“Il prossimo trasferimento delle Ferrovie del Sud Est nel gruppo delle Ferrovie dello Stato è una buona notizia, per i lavoratori, per i pendolari, e per i cittadini che chiedono un servizio efficiente lungo la più grande rete ferroviaria regionale italiana”. Alberto Losacco (PD), commenta così la notizia appena diramata dal Consiglio di Amministrazione delle Ferrovie del Sud Est.
“Oggi si è fatto un passo avanti importante verso il salvataggio della società - continua Losacco, che martedì scorso ha partecipato all’audizione in Commissione trasporti - Al Ministro Graziano Delrio, che predisporrà il decreto, va un grande ringraziamento per essere andato fino in fondo. In tanti, anche nel mondo politico, hanno riposto fiducia incondizionata nei confronti della passata gestione senza mai metterla in discussione. Se con maggiore coraggio nel 2012, con il governo Monti, si fosse dato seguito alle richieste di far luce sugli sprechi avanzate e la richiesta forte di commissariare l'azienda presentata al ministro Passera dall’allora assessore ai trasporti della Regione Puglia, la situazione probabilmente sarebbe stata diversa”.
“Adesso - conclude Losacco - Fs continui l’opera di pulizia avviata dal Commissario Andrea Viero, eliminando definitivamente gli sprechi, chiudendo i contenziosi, dando seguito a un piano di ristrutturazione del gravoso debito accumulato negli anni del malaffare e della gestione clientelare su cui la magistratura sta facendo luce”.
Di tutt'altro tenore la nota diffusa dal Consigliere Metropolitano di Bari, Giuseppe Carrieri:
Credo che solo in Italia possa accadere che una società di trasporto ferroviario e automobilistico (parliamo delle Ferrovie Sud Est) di proprietà al 100% del Ministero dei Trasporti (quindi dello Stato) possa ricevere annualmente contributi pubblici -per effettuare il servizio di trasporto- per circa 130 milioni di euro e ciò malgrado accumulare debiti per 300 milioni di euro.
E credo che solo in Italia possa accadere che - finalmente scoperte dalla Magistratura ruberie e irregolarità gravissime di un'impresa cosi' indebitata- la soluzione alla crisi sia "l'acquisto" della società (quasi fallita e piena di debiti) da parte di un'altra società al 100% di proprietà dello Stato; le Ferrovie dello Stato.
Una barzelletta!
Lo Stato, incapace di gestire e incapace di controllare la correttezza dell'operato degli amministratori, che lui stesso nomina, pretende ora di rientrare in gioco "cambiando giacchetta" e facendo pagare il conto salatissimo delle sue clamorose inefficienze ai Cittadini. Perchè saranno i Cittadini (con le tasse) a ripianare i 300 milioni di debiti accumulati dalle Ferrovie Sud Est (come detto "pagherà" Ferrovie dello Stato al 100% pubblica); come sono i Cittadini (con le tasse) ogni anno a pagare i 130 milioni di euro di contributi pubblici che FSE riceve dalla Regione Puglia.
Lo Stato, inoltre, in questo modo occulta ruberie e sprechi, inglobando in un'azienda pubblica anni di malagestione. Ed evita cosi' (sapientemente) il fallimento delle Ferrovie Sud Est, cosi' rendendo più difficile perseguire anche penalmente i responsabili di anni di malaffare.
Un capolavoro!
Altri Paesi europei e altri Paesi più civili avrebbero senz'altro operato diversamente:
1. La società sarebbe senz'altro fallita, in modo da non gravare i Cittadini dell'incapacità degli amministratori, ma al più le banche e i fornitori che male avevano esaminato le condizioni dell'impresa;
2. I responsabili/amministratori dello scempio (300 milioni di debiti e ruberie di vario tipo...) sarebbero stati giudicati dalla magistratura penale, contabile e civile;
3. L'impresa e i lavoratori sarebbero stati tutelati, dall'immediata indizione (sono invece ormai 8 mesi che FSE è commissariata..) di una gara europea per la selezione del miglior soggetto capace di gestire un servizio di trasporto essenziale per il benessere e lo sviluppo di una comunità.
A tale ultimo riguardo - per tornare al tema FSE - è noto che molti imprenditori pugliesi hanno già manifestato la disponibilità a partecipare a una eventuale selezione per la gestione dei servizi (che la normativa esistente peraltro impone in caso di fallimento o procedure concorsuali di società affidatarie di servizi di trasporto pubblico regionale locale); e non di meno, pare, che lo Stato faccia orecchie da mercante. Alla faccia del libero mercato, della concorrenza, dei principi di sussidiarietà, della crescita delle imprese del territorio e sopratutto della pluriennale fallimentare esperienza delle gestioni pubbliche dei servizi di trasporto!
In questa incredibile (italianissima) situazione, non possiamo che augurarci che anche altri Cittadini vogliano indignarsi e protestare duramente nei confronti di chi amministra in questo modo la cosa pubblica. E auspicare che gli organi di controllo (Antitrust, Magistratura, etc) del nostro martoriato Paese possano stoppare le pervicaci e scellerate scelte di rappresentanti dello Stato e del Governo che evidentemente molto male gestiscono la cosa pubblica.
Giuseppe Carrieri - Consigliere Metropolitano di Bari