Lo scivolone di Emiliano
sulla neve dell’Epifania
La neve paralizza la Puglia e Michele Emiliano scivola sul cellulare per l'emergenza
Nonostante fosse stata largamente e da tempo annunciata, con dovizia di particolari e puntuali previsioni di temperature e precipitazioni, l’ondata di freddo e di gelo - con relative nevicate, solo in alcuni casi abbondanti - ha mandato in “tilt” la solita Italia pressappochista, improvvisatrice e dedita al lamento postumo anziché alla prevenzione operativa (maestri, invece, in quella a chiacchiere).

La Puglia si dimostra in linea con l’andamento nazionale e gli appelli dei sindaci come quelli di Altamura o di Santeramo in Colle - che reclamano, finora inascoltati, l’intervento dell’Esercito - sono la prova lampante dell’inadeguatezza amministrativa affiorata in queste ore, e per nulla sommersa dalla quantità di neve relativa, per la maggior parte dei casi, che non è riuscita a nascondere - sotto la coltre dell’eccezionalità - impreparazione e affanno nelle reazioni.

A scivolare, o meglio ad ‘andare lungo’, sulle lastre di ghiaccio di questa Epifania “polare” anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, spinto magari dalla sua proverbiale attitudine a spendersi personalmente in ogni frangente. Sovente anche oltre misura.
Ecco che allora, nel bel mezzo della bufera, e forse prevedendo l’incresparsi della situazione un po’ dovunque, il Governatore posta su Facebook il numero del suo cellulare da comporre in caso di bisogno d’aiuto per emergenze legate al maltempo, completando il messaggio con l’invito ai cittadini a tener duro e a non rischiare spostamenti se non per valide ragioni.
Dimenticando, nella fretta della digitalizzazione, che in questi casi i cittadini si aspettano che la macchina amministrativa funzioni di per sé, soprattutto in situazioni critiche e preannunciate, e non a comando o sollecito, perché lo sta chiedendo Tizio o Caio o perché il presidente della Regione lo sollecita, magari dopo una telefonata personale. Da tempo, in forma anche diffusa, si ritengono ormai alle spalle della Storia “i treni in orario grazie agli orologi controllarti da Mussolini”.

L’intenzione era buona, ma l’applicazione inopportuna. Se non inadeguata. Le opposizioni si sono scatenate nel bacchettare il Governatore, talvolta anche con sarcasmo fuori luogo. A noi piace, invece, riprendere la riflessione di Mons. Rocco D’Ambrosio, che più di altri - riteniamo - abbia centrato il nesso dell’analisi: “Con tutto il rispetto ma questa è una delle tante trovate populiste che non aiutano le persone a crescere civilmente e politicamente. I responsabili politici hanno il dovere di far crescere le istituzioni e non di sostituirsi a esse. Semplicemente il presidente doveva ricordare i numeri della Protezione Civile e fare di tutto, nell'esercizio delle sue funzioni, dove ce ne fosse bisogno, di potenziarli. Grazie a tutti coloro che fanno del bene senza populismi o autoreferenzialità. Grazie alla protezione civile e alle forze dell'ordine e a tanti cittadini che lavorano in silenzio e fattivamente. Niccolò Castiglioni scriveva: ‘Il rumore non fa bene. Il bene non fa rumore’. God bless you all!”

Intanto, dopo l’appello alla Prefettura di un altro D’Ambrosio, Michele, sindaco di Santeramo, in serata Michele Emiliano fa sapere dai social network: “Ho appena chiesto al Prefetto di Bari di disporre sin da domani l'intervento dell'Esercito Italiano per liberare Santeramo dalla neve perché la situazione è diventata intollerabile. Domani raggiungerò Santeramo e non me ne andrò fino a quando non sarà completamente spalata tutta la neve presente”.
Tempo da lupi!
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: La lettera di Giuseppe Caponio: "Siamo abbandonati!"
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