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Ilva, Fitto (NcI) e Amati (Pd) attaccano il ministro Di Maio

Il caso Ilva continua a tenere acceso il dibattito sul futuro del siderurgico a Taranto e a mettere alla prova il Movimento 5 Stelle e l'azione del governo M5S-Lega. Dopo le dichiarazioni del ministro per lo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che ha definito "delitto perfetto" la gara di assegnazione del gigante italiano dell'acciaio ad Arcelor-Mittal, Raffaele Fitto (NcI) e Fabiano Amati (Pd) hanno diffuso i loro commenti.

ilva taranto

Il presidente di Noi con l'Italia, Raffaele Fitto, chiede: "Ma cosa significa che è stato compiuto il "delitto perfetto", che la gara che assegna l'Ilva è illegittima, ma non si può annullare? Il ministro Di Maio la smetta di parlare per spot come se fosse in una campagna elettorale ad oltranza, in nome di quella tanto sbandierata trasparenza renda pubblico, subito, il parere dell'Avvocatura di Stato, per altro da lui richiesto, e si proceda di conseguenza:  se è legittima si vada avanti, se è illegittima Di Maio si assumi la responsabilità di annullarla".

Fitto UE

Più articolata la riflessione del piddino Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio: “Chi non tace sino a quando non si conoscerà il testo ufficiale del parere dell’Avvocatura dello Stato su Ilva è un Luigi Di Maio qualsiasi”. 

Fusione Amati

“L’unica cosa da fare - prosegue Amati - è richiedere la pubblicazione del parere, disinteressandosi dei commenti di Di Maio. Altrimenti anche per la questione Ilva Di Maio si garantirà l’immunità per il ‘delitto di pessima amministrazione’. Di Maio, infatti, commenta un parere che solo lui conosce e tutti che lo prendono sul serio commentando il commento”.

“Così facendo - rimarca il consigliere regionale del PD - alla fine, nella confusione dei commenti al commento, la verità non sarà il contenuto del parere ma il commento (“delitto perfetto”) di Di Maio, e lui avrà imposto la verità che più gli piace e tutti gli altri a corrergli vanamente dietro. Non è un suggerimento nuovo, l’aveva già dato secoli fa Niccolò Machiavelli”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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