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Alleanza vs. Povertà: 'Investire sull'infanzia contrasta la povertà educativa'

Titti Caterina De Simone, con l'intervista a Affaritaliani.it - Puglia, auspicava che si accendesse il dibattito su infanzia e povertà educativa. Il sasso lanciato ha cominciato a far allargare i cerchi concentrici e i riscontri non hanno tardato ad arrivare.

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"Come rispondere e rilanciare all’appello della consigliera del presidente Emiliano Titti De Simone che esorta a prendere posizione nel rivendicare una straordinaria e cospicua iniziativa programmatoria per investimenti sull’infanzia e sulla povertà educativa?", scrivono in una nota da "Alleanza contro le Povertà.

"Questo è tema a noi molto caro e presente e che da tempo insistiamo perché si investa e si recuperi un gap che ,specie nel mezzogiorno, ci vede fanalino di coda".

Antonella Morga

"Riparto dallo slogan usato a livello nazionale dall’Alleanza per l’infanzia (di cui fa parte un larghissimo fronte di organizzazioni ed associazioni: ARCI, UNICEF, SAVE THE CHILDREN, ACTION AID, CGIL, CISL, UIL, e tanti altri) - sottolinea Antonella Morga Portavoce Alleanza contro le Povertà in Puglia - investire nell’infanzia: prendersi cura del futuro a partire dal presente”, per dire che sta qui la sfida per la costruzione di una società capace di eliminare diseguaglianze e povertà".

"La Commissione Europea, all’interno del Quadro Strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione per il 2020, riconosce alla filiera dell’istruzione un ruolo centrale nella promozione di programmi educativi specifici per dotare i bambini, sin dai primissimi anni di vita, delle competenze necessarie per affrontare e superare gli ostacoli nel loro percorso di vita, sottolineando la necessità di fornire un maggior supporto ai bambini più vulnerabili. Anche il Fondo Next Generation EU mette, sin dal nome, al centro le nuove generazioni e pone tra gli obiettivi il rafforzamento dell’Istruzione e la parità di genere".

"Gli investimenti nei servizi educativi per la prima infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nel sostegno alle competenze dei genitori vanno considerati a pieno titolo come investimenti nell’istruzione, perché sono la base solida su cui bambine e bambini trovano garantita l’opportunità di sviluppare appieno le proprie capacità, contrastando le disuguaglianze e la povertà educativa. Per questo sono strategici sia dal punto di vista sociale che economico".

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Un’ampia letteratura internazionale mostra, infatti, che l’accesso ai servizi educativi e di istruzione di qualità fin dai primi anni di vita e di sostegni ai genitori comporta ricadute positive su tre dimensioni:

1. il benessere e le competenze dei bambini, con effetti di lungo periodo su tutto il percorso di crescita personale;

2. il benessere delle loro famiglie, favorendo sia le scelte di fecondità per chi lavora, sia la partecipazione lavorativa per chi ha figli (attualmente bassa soprattutto per le donne), con ricadute positive di contenimento della povertà infantile;

3. la coesione sociale e lo sviluppo economico delle comunità e dell’intera società, rafforzando le conoscenze e le competenze delle nuove generazioni, con conseguente riduzione di vulnerabilità (con associati costi sociali) e rafforzamento delle prospettive di occupazione (ovvero di contributo positivo alla crescita del Paese)..

"Quindi se questa è la sfida bisogna aver chiaro che non si può perdere più tempo e che ora è il momento delle scelte che potranno fare la differenza".

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"In Puglia abbiamo, nelle scorse legislature a guida centro-sinistra fatto straordinari investimenti sull’infrastrutturazione sociale a partire dai nidi e dai servizi  per la prima infanzia. Lo testimoniano i numeri delle strutture che oggi vedono un’offerta pari a quasi 700 servizi. Ma se nonostante ciò la presenza dei nostri bambini nei nidi è la metà della media nazionale c’è da capire quali i problemi e come eliminare le cause di questo dato negativo".

"L’obiettivo di realizzare servizi per la prima infanzia,utili ad assicurare la conciliazione vita-lavoro a partire dalle donne, era obiettivo centrale della programmazione del POR 2007/13 e  2014/20 e la Puglia è stata tra le regioni che di più ha investito nelle realizzazione di questo obiettivo. Ciò però non è bastato perché ci si è resi conto che se non c’è una politica strutturata che integra più azioni ed obiettivi,  la sola gamba della implementazione delle infrastrutture sociali non basta. Tanto che ancora i dati anche sulla occupazione femminile ci fanno rabbrividire".         

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"Ci vogliono  quindi misure che garantiscano l’accessibilità gratuita agli asili nido ed ai servizi socio educativi, servizi a cui va garantita sostenibilità gestionale,in modo da assumere operatori qualificati e professionalizzati, a cui vanno garantite adeguate tutele contrattuali . Servizi in grado di fare innovazione sociale,integrati in filiere orizzontali di più servizi, per agire azioni concrete ,utili a fare conciliazione. E poi è indispensabile un grande investimento culturale che favorisca la conoscenza dell’offerta e le ricadute positive che generano".

"Investire nell’educazione fin dai primi anni di vita rappresenta un “bene comune”, in quanto mostra la vitalità di un Paese e costituisce un indicatore di successo scolastico che è una variabile strategica per incrementare i livelli culturali e di istruzione della popolazione".

"Ecco se si vuole perseguire questa strada con le modalità più adeguate e coinvolgenti nella programmazione delle risorse della Next Generation EU l’Alleanza contro le Povertà in Puglia sarà strenuo e leale alleato. Lo sarà forte della vasta rete che la compongono ,della elaborazione e delle proposte che hanno visto agire in Italia ed in Puglia misure universali importanti di contrasto alle povertà".

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Titti De Simone: ‘Emergenza sociale, priorità assoluta' - L'intervista

                                     Scuola, ANCI Puglia e il sistema educativo Zerosei

                                    

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