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Covid-19, il fronte delle terapie Intensive al Policlinico di Bari

Dal Policlinico di Bari si segnala che i posti letto di terapia intensiva allestini e destinati ai pazienti Covid sono in tutto 35. Attualmente ne sono occupati 17 dislocati nelle due Rianimazioni, 1 e 2, dirette dai professori Nicola Brienza e Salvatore Grasso.

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"Sono dunque ancora a disposizione 17 posti letto di terapia intensiva Covid - si ribadisce - che l’azienda ospedaliero-universitaria ha attrezzato nella palazzina “A. Brienza” e che saranno aperti in maniera modulare, con la presenza di personale dedicato, in base all’arrivo dei pazienti così come previsto dal piano Covid elaborato in estate. Si tratta di posti letto pronti a essere utilizzati e immediatamente disponibili.

"La riorganizzazione dell'azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Bari, per la gestione della seconda fase dell'emergenza Covid, è stata approvata e deliberata a giugno scorso dalla Regione Puglia", presegue la nota del presidio sanitario del capoluogo, "Nel piano ospedaliero è stato chiesto al Policlinico di mantenere 84 posti letto di medicina Covid e 34 posti letto di rianimazione Covid. Il piano è stato condiviso anche con l’Università degli Studi di Bari e la Scuola di Medicina, per verificare che fossero soddisfatte le necessità legate alla didattica per i circa 7.000 studenti, medici in formazione, infermieri, tecnici".

"Oggi i posti letto Covid attivi al Policlinico sono complessivamente 139", conclude la nota, "Così come sono tornati ad essere attivi quasi tutti i posti letto delle altre unità operative che si occupano di attività di ricovero mediche e chirurgiche, che erano state sospese durante la prima fase dell'emergenza".

Situazione che vede il il fronte allargarsi anche sull'effettuazione tamponi, toccato dalla nota-denuncia del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo: “Era prevedibile che si giungesse al collasso nel contact tracing nella sanità pugliese e che Emiliano arrivasse ad una dichiarazione di resa quale quella rilasciata, nelle vesti ancora di Assessore alla Sanità (‘Abbiamo più di cento richieste in sospeso’). Se da una parte non ha provveduto, nonostante le indicazioni del Ministero a potenziare i Distretti e i Dipartimenti di Prevenzione e dall'altra impone lo stop ai tamponi a chi, responsabilmente e collaborativamente, avendo avuto contatto con soggetti positivi o avvertendo sintomi simil-influenzali, richiede spontaneamente il tampone - bollando questi come tamponi di favore -è evidente che la situazione non la reggi e il virus si diffonde! Non ci vogliono gli scienziati per capirlo!"

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“Per questo - aggiunge Zullo - chi spontaneamente si ‘autodenuncia’ e chiede un tampone per essere stato in contatto con un positivo o perché avverte sintomi non può essere catalogato come uno che chiede un tampone di favore, ma dovrebbe essere considerato uno che fa un favore alla comunità e quindi anche al presidente della Regione. Ma per tutta risposta Emiliano li invita ad andare a pagamento. Il risultato? Molti, non potendoselo permettere, non lo faranno e senza tracciamento per carenza di operatori il virus non potrà mai essere sotto controllo!"

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“Eppure, vi è da chiedersi che fine ha fatto la macchina tanto propagandata capace di processare 10mila tamponi al giorno? - incalza Ignazio Zullo -  quello di oggi è lo stesso Emiliano che il 20 agosto scorso dichiarava: ‘Abbiamo messo in funzione una macchina in grado di processare 10mila tamponi al giorno e avere il responso in sole due ore: questo significa che potremo organizzare ampie campagne di screening e si potrebbe riuscire in caso di necessità a superare i 10 mila tamponi al giorno.  Perché se ne fanno solo 5 mila al giorno se abbiamo la possibilità di processarne 10 mila con una sola macchina? Era sempre Emiliano quello che il 27 agosto annunciava che ‘per la seconda ondata sarebbero stati rafforzati i Dipartimenti Prevenzione con centinaia di infermieri e operatori sanitari? O c'è una differenza tra Emiliano pre-elettorale ed Emiliano post-elettorale? La risposta è solo una: Emiliano avrà pur vinto le elezioni, ma resta il peggior assessore alla Sanità che la Regione Puglia abbia mai avuto. Il più inadeguato!”

(gelormini@gmail.com)

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