Gioia del Colle, Manduria o Sava
Primitivo, 'What else?'
I terroir del Primitivo e gli ammiccamenti oltreoceano dei produttori
I vini Primitivo pugliesi e gli Zinfandel californiani, lo sappiamo, provengono dalla stessa varietà, ma quanto sono simili al gusto? La differenza appare oggi meno marcata di un tempo, anche perché, specie a partire dagli anni 2000, diversi produttori pugliesi hanno cominciato a guardare all’altra parte dell’Oceano, e a produrre vini Zinfandel-like, caratterizzati da un frutto ultra-maturo, maggiore concentrazione, spesso con un impiego più importante del legno.

Nelle versioni più originali, il Primitivo pugliese risulta più ricco di sfumature erbacee, con un frutto più fresco e meno sciropposo. L’identità del vitigno è in ogni caso ben riconoscibile: sia i Primitivo che gli Zinfandel sono piuttosto densi e ricchi di alcol, hanno aroma caratteristico di frutta scura macerata sotto spirito (soprattutto ciliegie nere e prugne), confettura di fragole e sottobosco, spesso vi sono avvertibili note di tabacco e cacao.
Anche in California, naturalmente, ci sono Zinfandel eccellenti, di grande personalità e intensità, come quelli di Seghesio e Ravenswood, per citarne alcuni, ma i vini pugliesi, specie quelli più fini, sono deliziosi e hanno una grande (e perciò temibile: non dimentichiamo il loro tenore di alcol) bevibilità. In realtà, anch’essi sono tutt’altro che omogenei, dovendo necessariamente distinguere almeno tra quelli prodotti nell’area di Manduria e quelli di Gioia del Colle, le due aree più classiche del Primitivo della nostra regione.

Probabilmente il primitivo di Gioia del Colle è leggermente più antico, e si diffuso solo successivamente nel territorio di Manduria. Anche se oggi molti produttori impiegano ceppi geneticamente identici, i vini che vi si producono sono molto differenti e riconoscibili anche a palati non eccessivamente esperti. Non potrebbe essere diversamente: Gioia del Colle è più in alto, ha un clima caratterizzato da temperature annuali più basse e da maggiori escursioni termiche, le vigne vi sono piantate su suoli più calcarei, ricchi di minerali, mentre a Manduria i sono più ricchi di argille e sabbie rosse.

I vini di Gioia sono generalmente più freschi e nervosi, più acidi e minerali, con una struttura tannica più fine, di contro alla maggiore potenza delle versioni di Manduria, naturalmente più ricchi e opulenti. Buonissimi entrambi, ma quanto diversi pur nella ovvia “somiglianza di famiglia”.
Poi, naturalmente, vi sono differenze più sottili, anche all’interno della stessa DOC: ad esempio i Primitivo prodotti nel territorio di Sava, pur rientrando perfettamente nella DOC Primitivo di Manduria sono piuttosto differenti, anche se non è sempre facile distinguere quanto dipenda dal terroir e quanto dagli stili di vinificazione dei produttori.

A Gioia del Colle, senza con ciò voler fare alcuna classifica, Polvanera con il suo cru Montevella, e Chiaromonte, con il suo Contrada Barbatto, producono alcune delle migliori espressioni di questa varietà. Ma in generale la qualità è notevolmente cresciuta in tutta l’area di produzione, specie in questi ultimo decennio.

Tra i cugini di Manduria non si può non ricordare il poderoso Es di Gianfranco Fino: quando assaggiai la prima vendemmia, quella del 2004, restai stupito da un vino che pure se non privo di difetti (tra cui la sua straripante alcolicità, 18, 6°), era straordinario per intensità e personalità. Nel corso degli anni Fino ha trovato il punto di equilibrio e il suo Es è sempre tra i migliori in assoluto.
Di stile diverso, ma davvero eccellente è il Primitivo Old Vines di Morella, prodotto dalla bravissima e appassionata enologa aussie Lisa Gilbee. Sarebbe facile citare numerosi altri esempi, tra i quali andrebbe certo menzionato il Primitivo dolce naturale di Attanasio, sicuramente in grado di reggere il confronto con i migliori VDN (Vins Doux Naturels) di Francia, come i Banyuls e i Maury del Roussillon.
A Sava la Vinicola Savese di Vittorio Pichierri produce un Primitivo in terracotta (i classici capasoni) davvero unico e sorprendente. Mi è capitato di assaggiarne uno di quasi mezzo secolo. Per chi dice che il Primitivo non può invecchiare.
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Pubblicato in precedenza: Dici Primitivo e pensi alla Puglia, ma in California il cugino americano...
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