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Comune di Noci, presentata la Carta Archeologica: uno strumento per valorizzare il territorio
Un lavoro scientifico e culturale che ricostruisce la storia del territorio dal Paleolitico all’età moderna, individuando aree ad alto potenziale archeologico e nuove scoperte inedite

Presentata la Carta Archeologica di Noci: uno strumento per conoscere, tutelare e valorizzare il patrimonio storico
Giovedì 26 giugno, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Noci, si è svolta la presentazione ufficiale della Carta Archeologica del Comune. Si tratta di un lavoro scientifico e culturale di grande importanza, che offre alla cittadinanza uno strumento essenziale per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico del territorio.
Durante l’incontro, hanno preso la parola il Sindaco Francesco Intini, gli assessori Stanislao Morea e Francesca Tinella, la consigliera con delega alla Cultura Marta Jerovante, la funzionaria archeologa Caterina Annese, le archeologhe Sandra Sivilli e Lorella Lamanna della società “Cultura in Comune”, e Mariarosaria Lippolis, ex consigliera promotrice dell’iniziativa. Il giornalista Francesco Leone ha moderato i lavori.
La realizzazione della Carta Archeologica di Noci è il frutto di un lungo e meticoloso percorso di studio e indagine sul campo, volto a ricostruire l’evoluzione del paesaggio nocese attraverso i secoli. Il progetto ha permesso di censire 38 siti noti grazie alla bibliografia specialistica, di cui 11 sono stati oggetto di verifiche dirette sul territorio. Sono inoltre state prodotte 34 schede relative al potenziale archeologico di specifiche aree, distinguendo tra zone a potenziale alto (10), medio (8) e non valutabile (6). I dati raccolti coprono un arco temporale amplissimo, che va dal Paleolitico fino all’età moderna.
Tra i luoghi di maggiore interesse documentati spiccano Barsento, Casaboli, Masseria De Bellis, la Grotta dei Coralloidi e Masseria Le Gorghe. A questi si aggiunge una scoperta inedita, emersa proprio grazie a questa ricerca: il sito della Madonna della Scala. A parlarne è Mariarosaria Lippolis, che spiega come il sito, individuato per la prima volta durante i sopralluoghi, si trovi a sud del monastero omonimo, in prossimità di una piccola dolina carsica conosciuta come “Lago Macera”. La sua identificazione è stata possibile grazie alle testimonianze raccolte da padre Gennaro Antonio Galluccio, direttore dell’Archivio storico del monastero. Il materiale archeologico rinvenuto è stato attribuito al Neolitico finale, a conferma della frequentazione antichissima dell’area.
Ripercorrendo le origini del progetto, l’ex consigliera delegata alla Carta Archeologica ha sottolineato il significato politico e culturale dell’iniziativa: "L’idea di dotare Noci di una Carta Archeologica nasce da lontano, dalla definizione delle linee programmatiche dell’amministrazione 2018-2023 guidata dall’ex sindaco Domenico Nisi, che ringrazio per aver creduto nella mia proposta e per avermi affidato la delega i cui risultati oggi possiamo condividere. È stata una scelta politica e culturale precisa, maturata dalla consapevolezza che il nostro territorio, pur ricco di potenzialità, fosse ancora scarsamente indagato. Da qui la convinzione che una carta archeologica potesse raccogliere tutte le evidenze sopravvissute e ancora visibili, aiutandoci a prevedere dove potrebbero trovarsi nuovi siti, orientando le future campagne di scavo e la stessa pianificazione urbanistica. Questo strumento di conoscenza, pianificazione e valorizzazione restituisce un volto nuovo al territorio, spesso sconosciuto anche a chi lo abita da sempre".
Il progetto è stato portato a compimento grazie alla stretta collaborazione con la Soprintendenza e con la società “Cultura in Comune”, specializzata nel settore. La Carta Archeologica si propone oggi non solo come strumento di tutela, ma anche come punto di partenza per una gestione sostenibile e consapevole del territorio, colmando un vuoto informativo e ponendo solide basi per azioni future.