PugliaItalia
Italmopa: "Accordo CETA no ripercussioni su volumi importazione grano duro"
In controtendenza, sul tema Trattato CETA UE-Canada, la voce di Italmopa - Associazione Industriali Mugnai d'Italia
In controtendenza, sul tema Trattato CETA UE-Canada, la voce di Italmopa - Associazione Industriali Mugnai d'Italia che evidenzia, contrariamente a quanto affermato da una parte delle rappresentanze sindacali agricole, l'ininfluenza dell'accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada - CETA - che non avrà ripercussioni sui volumi di importazione di grano duro canadese in Italia.
"L'importazione di grano duro, sia esso proveniente dal Canada o da altri Paesi comunitari o terzi, si dichiara in una nota diffusa - risponde infatti a logiche legate al fabbisogno quanti-qualitativo dell'Industria molitoria che, come ormai noto a tutti, non può essere purtroppo integralmente coperto dalla produzione italiana che risulta largamente deficitaria rispetto ai volumi di grano duro trasformati dai Molini italiani".
"La produzione nazionale di frumento duro - precisa la nota Italmopa - copre infatti, mediamente, solo il 60 percento delle necessità dell'Industria molitoria chiamata, essa stessa, a approvvigionare l'Industria pastaria in semole di qualità rispondenti alle richieste dei pastai".
"Acclarato che, quanto meno nel comparto del frumento duro, l'accordo CETA non influirà sui volumi di importazione - e non solo perché non avrà e non potrà avere alcun tipo di conseguenza sui dazi all'importazione” precisa Cosimo De Sortis, Presidente Italmopa “non posso che augurarmi che la produzione nazionale di frumento duro, afflitta da criticità strutturali da noi costantemente segnalate, ma che sono state troppo a lungo colpevolmente ignorate dai nostri interlocutori, possa nuovamente competere con i migliori grani stranieri garantendo in tal modo la necessaria valorizzazione del prodotto nazionale".
(gelormini@affaritaliani.it)