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Giustizia in tenda: decreto d'urgenza. Processi sospesi fino al 30 settembre

Mentre a Bari continuano le manifestazioni di protesta davanti al Palazzo di Giustizia, da Roma arriva la notizia con la nota del Ministero della Giustizia: “L’emanazione di un decreto d'urgenza, che sospende tutti i processi e i termini processuali, inclusi quelli di prescrizione, da qui fino al 30 settembre”.

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“A Bari non avranno bisogno di fare udienze nelle tende, una cosa inaccettabile per una Repubblica democratica”, è il commento del ministro Alfonso Bonafede, “La promessa è mantenuta: basta vedere una giustizia costretta nel fango del dibattito politico, noi ci occupiamo finalmente dei cittadini".

“Con questo decreto-legge - spiega la nota del ministero della Giustizia - viene infatti stabilita la sospensione dei processi penali in qualunque fase e grado, e dunque anche in grado d'appello dei procedimenti innanzi al giudice di pace in primo grado”.

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"Sono orgoglioso di questo provvedimento - ha sottolineato Bonafede - perché dà la dimostrazione di come, quando lavoriamo sulla giustizia in Italia, lo facciamo preoccupandoci dei problemi veri dei cittadini e degli addetti ai lavori".

"A Bari non ci sarà bisogno, in via d'urgenza, di fare le udienze all'interno delle tende, che verranno così smantellate - ha assicurato il Ministro - avranno un po' più di ossigeno per riorganizzarsi e allo stesso tempo il ministero sta lavorando per l'individuazione degli immobili dove andrà il futuro tribunale".

Tecnicamente: la sospensione non riguarderà i procedimenti per reati di criminalità organizzata e terrorismo. Inoltre, non opererà per i procedimenti che hanno carattere di urgenza (convalida arresto, giudizio direttissimo, convalida sequestri) o che sono a carico di imputati in stato di custodia cautelare.

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E, visto il fermo forzato dei processi - disposto con decreto-legge - nel periodo considerato è sospesa la prescrizione del reato, che riprenderà il suo corso appena cesserà la causa di sospensione.

In pratica: dovendo provvedere a garantire i diritti processuali delle parti, si è resa necessaria la sospensione dei termini, previsti dal codice di procedura penale, fissati per la proposizione dei reclami e impugnazioni, nonché dei termini di durata delle indagini preliminari.

Il provvedimento ha decorrenza immediata e durata limitata: il decreto-legge resterà, infatti, in vigore fino al 30 settembre 2018. 

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Pronto il commento del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì,  sul decreto che sospende i processi penali a Bari: “Apprezziamo l’attenzione che il ministro Bonafede sta avendo nei confronti dell’Avvocatura, tenendo costantemente aggiornato il sottoscritto, come rappresentante dell’istituzione forense, al pari degli altri attori del territorio della Giustizia”. 

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“Tuttavia - precisa Stefanì - non possiamo sottacere gli effetti negativi che avrà il provvedimento sulle sorti professionali degli avvocati, soprattutto su quelli più giovani, che maggiormente stanno soffrendo il calo dei redditi nel nostro settore degli ultimi anni. Sarebbe stato più opportuno far coincidere questo decreto di sospensione con l’individuazione della soluzione-ponte".

"Adesso ancora più di prima è necessario bruciare i tempi; il ministro, con il quale prosegue in modo positivo l’interlocuzione, è ottimista sui risultati della ricerca di mercato e sull’individuazione nel brevissimo periodo di una sede degna per gli uffici penali che, ci ha promesso, avverrà contestualmente con quella emergenziale”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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