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Covid-Scuola, commenti e reazioni alla tenzone Ministero-Regione

Sono diverse le reazioni sul braccio di ferro tra Ministero dell'Istruzione e Regione Puglia, ma anche le preoccupazioni per il trend dei contagi in Puglia.

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In una nota diffusa il Consigliere regionale, Peppino Longo, ha dichiarato: "Sulla vicenda Covid-19 è giunto il momento di mettere da parte le polemiche e remare tutti quanti in una stessa direzione: sento di lanciare questo appello istituzionale come vicepresidente uscente del Consiglio regionale, ma anche come semplice cittadino”.

“Il presidente Emiliano non ha certo bisogno di avvocati difensori - prosegue Longo - ma una volta di più è meglio precisare che tutte le decisioni sono esclusivamente prese per tutelare la salute dei cittadini, che è quello che sta più a cuore a tutti. I vertici della sanità pugliese stanno facendo un lavoro eccezionale, sono sotto pressione ormai da mesi e cercano di far funzionare al meglio la macchina”.

“Adesso più che mai - sottolinea Peppino Longo - sono convinto che serva mettere da parte i colori politici e fornire, ciascuno nel suo piccolo, il contributo di idee e proposte utili a sconfiggere questo nemico invisibile”.

Dario Stefàno

Sul tema  arriva anche una nota del senatore Dario Stefàno (PD): "L'ultima ordinanza del presidente Emiliano sulla riapertura delle scuole in Puglia ha generato confusione e acceso una pericolosa polemica tra didattica in presenza e didattica a distanza, ma anche tra genitori e istituti scolastici, a mio avviso per un errore di prospettiva".

"All’indomani della prima ordinanza che sospendeva la didattica in presenza dal 30 ottobre - ha detto Stefàno, che è anche Presidente Emiliano della 14ma Commissione di Palazzo Madama - dopo essermi confrontato con lo stesso presidente, avevo suggerito una speciale deroga alla DAD rivolta a quelle famiglie che, per varie ragioni, non hanno la possibilità di garantirla ai propri figli, prevedendo dunque solo per questa platea di studenti l'opportunità di un rientro ordinato a scuola". 

"Il mio ragionamento - ha proseguito Stefàno - si fondava sull'assunto che le ragioni di carattere sanitario avevano imposto al Presidente e all’assessore Lopalco una scelta dolorosa ma necessaria, della quale le massime autorità regionali si assumevano la responsabilità, conoscendo meglio di altri le criticità del sistema sanitario territoriale. La successiva ordinanza dell’altro giorno, invece, inverte la prospettiva, demandando la responsabilità di una scelta difficile alle famiglie e generando un vero e proprio caos nelle scuole".

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"Il primo risultato - ha sottolineato Stefàno - è stato complicare il compito di dirigenti e insegnanti, piuttosto che semplificarlo. Se le motivazioni che hanno generato la prima ordinanza - cioè di un rischio elevato di carattere sanitario - permangono, come si deduce peraltro anche dall’appello dell’Ordine dei Medici e dei Pediatri, allora la Regione deve assumersi la responsabilità di indicare una strada chiara ed inequivocabile: si obblighi la DAD, escludendo soltanto quelle famiglie impossibilitate a garantirla ai propri figli, che saranno accolti dalle scuole nelle massime condizioni di sicurezza. Ritengo infatti che la didattica integrata possa andare bene per l'Università, ma non negli ordini scolastici inferiori dove, al contrario, rischia di essere una pessima soluzione tampone, costringendo gli insegnanti a fare i salti mortali nel gestire contemporaneamente gli alunni in presenza e i bambini che seguono la lezione da casa".

"Se la situazione rimarrà cosi com’è oggi - ha aggiunto il senatore salentino - avremmo invertito il paradigma di prescrivere indicazioni sanitarie omogenee, rimandando a genitori e operatori delle scuole scelte e opzioni difficili da conciliare e motivare. Anche per questo voglio rinnovare la mia solidarietà agli operatori della scuola, che con spirito di sacrificio e senso del dovere stanno reagendo brillantemente a questa fase critica e problematica. Ma tutto questo non basta. Perché - conclude Stefàno - stiamo sensibilmente complicando il compito di dirigenti e insegnanti anziché semplificarlo".

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A intervenire è anche il consigliere regionale del Partito Democratico, Paolo Campo: “Chiudere le scuole pugliesi, anche quelle del primo ciclo, è stato opportuno e lungimirante.Lo affermano i medici e gli scienziati consulenti del Governo e della Regione Puglia e lo confermano i dati epidemiologici. È, ormai, fuori discussione che 'andare a scuola', cioè svolgere tutte le attività che precedono e seguono la lezione in classe, espone migliaia di ragazzi, docenti, collaboratori, genitori, parenti al rischio di entrare in contatto con il virus e farsene portatori".

"Ha ragione Michele Emiliano quando afferma che è attuale ‘una situazione di rischio epidemiologico elevato’ specificamente all'interno del contesto scolastico. Ha torto la ministra Azzolina a chiedere ‘il ritiro di un provvedimento urgente’ del presidente della Regione Puglia, adottato avendo presente lo stato di emergenza e rispettando le indicazioni del Governo a rendere più restrittive piuttosto che ampliare le norme e le indicazioni dei DPCM".

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"Oggi la priorità è la tutela della salute - ha continuato Campo - che riteniamo prevalente rispetto al diritto al lavoro e all'istruzione, e non c'è dubbio che la scelta del presidente Emiliano sia stata compiuta e reiterata avendo a mente questa priorità.Comprendo bene quanto sia faticosa per i miei figli e per tutti gli alunni e gli studenti pugliesi e quanto sia impegnativa per i loro genitori e per chiunque debba assisterli durante le ore di didattica a distanza, eppure dobbiamo essere consapevoli che tutti siamo chiamati a sacrificare un pezzo della nostra libertà e della nostra vita, per affrontare e superare l'emergenza sanitaria".

"Per consentire alle famiglie di affrontare un po' meglio le difficoltà - ha concluso Campo - mi permetto di suggerire al Governo l'estensione alle regioni 'arancioni' del bonus baby sitter e del congedo straordinario per i dipendenti, oggi previsto nelle regioni 'rosse'. Alla ministra Azzolina mi permetto di suggerire di evitare la polemica tra istituzioni, che non porta mai nulla di buono in condizioni del genere, e di continuare a lavorare dialogando con le istituzioni territoriali, e non solo con i rappresentanti del movimento di cui è portavoce nel Governo”.

(gelormini@gmail.com)

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