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Emiliano: ‘AQP nel CdA dell’ILVA’
Migliore tempra o rischio ruggine?
Ilva, il Presidente della regione Puglia propone ingresso di AQP nel CdA. Fitto: “Emiliano sia serio. E’ illogico e impraticabile”
L’idea molto probabilmente deve essere “emersa” con la verifica di quanta ‘acqua potabile’, fornita ovviamente dall’Acquedotto Pugliese, venga utilizzata all’Ilva di Taranto per i processi di raffreddamento, per cui individuare nello stesso AQP la società della Regione Puglia, che potrebbe entrare “anche solo con quota simbolica” nel Consiglio di Amministrazione dell’Ilva, porta Il presidente Michele Emiliano a un nuovo ‘spariglio’ sul tavolo a scacchi del controversa vicenda del siderurgico tarantino.

“Fermo restando la composizione di un accordo, che garantisca la tutela della salute dei cittadini pugliesi e, in particolare, di quelli dell’area metropolitana di Taranto - ha detto Emiliano - col consenso del Consiglio Comunale e del Consiglio Regionale su questi accordi - è mia intenzione proporre alla nuova proprietà dell’Iva che una delle società di proprietà della Regione Puglia possa entrare nel capitale della nuova Ilva”.
“La proposta - ha poi aggiunto il Governatore - vuole dimostrare quanto noi teniamo all’Ilva, ma anche quanto vogliamo stare “dentro” l’Ilva, per fare in modo che essa serva non solo le ragioni dell’economia, ma tuteli anche la salute e i diritti dei cittadini e dei lavoratori”.

Prima e immediata reazione quella del presidente nazionale di Noi con l'Italia, Raffaele Fitto, affidata a un commento Twitter: “Ultima boutade di #Emiliano su ingresso #AQP in #ILVA è illogica economicamente e impraticabile su piano tecnico. Aggiudicazione è avvenuta con regole e procedure di mercato. Emiliano si concentri su servizio idrico e su perdite, che per la #Puglia sono spreco di risorse e multe Ue”.
(gelormini@affaritaliani.it)