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Monopoli, 'SOS ulivi monumentali' parte raccolta sopravvissuti alla xylella

Al via ufficiale la raccolta delle olive con l’arrivo dell’olio nuovo Made in Italy del 2020 in Puglia dalla Piana degli Ulivi Monumentali, da Monopoli dove sono stati ritrovati già 60 ulivi infetti da Xyella fastidiosa ed è scattata la corsa per salvare le piante secolari minacciate dalla malattia.

olio evo raccolta olive

L’appuntamento è per mercoledì 14 ottobre 2020, a partire dalle ore 9,00, in Contrada Chianchizza 504, con la raccolta delle olive e la produzione di olio extravergine, prodotto simbolo della dieta mediterranea in tutto il mondo.

assessore donato pentassuglia

Per l’occasione sarà presentato il rapporto “L’olio pugliese al tempo del Coronavirus”, con le prime previsioni sul raccolto 2020-2021 provincia per provincia elaborate da Coldiretti Puglia e Unaprol, con un focus anche sui consumi e sulle prospettive future del settore. Insieme ad agricoltori, frantoiani e consumatori il nuovo assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

Intanto la stessa Coldiretti Puglia denuncia la perdita di altri ulivi monumentali a causa del maleddetto batterio. L’epidemia si estende con altre 136 piante infette situate anche nella Piana degli Ulivi Monumentali dove è scomparso per sempre 1/3 degli storici esemplari, privando l’Italia di un patrimonio di inestimabile valore sul piano storico, ambientale, economico ma anche occupazionale. L’allarme è lanciato in occasione della scoperta dei nuovi focolai anche nelle campagne di Monopoli (Bari), proprio in occasione dell’inizio della raccolta delle olive sugli alberi sopravvissuti alla Xylella che sta devastando la Puglia.

Ulivi infetti Fasano

Una zona cuscinetto a Nord. dove la normativa prevede la rimozione anche delle piante circostanti nel raggio di 50 metri, situata nel cuore della Piana degli Ulivi, dove è altissima la concentrazione di ulivi millenari con ben 250mila esemplari di pregio straordinario. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un'età fino a 3.000 anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all’impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti - molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento. Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall’epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di 1,6 miliardi euro.

ulivi selva

“Secondo lo studio e il monitoraggio dell’andamento della malattia del CNR di Bari, la diffusione della malattia è passata dagli 8mila ettari del 2013 agli 8mila chilometri quadrati dell’attuale area demarcata, - sottolineail presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - numeri che spaventano la Puglia, ma anche il resto d’Italia. La numerosità delle infezioni riscontrate a Fasano, Ostuni, come già avvenuto a Carovigno disegnano uno scenario oscuro già visto a Oria e Francavilla. Intervenire tempestivamente è un richiamo allarmato che abbiamo ripetuto in questi anni per non mandare in fumo l’enorme patrimonio olivicolo, economico e paesaggistico della Puglia”.

Una vera e propria tempesta perfetta con gli agricoltori senza reddito da ormai 7 anni, milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, e un trend che - rileva Coldiretti - rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento e rilanciare la più grande fabbrica green italiana.

muraglia coldiretti

Se non esistono cure per salvare gli ulivi infetti da Xylella, unica strada - spiega la Coldiretti - è la convivenza con il batterio attraverso la pratica dell’innesto con varietà resistenti, per salvaguardare almeno gli ulivi millenari. Si tratta di una speranza confortata da alcune evidenze empiriche rilevate dopo anni di sperimentazione che hanno consentito di individuare cultivar capaci di reggere gli attacchi della malattia.

Peraltro i problemi causati dalla Xylella si aggiungono quest’anno a quelli climatici, che hanno causato un calo stimato del quantitativo di olio del 22% a livello nazionale che sale addirittura al 48% proprio in Puglia dove si produce circa la metà dell’extravergine Made in Italy. Complessivamente si prevede - sottolinea la Coldiretti - una produzione nazionale di circa 287 milioni di chili rispetto ai 366 milioni di chili della campagna precedente. Un risultato che mette a rischio il futuro del settore in un anno segnato dall’emergenza Covid che – conclude la Coldiretti - ha ridotto le opportunità di mercato in Italia e all’estero e aumentato i costi delle imprese per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Con l’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy, per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove - ricorda la Coldiretti - è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

(gelormini@gmail.com)

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