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Latiano, casa di Bartolo Longo occupata: e il Comune che fa?

Ricviamo e volentieri pubblichiamo.

L’Associazione “L’Isola che non c’è" di Latiano (Br) ha approvato, alla unanimità dei presenti, la decisione di sottoporre alla attenzione degli Organi di controllo della gestione sulla attività amministrativa (la Corte dei Conti e la Regione Puglia) due quesiti su altrettante questioni che sembrano importanti, per lo sviluppo della città: la casa natale di Bartolo Longo e il Polo Museale.

Bartolo Longo

LA CASA NATALE DI BARTOLO LONGO - Riguardo alla possibile decisione del Comune di Latiano (Br) di prorogare (contrariamente a quanto annunciato con una lettera ufficiale) i termini per il recupero di alcuni locali di pertinenza della casa natale del Beato Bartolo Longo. Tale bene storico di grande valore culturale, divenuto di proprietà comunale da oltre due mesi con un finanziamento regionale di 400 mila euro (grazie ad una battaglia condotta esclusivamente da “L’Isola che non c’è”), risulterebbe impropriamente occupato a titolo gratuito e senza alcun contratto di locazione preventivo da parte di un soggetto privato.

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Lo stesso che aveva intentato l’acquisto del palazzo prima del contributo regionale e che utilizza come uffici dell’attività privata. La destinazione non risponderebbe alle finalità di pubblico interesse, culturali o di valorizzazione della figura del Beato Bartolo Longo. L’Associazione CHIEDE alla Corte dei Conti, al Presidente del Consiglio regionale, Michele Emiliano, e all’assessore regionale al Patrimonio, Raffaele Piemontese, se tali decisioni dell’Ente locale risultino conformi alle disposizioni di legge in materia di gestione del patrimonio pubblico comunale; ovvero se la procedura adottata dal Comune, di affidare un bene pubblico a privati senza un corrispettivo e senza una procedura di evidenza pubblica, possa avere provocato un eventuale danno erariale per l’Ente.

Inoltre se la preannunciata decisione di prorogare (nonostante la lettera del Comune di liberare i locali entro il 30 luglio) ulteriormente i termini dell’utilizzo di quel bene, sempre allo stesso soggetto, (seppure in vista di un futuro “contratto transitorio e con pagamento canone di locazione sino a nuova assegnazione preceduta da procedura ad evidenza”) - non escluda a soggetti terzi (come Associazioni culturali) la possibilità di beneficiare del medesimo diritto di utilizzo, attraverso un contratto di locazione, di quel bene pubblico. Infine se tali decisioni risultino rispondenti agli obiettivi del finanziamento regionale, circa la fruibilità di un monumento che appartiene alla Storia della comunità non solo latianese.

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SUL “POLO MUSEALE” - Su questo importante contenitore culturale, per il quale era stata chiesta la convocazione di una assemblea pubblica, aperta a tutte le associazioni (al fine di poter raccogliere il contributo di idee per la stesura di un bando pubblico per la gestione), “L’Isola che non c’è” CHIEDE alla Regione Puglia (che ha finanziato l’intervento di restauro con un contributo di circa 800 mila euro), se è a conoscenza (e se lo fosse a suo tempo, in occasione della inaugurazione svoltasi alla presenza di autorevoli rappresentanti della Giunta regionale) della esistenza o meno di un “Piano di gestione” che preveda la fruibilità completa di quella struttura.

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Il Polo museale attualmente risulterebbe invece visitabile solo su richiesta, privo cioè di una programmazione (un orario certo e continuativo di apertura al pubblico); ne prevederebbe alcun pagamento di corrispettivo (biglietti di entrata) da parte di quei visitatori seppure occasionali.

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Pubblicato sul tema: Latiano (Br) casa natale Beato Bartolo Longo: l'interrogazione di Nicola Marmo

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