Elezioni, Emiliano apre all'alleanza con M5s. Dalla Puglia ipotesi di governo
Elezioni 2018, il Movimento 5 Stelle primo partito in Italia, trionfa al Sud e diventa pilastro di qualsiasi ipotesi di maggioranza
E’ tutto uno sberluccichio di stelle in questo capriccioso 4-5 marzo di “Luciana” memoria (Dalla e Battisti). Alle stelle, rispetto alle previsioni, l’affluenza alle urne che in un solo giorno supera - nonostante file, intoppi e lungaggini ai seggi - il dato precedente quando si votò per due giorni.
Alle stelle le percentuali del Movimento grillino al Sud, che raddoppia quelle raccolte a Nord, riportando in cima alla cosiddetta Agenda Politica la centralità della ‘questione meridionale’.
E se durante il giorno le stelle del Campionato hanno avuto gli occhi ricolmi di lacrime di commozione, per l’improvvisa scomparsa di quella di Davide Artosi, capitano della Fiorentina, nella notte anche le stelle di Hollywood hanno assegnato i loro Oscar a nuovi vincitori e, in taluni casi, ad astri nascenti dello spettacolo più eccellente.
“E uscimmo a riveder le stelle”, canta il toscano Dante nell’ultimo verso dell’Inferno nella Divina Commedia, prima di accingersi ad affrontare le incertezze di un Purgatorio, che si preannuncia molto simile a quanto si va componendo tra gli scranni di Montecitorio.
Ma l’imponderabile casualità delle circostanze vuole che ancora un Tosco, Giacomo Puccini, faccia cantare, in una delle più suggestive arie d’Opera, del patrimonio librettistico italiano: “E lucevan le stelle…”, all’amore di Tosca prima di soccombere sotto i colpi di fucile di un plotone inclemente.
Esultano nel Movimento 5 Stelle per lo “straordinario” risultato annunciato, che fa dell’esercito grillino “il pilastro” di qualsiasi ipotesi di maggioranza parlamentare. Si dissolvono nel crepuscolo o tramontano all’apparir delle stelle le speranze di “larghe intese”, per la gioia sorniona - ma non celata - di Michele Emiliano, che torna a indicare la soluzione “appoggio esterno” del Partito Democratico, a un governo con i grillini, sulla base di pochi e significativi punti di programma concordati.
Intanto, il canto di troppi galli nella “coalizione” di centrodestra ha impedito su quel fronte il sorgere del sole, che si arresta sulla linea del “raggio verde”di Matteo Salvini, i cui riverberi meridiani confermano le contraddizioni di un Mezzogiorno plurale e disperato, pronto ad abbracciare chiunque si presenti alla porta. La spontanea capacità d’accoglienza si conferma una sua virtù. Non resta che sperare nella forza, altrettanto virtuosa, di relativa anche se ardua contaminazione!
(gelormini@affaritaliani.it)