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Barletta, congelate le dimissioni Pd. Nuovo vertice con Cascella

Barletta – Il vertice tra Pasquale Cascella e lo stato maggiore del Partito Democratico è servito a chiarire le posizioni ma non ad uscire dall’impasse della crisi. L’incontro del primo cittadino barlettano con il segretario regionale, Marco Lacarra, si è chiuso con il congelamento delle dimissioni degli assessori dem - annunciate in aula durante l’ultimo Consiglio – e la promessa di consultazioni interne, in agenda per i prossimi giorni. Nessun redde rationem, dunque. O almeno, non prima del fine settimana, quando Sindaco e rappresentanti del primo partito di maggioranza torneranno a riunirsi.

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Sul tavolo resta la richiesta formale di un nuovo esecutivo tecnico, messa nero su bianco dal documento letto dal capogruppo Ventura e rispedita al mittente dall’ex portavoce di Giorgio Napolitano: “Senza la rappresentanza del Pd non c'è più una maggioranza e non ci può essere più l'amministrazione”, aveva mandato a dire ai suoi – l’uomo venuto dal Colle - per nulla intenzionato a rimanere sulla graticola. Il messaggio è chiaro: non farà un passo indietro, se non costringendo i suoi detrattori ad uscire allo scoperto e a tentare la spallata con i voti di una sfiducia o con un atto emintemente politico.

L’addio amaro del suo predecessore Nicola Maffei – affondato dalle dimissioni in blocco dal notaio di diciannove dei trentadue consiglieri, dodici dei quali della coalizione che lo aveva sostenuto – vale come monito e lo sanno anche dal partito del Governatore. Per questo, i dem hanno fatto a meno di mostrare i muscoli in occasione dell’approvazione del Bilancio consuntivo 2015, evitando la caduta dell’amministrazione per decorrenza dei termini. Basterà la moral suasion a far capitolare il titolare della fascia tricolore? E a quale prezzo?

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“Bisogna valutare bene la possibilità di lasciare la città ad una gestione commissariale che probabilmente non le gioverebbe”, frenano dal gruppo Misto Giovanni Alfarano, Rossella Piazzolla, Ruggiero Dicorato e Giuseppe Losappio. “Per chi non l'avesse capito, è stato evidente il tentativo fallito di mandare a casa Cascella dei due consiglieri regionali barlettani, Caracciolo e Mennea: un Sindaco che hanno votato, fatto votare e, a fasi alterne, anche sostenuto ma che in realtà non hanno mai digerito e voluto”, tuonano Forza Italia, Conservatori&Riformisti e la lista Adesso Puoi, ipotizzando un voto in Consiglio che unisca trasversalmente le opposizioni. Difficilmente ci sarebbero i numeri ma dai banchi della maggioranza, gli uomini de ‘La Buona Politica’ precisano agli alleati di non essere disposti ad essere trattati da “automi pronti a ripetere meccanicamente ciò che altri impongono dall’alto”, da “figli di un dio minore”.

Un risiko complesso, il cui cerino resta nelle mani del neo numero uno Pd Lacarra, insieme alle dimissioni del coordinatore provinciale, Agostino Cafagna, e di quello cittadino, Ferrara. E che coinvolge anche un altro big locale del calibro di Francesco Boccia, con i gradi di onorevole mediatore e “grande elettore” di Cascella. Non a caso, c’è anche chi vedrebbe – con ruoli ed equilibri tutti da definire - negli scossoni in corso i possibili prodromi della corsa alle prossime Politiche. Lontane, ma nemmeno poi tanto.

(a.bucci1@libero.it)

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