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PugliaItalia

"Divergenze parallele" sul fronte banche e tutela dei risparmiatori fra le diverse opposizioni sia a livello regionale in Puglia, che a livello nazionale a Roma.

BancApulia 675
 

In Puglia, il caso BancApulia è oggetto di una mozione depositata dal capogruppo di Noi a Sinistra Guglielmo Minervini: “La Giunta regionale si mobiliti per sostenere i risparmiatori e i piccoli azionisti pugliesi di BancApulia, chiedendo un intervento del governo nazionale così come è stato fatto per Banca Etruria, avviando un confronto con le associazioni dei consumatori, istituendo un fondo finalizzato a sostenere le spese legali dei risparmiatori e degli azionisti che lamentano di essere stati truffati, ma anche dando vita a una forte campagna di educazione finanziaria per aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei piccoli risparmiatori sui rischi che certi investimenti possono comportare”.

Minervini Noi
 

“La vicenda di BancApulia - continua Minervini - sta generando grande preoccupazione e sconforto in una platea molto grande di risparmiatori e piccoli azionisti pugliesi che vedono concretizzarsi il rischio di perdere, in taluni casi, i risparmi di una vita intera. Da quello che si apprende, ci sarebbero moltissimi casi in cui collocamenti azionari ad alto rischio sarebbero stati proposti come investimenti sicuri e redditizi, venendo meno alle norme di tutela degli investitori e dei consumatori".

"Davanti ad un quadro così allarmante - continua Minervini - non si può rimanere con le mani in mano: è un fenomeno che, purtroppo, ci riguarda da vicino, con possibili ricadute negative anche per l'economia regionale. Secondo alcune stime i pugliesi coinvolti, le piccole aziende interessate, sarebbero migliaia e le perdite complessive ammonterebbero a diverse centinaia di milioni di euro".

"Il mio auspicio - conclude la nota del capogruppo di Noi a Sinistra - è che il Consiglio discuta e approvi al più presto questa mozione ma che, soprattutto, il governo regionale prenda finalmente in mano la vicenda: i risparmiatori e gli azionisti che sono stati tratti in inganno vanno tutelati e aiutati a veder riconosciuti i loro diritti di consumatori”.

M5S DECRETO BANCHE
 

“Le imprese divengono ostaggio degli istituti finanziari”, è invece la denuncia lanciata dai deputati del M5S con un sit-in presso la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma, accompagnati dai cittadini truffati dalle banche e alla presenza del presidente nazionale Adusbef, Elio Lannutti.

Nel mirino dei 5 Stelle il decreto del Governo Renzi sulle banche, da cui si evince che l’appropriazione del pegno non possessorio può essere richiesta dal creditore al verificarsi “di un evento” non meglio specificato. O meglio, lasciato alla libera contrattazione tra le parti.

Insomma, per i deputati M5S, non paiono esserci più paletti chiari, stabiliti ex-lege, come accade invece per il pur ritenuto deplorevole “patto Marciano”. L’estrema libertà di stabilire quale evento autorizzi la banca a riscuotere la garanzia, dunque, farebbe sì che a stravincere sia la parte forte dell’accordo tra istituti e, ad esempio, le piccole e medie imprese italiane. Sul decreto è stata apposta la questione di fiducia dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi che ha portato al blocco dei lavori di Montecitorio e che sarà votata in serata alla Camera.

M5S DECRETO BANCHE2
 

“Dopo la scoppola delle elezioni amministrative il premier Renzi aveva esordito garantendo che il Governo si sarebbe dovuto occupare più dei cittadini, dando loro ascolto - commentano i deputati pugliesi Giuseppe L’Abbate ed Emanuele Scagliusi (M5S) - Siamo ritornati in Aula alla Camera e ci ritroviamo l’ennesimo decreto pro-banche, ad ulteriore dimostrazione, qualora ve ne fosse ancora bisogno, su chi sono realmente focalizzati gli sforzi e gli interessi di questo Esecutivo targato PD".

"Ne abbiamo chiesto lo stralcio - proseguono i due deputati pentastelati - abbiamo chiesto un confronto con le forze di opposizione, ma Renzi ha pensato di accelerare i tempi della futura Riforma Costituzionale zittendo le minoranze con l’ennesima apposizione di fiducia".

"E ora - concludono - dopo i cittadini con la propria abitazione di proprietà, anche le imprese finiscono sotto il predominio del mondo finanziario con un atteggiamento del Governo del Partito Democratico sempre più preoccupante e devastante per il tessuto sociale e produttivo del Paese. Un modus operandi che il M5S cercherà di contrastare in tutti i modi a difesa delle piccole e medie imprese nazionali”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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banche guglielmo minervini risparmiatori bancapuliam5s decreto renzi fiduciabanche tutela risparmiatori








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