Olio: scompare data scadenza. Alla Camera maggioranza divisa
Nuovo colpo all'olio extravergine d'oliva: scompare alla Camera l'obbligo della data di scadenza. Colomba Mongiello (PD) vota contro il suo gruppo
Il Governo e il Partito Democratico fanno muro dinanzi alle richieste del M5S, a tutela dell’olio extravergine d’oliva italiano, dei piccoli e medi produttori e dei consumatori. La spaccatura nella maggioranza è palese e costringe Colomba Mongiello (PD), strenua combattente per la difesa della tracciabilità alimentare, nell’imbarazzante ruolo di dover “dissentire dal suo gruppo”.
Con la normativa approvata alla Camera, durante l’approvazione della legge di delegazione europea, scompare l’obbligo di scrivere in etichetta la scadenza entro i 18 mesi. Mentre si rinnova - in questi passaggi cruciali - la puntuale assenza del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina.
Scompare la data di scadenza sull’olio d’oliva. Anzi, la data di imbottigliamento. Per essere sostituita con una generica data di scadenza che riporta un “preferibilmente”. L'approvazione avviene tra tumulti e vibrate proteste nell'aula di Monecitorio. Due i fronti: da un lato Governo e PD con Nicodemo Oliverio e Luca Sani, dall’altro il Movimento 5 Stelle con Filippo Gallinella e Giuseppe L’Abbate e Forza Italia con Paolo Sisto a denunciare una mancanza di tutela nei confronti di produttori e consumatori.
“Ora il tutto è a totale discrezione del produttore", commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera. "Dispiace dirlo, ma il Partito Democratico ed il Governo Renzi piuttosto che tutelare uno dei prodotti d’eccellenza del Made in Italy agroalimentare preferiscono fare gli interessi di qualche altro ma non del popolo italiano".
"Abbiamo presentato sia un emendamento per reintrodurre la data di scadenza sia per inserire, finalmente, la data di imbottigliamento - continua L'Abbate - ma abbiamo raccolto solo il 'niet' della maggioranza. Un ‘no’ che c’è stato anche ad emendamenti che puntavano giustamente ad un metodo di conservazione più adeguato per garantire le qualità organolettiche dell’olio o che miravano ad aumentare le sanzioni per chi non rispetta le regole. Governo e Partito Democratico sembrano avere più a cuore le sorti di qualche lobby straniera o di qualche diktat da Bruxelles piuttosto che il comparto agroalimentare nazionale, i piccoli e medi produttori nonché i consumatori italiani".
Il deputato pentastellato poi aggiunge: "Dal sempre più disinteressato ed assente ministro Martina attendiamo ancora una straccio di piano olivicolo, che solo grazie al Movimento 5 Stelle è stato possibile approvare, dopo 30 anni che hanno visto l’Italia dormire, facendosi surclassare e doppiare dalla Spagna nella produzione di olio. Il Governo, inadempiente, non ha ancora provveduto a redigerlo, come da input della Camera e non ci si dovrebbe stupire poi se - conclude L'Abbate - appena possono, i cittadini bocciano chi preferisce le lobbies europee all’interesse nazionale”.
(gelormini@affaritaliani.it)