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'I Racconti del Millennio di Troia di Capitanata' di Francesco Sciarrillo
Presentata la raccolta di racconti di Francesco Sciarrillo sulle vicende storiche della Città di Troia in Capitanata.

di Giovanni Aquilino
Sotto i magnetici merletti di pietra traforata del rosone e lo sguardo severo dei leoni aggettanti della Cattedrale di Troia si è svolta la serata di presentazione del secondo libro pubblicato da Francesco Sciarrillo.

La serata, oltre all’appuntamento culturale, ha dispensato uno refolo di vento sottile e rigenerante che ha offerto un gradito refrigerio ai numerosi intervenuti in piazza cattedrale. Il libro dal titolo: “I Racconti del Millennio di Troia di Capitanata”, seconda fatica dello storico troiano, esponente dell’Associazione Italia Nostra (sez. provinciale di Foggia), è in un certo senso non solo un libro di storia locale, quanto un gradevole mix tra narrazione storica e strumento didattico.
Infatti, non sempre la storia ovvero il susseguirsi di eventi e di protagonisti nel tempo e la descrizione delle loro imprese appassiona un pubblico vasto. Spesso “la storia” viene raccontata e condivisa in gruppi di appassionati, di studiosi, di competenti, a volte, abbastanza selezionati che ricercano, studiano, ipotizzano fatti e narrazioni in funzione di altri storici e appassionati come loro. In un solipsismo poco divertente per la moltitudine dei potenziali interessati.

Sciarrillo in questo suo lavoro ha voluto tentare di uscire da questo circuito ristretto di appassionati ed intenditori, attraverso uno strattagemma: ovvero intrecciando fatti storici veri e scrupolosamente documentati con elementi e personaggi di fantasia, condensandoli in brevi novelle romanzate.
Tante storielle a volte improbabili che contengono episodi e protagonisti storici esistiti e rigorosamente certificati da un corredo di note puntuali e riscontrabili in testi, pergamene, documenti ufficiali conservati in archivi e biblioteche autorevoli quanto prestigiose. Insomma, sentire la storia della città di Troia come se la raccontasse la principessa “Ecana” figlia del re Dauno e sposa dell’eroe greco Diomede è tutt’altra cosa che leggerla narrata da un oscuro topo di biblioteca.





Converrete che la narrazione assume sicuramente un fascino diverso e magari, se mi consentite, in tempi di racconti con protagonisti virtuali, anche una sua autoreferenziale credibilità. Insomma, la storia come genere narrativo leggero, un lavoro certosino di fantasia e di storia ritramata come un racconto nuovo, ma che contiene tutti gli elementi di una ricerca storica tradizionale.
A certificare il lavoro di ricerca svolto in questi anni da Sciarrillo è intervenuto il direttore dell’archivio di Stato di Foggia Massimo Mastroiorio che, data la assidua e costante frequentazione, ormai considera Franco Sciarrillo parte del suo contesto di lavoro. Anche Pina Cutolo, presidente di Italia Nostra, nella sua presentazione, ha voluto mettere il punto sia sul valore storico sia sulla originalità narrativa del volume di Sciarrillo.
Dieci novelle che attraverso il loro racconto riportano altrettanti tratti di storia locale, che Sciarrillo riesce a incastonare nella storia più grande e più conosciuta quella ufficiale che ci fanno studiare sui libri di scuola. Un volume di storia locale che si legge come un libro di narrativa che può avvicinare tanti ragazzi alla conoscenza dei luoghi dove vivono e di chi in questi luoghi intesi come strade, palazzi, contrade, campagne li ha preceduti.

Sapere che la villa comunale era un tempo lo spazio dove scorazzava la famiglia di Roberto il Guiscardo detto “il Terrore del Mondo” e poi l’orto del convento dei frati cappuccini dà un tocco di consapevole “autocompiacimento” alla passeggiata rinfrescante. In fondo Sciarrillo non commette nessuna eresia riproponendo un “meccanismo” narrativo che nella cultura orale e popolare utilizzavano i cantastorie girovaghi, trasformando eventi accaduti in racconti tanto fascinosi da interessare un pubblico più ampio ed eterogeneo.
“I Racconti del Millennio di Troia di Capitanata” è sicuramente un volume di storia locale da tenere nello scaffale della libreria di casa nella scansia più bassa quella dove i ragazzi possono raggiungerla più facilmente. Con questo volume Sciarrillo ha voluto anche segnalare che le celebrazioni per il millennio della Città di Troia possono e devono ancora continuare, poichè mille anni sono un “compleanno” troppo importante e d’eccezione per chiudersi in un lasso di tempo breve.
Un simile evento meriterebbe celebrazioni della durata di un decennio almeno. Francesco Caserta, sindaco di Troia intervenuto a portare il saluto, c’era e confidando nella sua stima per l’autore e l’amore per la città speriamo abbia colto la interessante sollecitazione.