Legge elettorale. La nota del capogruppo PD, Romano a Elena Gentile
LEGGE ELETTORALE: LETTERA APERTA CAPOGRUPPO PD, PINO ROMANO, A EUROPARLAMENTARE PD, ELENA GENTILE
“Interlocutori parità di genere sono tutti i partiti. Il Pd è già pronto. Democrazia è riconoscere a tutte le forze politiche costruzione legge condivisa”
Cara Elena,
il freno più forte alla vita democratica, delle donne e degli uomini, non dobbiamo correre il rischio di metterlo noi. Non è infatti solo il Partito democratico l’interlocutore dei diritti delle donne a partecipare alla vita democratica delle istituzioni. Se così fosse, come sai, le donne sarebbero già protagoniste. Il Partito democratico, infatti, è stato il primo a depositare una legge elettorale sul modello della Campania. Che consentisse, cioè, una effettiva parità di genere nella formazione della classe dirigente.

E’ stato sempre il Pd, come ricorderai, tra gli attori più attivi sul territorio di quell’importante movimento popolare, cosiddetto del '50 e 50', che ha raccolto la volontà di 30mila persone che chiedevano a gran voce la parità di genere. Non siamo dunque noi i destinatari della lettera aperta che hai scritto al nostro segretario, Michele Emiliano. Con il Pd, di cui sei un autorevole esponente, sfondi una porta aperta.
Quello che ti suggerisco, dunque, è di scrivere, coinvolgendo le trentamila persone del comitato '50-50', ai segretari di tutti i partiti che in queste ore si stanno confrontando per dare forma e per votare una legge elettorale che sia quanto più condivisa possibile. Non siamo solo noi i responsabili della parità di genere. Siamo senz’altro portatori e custodi di questa volontà. Ma, la democrazia, consiste proprio nel permettere a tutti i cittadini, rappresentati dalle diverse forze politiche, di potersi esprimere. Anche col voto segreto al quale noi, come sai, siamo tuttavia contrari.

Proprio col voto segreto, come ricordi, fu bocciata la legge popolare proposta dal comitato '50-50'. Ma, anche il voto segreto è un diritto degli eletti che svincolano dal proprio mandato aprendosi alla società. In diverse occasioni, come ricorderai, io sono rimasto in Aula a difendere, nonostante il voto segreto, disegni di legge da te presentati. Il Partito democratico, in quelle circostanze, ha fatto quadrato anche quando tu, manifestando il tuo dissenso, hai abbandonato l’Aula.
Allora, cara Elena, l’invito che ti rivolgo è di guidare il comitato di cui ti fai portavoce, e di cui fanno parte variegate realtà e movimenti, a dialogare con tutti i partiti, affinché il diritto della parità di genere sia compreso e sentito da tutti. Il Pd, da tempo, lo ha ben chiaro e lavora affinché diventi realtà. E, ti assicuro, ce la metteremo tutta ancora una volta.
Quel che dobbiamo evitare, però, è di esasperare il confronto alzando i toni anche su questo tema. Il rischio è di disperdere il patrimonio di partecipazione accumulato con l’esperienza del comitato intorno al riconoscimento di un principio democratico. Molti cittadini potrebbero domandarsi come mai impieghiamo così tante forze attorno alla legge elettorale, invece di spenderle in aspetti che riguardano più da vicino la vita di tutti i pugliesi.
Pino Romano