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Medicina Nucleare, dall'Arabia Saudita a Foggia per formarsi grazie a ITEL

Parte dal Policlinico “Ospedali Riuniti” di Foggia il ponte medico-scientifico tra l’Arabia Saudita e la Puglia. Presso l’Azienda Ospedaliero - Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia, dotata di un reparto di Medicina Nucleare all’avanguardia, è stato inaugurato da pochi giorni il training di personale sanitario saudita, che apprenderà ad analizzare aspetti pratici dell’esecuzioni di esami PET, a studiare le caratteristiche dei pazienti, a calcolare la dose di farmaco necessaria per ciascun paziente, a programmare il carico di lavoro giornaliero e tutto quanto attiene alla gestione di un reparto di Medicina Nucleare. 

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Entusiasta il Dr. Sergio Modoni, Direttore della Struttura Complessa di Medicina Nucleare degli “Ospedali Riuniti” che ha commentato: “E’ bello sapere che la nostra esperienza e le nostre conoscenze mediche raggiungeranno pazienti anche molto lontani da noi. Per il personale del reparto e per me questa è un’occasione preziosa di scambio e arricchimento professionale oltre che umano”.

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A tal proposito, il Direttore Generale del Policlinico “Ospedali Riuniti” di Foggia, Vitangelo Dattoli ha dichiarato: “Questa è un’opportunità di integrazione, di crescita e confronto interculturale. Abbiamo tutte le potenzialità per accrescere la nostra visibilità a livello internazionale e  anche grazie a partner come la Itel, che da decenni opera in tutto il mondo, possiamo lavorare per intensificare le relazioni internazionali nel settore della formazione professionale". 

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Il progetto di formazione del personale sanitario saudita è l’esito di una commessa vinta dall’azienda pugliese Itel a Gedda, seconda città per importanza dell’Arabia Saudita. L’azienda, con sede a Ruvo di Puglia, ha coordinato la realizzazione di I-One, un centro di radiofarmacia e medicina nucleare, all’interno della King Abdulaziz University (KAU), che, con i  suoi 200mila studenti, è considerata una delle più importanti istituzioni universitarie del mondo arabo. 

Terminata la costruzione di I-One, fino al 2021 Itel gestirà direttamente lo stabilimento radiofarmaceutico, affiancando alla produzione di radiofarmaci, utili a diagnosticare patologie oncologiche, neurodegenerative, cardiologiche e infiammatorie, anche la formazione del personale locale.

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Fin da ora alcuni operatori sanitari sauditi hanno l’opportunità di vivere all’interno del reparto di Medicina Nucleare di Foggia per circa quindici giorni, nei quali potranno apprendere dai professionisti italiani l’utilizzo di diversi radiofarmaci, le procedure adottate, i protocolli, le tecniche di elaborazione e i software adoperati.

Il Presidente della Itel, Leonardo Diaferia, chiosa: “Credo nella scienza come ponte tra i popoli e le culture. I-One rappresenta l’avvio di una strategica relazione scientifica tra la Itel e la King Abdulaziz University. Grazie alla disponibilità degli “Ospedali Riuniti” di Foggia, mi auguro che questa esperienza possa essere l’avvio di un progetto ben più ampio, che porti la Puglia al centro di una rete internazionale in grado di fare ricerca e sperimentare nuovi radiofarmaci, non solo diagnostici ma anche terapeutici”. 

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Performance Sanitaria, migliori al Sud: Puglia, Abruzzo e Basilicata

Tags:
itel medicina nucleare formazione ospedali riuniti foggia arabia saudita medici policlinico








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