedetti siano i suoi genitori per averglielo inculcato nell’anima – e che egli vuol far provare in tutta la sua immediatezza, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, mentre le ore si rincorrono e trascorre il tempo.

Innamoramento, dunque, pudico, silenzioso, attento ai particolari, alle voci, ai sussurri, ai mormorii; alle sensazioni, alle emozioni, ai passi, agli sguardi e ancora ai rumori di mare, di terra, di cielo, ai colori di verde e d’azzurro e di buio e di luci di lampare, stelle nella notte, sospese all’orizzonte.

Castro avvolge l’anima e le pagine raccontano; “l’ideale nassa di pensieri” diventa quotidiana dichiarazione d’amore. “Per soppalco, un cielo azzurro senza ombra di nubi, strato calmo, tratteggiato da linee orizzontali a dividere zone di bianco perlato da altre di colore intenso blu, carezze scintillanti per opera dei raggi solari, aria cristallina e leggera, orizzonte nitido, temperatura dolce e tendente a lievitare verso l’alto con il progressivo innalzarsi del mattino”.

Castro, per Rocco Boccadamo, suo cantore, è “un immenso schermo in cinemascope intessuto di meraviglie, gioie, bozzetti incantevoli della natura” e sorridono “intorno le macchie di verde, le case, le antiche mura e le torri del borgo”. Le pagine scorrono e il film si dipana e secche di gennaio s’alternano a miti pomeriggi di febbraio e il vento, a tratti, è “solo un abbozzo, quasi il respiro d’un neonato” in questo mese di giugno e d’un tratto, siamo già in estate e si chiacchera un po’ con Nino, il pescatore, che vive di pesca e di mare. “Acini d’estate” e il ricordo è per Vincenzo e sono per lui i colori dell’immensa distesa d’acqua, colori che “raccontano rosari d’emozioni” ed è “sinfonia composta di suoni d’aria e di mare” mentre si cavalca mare e volano le vele “colorate d’amaranto”.

A volte è grigio il venerdì ma che importa? “Vi porto talmente dentro, mi siete talmente compagne…” che i colori rimangono nell’anima e si va, Rocco Boccadamo va e intorno “valanghe di immense distese di bianca schiuma, sferzate sul nero delle alte rocce”. Si va e s’affolla “nassa di pensieri” e s’affollano ricordi e scorrono sul palcoscenico dell’anima volti e persone. Si prega per chi non c’è più perché Castro, a tratti, “rievoca l’azzurro profondo delle volte di talune basiliche… quasi per un arcano e invisibile estro d’artista, tra profumi di mirto, carrubi, menta, gelsomino e basilico” ed è frinire di cicale, intorno.

Castro mare
 

Santa Dorotea e Minerva e Maria, la Madre del mare e Venere proteggono, ognuna a suo modo, uomini ed eroi; e così succede che Enea si salva e si salvano gli uomini, anche quando crolla il mondo sulla piazzetta ed è disastro, ma la vita resiste e piazzetta ritorna nel suo splendore, balcone sul mare e sul porticciolo da favola.

Si rincorrono i pensieri quando soffia vento di tramontana ed è brivido e non ci si accorge che arriva Natale e forse fa freddo ma dentro, nell’anima, c’è il sole. “Se ne sta in alto a vedersi la scena; contrariamente a quanto può succedere con la luna e le stelle… il sole non si presta a colloqui, limitandosi a sfolgorare, bruciare, riscaldare e semmai suscitare idee…”. Già le idee; anche questa che giunge a monito, inaspettata, mentre si gusta il film della bellezza.

Rocco Boccadamo riporta pensiero che può essere attribuito alle sue divinità, alle divinità del cielo, della terra, della natura “Ti ho messo a disposizione una messe di risorse, cielo, mare, aria pulita e non invasa dallo smog, acque incontaminate, e tu ne hai fatto scempio; ho riposto fiducia in te affidandoti tutti questi tesori e tu, non solo non mi hai ascoltato ma ti sei comportato in modo tale da danneggiarli”.

Par di sentirla la voce… richiamo e monito; chi è innamorato, ha paura d’un tratto che venga sciupato l’oggetto del suo amore; questo mondo che appartiene a Rocco e che, affidato alle sue pagine, ora è patrimonio di tutti coloro che le leggono, e che sono diventati, per suo desiderio, ospiti del suo paradiso terrestre, catturati nella nassa dei suoi pensieri.

Ora seguiamo la sua barca che solca le onde del suo mare; forse, siamo idealmente sulla sua barca, come succedeva un tempo quando il “vascelletto” diventava leggero, grazie alla scrittura che diventa monito e memoria; per non dimenticare chi siamo e dove siamo, in ogni momento della nostra esistenza.

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Pubblicato sul tema: 'A Castro con il cuore', la recensione di A. Peluso

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