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PugliaItalia
Leo Palmisano: 'Un piano regionale per l'accoglienza'

L'intervista a Leonardo Palmisano sociologo impegnato sul tema e autore con Ivan Sagnet di "Ghetto Italia", a poche ore dai drammatici fatti nei ghetti di Borgo Mezzanone in Capitanata (Foggia), dove gli immigrati vivono in condizioni ambientali "agghiaccianti", ma gli incendi si moltiplicano mandando letteralmente "in fumo" vite umane e i pochi averi dei residenti.

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Li chiamano "i ghetti della vergogna": in provincia di Foggia tornano alla ribalta per l’ennesima morte assurda di Ivan Miecoganuchev, morto carbonizzato a soli 20 anni nel tristemente famoso "Ghetto dei Bulgari", a cui si è aggiunta - sempre a Borgo Mezzanone, la notte successiva - l'ulteriore morte di una donna centrafricana: uccisa e data alle fiamme nella più totale e pesante omertà.

Due morti in meno di 24ore, colpa del freddo o che altro?

Colpa di un sistema produttivo che schiavizza i lavoratori. Che li riduce in condizioni abitative intollerabili, dove per scaldarsi sono costretti ad accendere fuochi dentro baracchie di cartone.

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La Regione Puglia dice "Da soli, non basta!", quali i limiti e le fughe dalle rispettive competenze dei diversi livelli istituzionali?

La Regione ha ragione. Lo Stato, quello centrale, non esiste. I ministri Alfano e Poletti non sono intervenuti sulla vicenda. Serve un riequilibrio dei rapportii di forza sul mercato del lavoro e un uso più massiccio degli Ispettori del Lavoro e della forza pubblica, contro i caporali e le imprese colluse.

I ghetti, i Cara che diventano ghetti, e un sistema di accoglienza che mostra la corda: perchè non seguire la strada tracciata dalle comunità Arbaresch, che insediandosi in comunità e centri in via di estinzione, sono riusciti a rianimere realtà urbane e sociali impensabili?

In realtà il sistema da adoperare esiste, ed è quello di Riace. Accoglienza diffusa nei territori, dentro i comuni. Ma il razzismo che comincia a permeare le amministrazioni pubbliche pugliesi e i cittadini di Puglia porta all'asclusione, all'apartheid e alla schiavitù.

Palmisano Sagnet
 

Il problema non è solamente italiano, ma l'Europa cosa fa e cosa si prospetta a breve e medio termine?

L'Europa comincia ad occuparsi del fenomeno ghetti grazie ai lavori di inchiesta, perché il governo italiano ha preferito tacere sul fenomeno. Noi siamo il Paese europeo con il numero più alto di nuovi schiavi in agricoltura. L'UE dovrebbe cominciare a commissariare le regioni sui Programmi di Sviluppo Rurale, perché continuiamo a finanziare imprese che usano schiavi e caporali.

Palmisano vignetta
 

Allora, cosa fare subito?

Dobbiamo costruire un piano regionale per l'accoglienza di questi lavoratori. Il tempo delle chiacchiere è terminato.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Foggia, 'Ghetto dei bulgari' ancora morte. Regione Puglia: 'Da soli non basta'

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