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Carcere di Bari, torna la calma: terminata la protesta

La calma, insieme al caldo, ritorna nella seconda sezione del carcere di Bari. Rientra la protesta nei confronti della polizia penitenziaria. Sul campo rimane lievemente ferito un agente, che si era dato da fare per calmare i detenuti, mentre un infermiere era rimasto bloccato nell'ambulatorio: in cui stava facendo una terapia con un altro recluso.


 

Secondo quanto riferisce l'ANSA, alla base dei momenti di tensione ci sarebbero le condizioni psicofisiche di uno dei detenuti coinvolti. Nella sezione interessata dall'accaduto non si registrerebbero problemi legati al sovraffollamento.

Sulla vicenda, la consigliera consigliera regionale e componente della Commissione Criminalità della Regione Puglia, Lucia Parchitelli, ha diffuso una nota: "Negli ultimi tempi assistiamo con crescente preoccupazione a una escalation degli episodi di violenza nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria e del personale sanitario operante nelle carceri pugliesi".

"Aggressioni, come quella avvenuta a Bari, che se da un lato rappresentano attacchi contro persone che svolgono un lavoro molto importante, dall'altra sono il chiaro segnale delle condizioni di invivibilità nelle nostre carceri, come dimostrano i 67 suicidi in Italia solo nel 2024. Una situazione drammatica sottolineata anche dal Presidente Mattarella nelle scorse settimane, citando la lettera dei detenuti del Carcere Canton Mombello, ma sottovalutata dal Governo nazionale come dimostra l'inconcludenza del recente 'Decreto Carceri'."


 

"Nell'esprimere la mia più ferma condanna verso qualsiasi atto di violenza e ribadendo che è nostro dovere proteggere coloro che, con professionalità e dedizione, operano per il benessere e la sicurezza di tutti, presto porterò all'attenzione della Commissione Criminalità della Regione Puglia, certa della collaborazione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Piero Rossi, la recrudescenza di questi episodi con l'obiettivo di monitorare la situazione e le problematiche vissute nelle carceri pugliesi. È necessario infatti rinnovare il nostro impegno affinché, nel rispetto di degne condizioni di vita, le carceri siano luoghi di riabilitazione e rispetto delle persone, e non di violenza e sopraffazione".

"A tutti gli agenti di polizia penitenziaria e al personale sanitario che operano nelle carceri - conclude Parchitelli - esprimo la mia solidarietà e il mio sostegno: il vostro lavoro è essenziale per la nostra società e per il mantenimento dello Stato di diritto.  Non vi lasceremo soli di fronte a questa situazione".

(gelormini@gmail.com)









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